Fare pasticceria senza un tempo… Sergio Bosca

Canelli. Principio di valle Belbo, letto del Tanaro e alluvione nella memoria. Qui, la Langa Astigiana non è ancora un declivio. Bisogna muoversi, guardare i vigneti e sentire la profondità di paesi dove non c’è più nulla da rischiare. Qui, hanno guardato un territorio e l’hanno sublimato. Anche nella notte, anche tra l’acciottolato del centro, il passaggio del fiume e le rotonde conformi alla legge. Canelli è quel luogo di frontiera alle cui spalle rimanere candidi. Di lì la città, il consumo e il peccato sono un passo non particolarmente affrettato. L’industrializzazione dello spumante è solo quella certezza che esiste un Mondo. Continue reading Fare pasticceria senza un tempo… Sergio Bosca

Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

Cassinasco e la pausa in mezzo alla tempesta. 50 kilometri buttati verso Casale Monferrato, rischio di ritiro della patente sotto una debole nevicata, gomme lisce e catene inadatte. Una neve andante. Fuori strada dietro l’angolo. Abbandono dei progetti. Le condizioni climatiche, nella Langa Astigiana, tra Castel Boglione e Roccaverano, non mi permettono, per la prima volta, di rispettare parte dei miei tracciati. La lucida follia mi spinge a scivolare in retromarcia alla ricerca di un tempo migliore. Continue reading Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Erba. La base delle Prealpi. Nessuna facile definizione. Molte rotonde e passaggi a livello e nessuna tipologia fascinosa, neppure nelle file davanti alle botteghe. Che rimangono casalinghe. La Brianza operosa e un po’ sbiadita lascia traccia nelle ciminiere e nelle macchine nero-flessuoso. Erba è una buona base di partenza. Per i laghi, per i boschi e per i quadri impressionisti, quelli che traslitterano castagne, canne di fiume e campanili a mezz’aria in definizioni da pianta delle streghe. Continue reading Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Pflegerhof: le signore delle erbe… Martha Mulser

Castelrotto. Domenica di fine novembre. Saracinesche e persone a passeggio al lato della strada. Carrozzine e pecore con il passamontagna (cit.). Il sole della Val Badia è un lontano ricordo. Quando la neve si è spezzata nelle accelerazioni della macchina, le nuvole basse hanno rapito il senso. Nessuna possibilità di comprendere al di fuori del navigatore. Selva, Ortisei e il Sassolungo sono immagini rifratte da un torvo giovincello alla fermata dell’autobus bardato con una maglietta a maniche corte!! Il freddo, se possibile, si è centuplicato. Ma più per una sensazione d’incoscienza. Il Passo Pinei sarebbe potuto essere una languida via periferica e metropolitana. La nebbia, però, non ha lasciato che immagini di sé. Continue reading Pflegerhof: le signore delle erbe… Martha Mulser

Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

San Giovanni in Valle Aurina. L’autenticità di una strada che riporta case bianche, fiori e molto legno. I masi si staccano dalla direttrice. Si vanno ad insinuare in quei continui angoli, tra ponti, tornanti e fiumi, dove la bellezza è un dato di fatto. A partire da quello, la lingua si fa sempre più rarefatta, i volti più rubizzi e il freddo più intenso. Cominciano, lentamente, a scomparire gli affanni. Tutto diventa più compassato. È un continuum di passeggini a bordo strada e di donne tranquille nella solitudine degli alberi. Alla faccia delle ambientazioni terrorizzanti. Continue reading Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner

Selva dei Molini. Alpi della Zillertal. Un’eco turistica impercettibile, assolutamente nascosta. Nessuna pista da sci, abeti, una neve che arriva molto presto e una strada laterale rispetto alla Valle Aurina che termina al bordo di un lago. Nessun passo, nessuna transizione. Chi sale, scende. Chi si ferma, si accorge dell’immenso sbalordimento del posto. Masi su masi, curve, frugalità e serenità. Rigagnoli, mulini ad acqua e una necessità di creare una topografia. Chi rimane, o pensa o fa l’artigiano o tutte e due le cose. L’autosufficienza è imprescindibile. Continue reading Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner

Resort per galline e uova tridimensionali… Reinhard Innerhofer

Molini. La porta della Val di Tures, quel limitare tra Brunico e la Valle Aurina che ha richiesto la necessità di un nome. Paesi stratificati, una strada e un’ampiezza quasi da orizzonte. Poco oltre l’imponenza medievale del Castello di Tures. Roccia, ricordi “durrenmattiani” e quel po’ di sanatorio che percuote da sempre la mia spavalderia. Un posto lontano, dove gli echi di Hans Castorp hanno ancora una lungimiranza e una deterrenza. Qui, non si sale per caso. Il buio, la neve e gli alberi sono ottimi indicatori di suspense. Qui la val di Tures si spezza nella Valle Aurina. Il fiume diventa torrente. Continue reading Resort per galline e uova tridimensionali… Reinhard Innerhofer

Lo stupore di dolci senza eguali… Andreas Acherer

Brunico. Val Pusteria. Sostenibilità, felicità e vivibilità. Ecco lo spot di un posto dove l’altopiano non è ancora montagna, dove i negozi non sono ancora prodotti tipici e vestiti tirolesi di frontiera, e dove le case non sono ancora chalet. C’è un fiume, c’è un centro storico, ci sono negozi raffinati, botteghe gourmet, pasticcerie edulcorate da vetrine con millenarie torte idrogenate dalle dimensioni ciclopiche e dai gusti cartonati e soprattutto c’è un senso civico, più nell’ambiente che nelle occhiate. La linearità non sposta lo sguardo verso le montagne. Continue reading Lo stupore di dolci senza eguali… Andreas Acherer