Sofisticatori 4/ Bresaola della Valtellina

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Un prodotto senza senso. Un prodotto magro per ipertrofici frequentatori di palestre e per cervelli anoressici e metropolitani da vaschette ad atmosfera modificata. E se ci fermassimo al prodotto industriale, a quel Rigamonti che vende la società ai brasiliani di Jbs e si fa mandare punte d’anca congelate di zebù argentini, potremmo anche fottercene. Il punto, e disciplinare docet (importante è che siano prodotte in Valtellina ma le carni utilizzate possono provenire da bovini allevati e macellati OVUNQUE), è che sono gli artigiani, come Boscacci di Bormio, ad ammettere la normalità del processo. Continue reading Sofisticatori 4/ Bresaola della Valtellina

Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

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Corana. Poco meno di mille abitanti in quella pianura pavese che geograficamente fa parte dell’Oltrepò. Nonostante i sentori di Lomellina, qui il riso non è una priorità. Il terreno permette di coltivare tutto, ma il legame con la collina tiene le zanzare un po’ più distanti. Ci sono case sparse, un fiume abbastanza distante per non farne un’ideologia e terreni coltivati a grano e granoturco. La nebbia non mi tange, c’è solo un po’ di pioggia. Continue reading Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

Inventore, artigiano, produttore, virtuoso… Marco Bernini

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Pozzol Groppo. Spartiacque tra la Val Curone e la Valle Staffora, confine tra la provincia di Alessandria e quella di Pavia. Da un lato la strada si getta nelle località termali, guarda le colline dell’Oltrepò, alterna mele e viti a maiali, dall’altra spiana verso Volpedo e verso i suoi pescheti. Le curve si susseguono, mangiano borghi, aumentano il territorio, diminuendo a dismisura la densità. Quattrocento abitanti scarsi su quattordici kilometri quadrati di superficie, Pozzol Groppo è un paese fantasma, senza centro, con molte frazioni, qualche cascina, un fascino caricaturale dato da un orizzonte senza volgarità e un verde, che diventa grigio per ritornare verde, al limite della voglia di trasferirsi. Continue reading Inventore, artigiano, produttore, virtuoso… Marco Bernini

Il re del cotechino… Ambrogio Saronni

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Castelvetro Piacentino. A pochissimi kilometri da Cremona, in provincia di Piacenza, in regione Emilia Romagna. Qui, i confini, nel corso dei decenni li ha scanditi il Po con le sue anse e i suoi rimodellamenti. Se si entra dalla sponda destra, si è in provincia di Piacenza, altrimenti in quella di Cremona. Il resto è questione di appartenenza, di dialetto e di territorialità. Castelvetro è un’enclave cremonese con le tradizioni gastronomiche strettamente legate a quelle sotto il Torrazzo. Qui, i canneti, le ninfee gialle, le castagne d’acqua e i saliceti del Po si confondono con la cultura del maiale, le sue nebbie, i suoi riti e i suoi insaccati. Continue reading Il re del cotechino… Ambrogio Saronni

Nel nulla di una grande passione… Andrea Aldrighetti

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Cavalcaselle. Frazione di Castelnuovo del Garda. Un posto plumbeo. Abbastanza distante dal Garda da non portare turisti, chiuso su se stesso da nascondere insegne e mostrare i vitigni di Turbiana, non ancora collina da portare spyder, targhe straniere e foulard in testa. Cavalcaselle era un feudo, è stata una via di passaggio per andare a Gardaland, con il suo carico di affamati gitanti in cerca di vivande, conservanti e rapidità, e adesso è una strada chiusa tra due schiere di case dai muri scrostati, dalla messa facile, dal dialetto lancinante e dall’occhiata furtiva. Qui, il Natale è all’interno delle mura. Fuori, rimane solo un presepe non visto e una domenica senza vestiti. Continue reading Nel nulla di una grande passione… Andrea Aldrighetti

Sofisticatori 3/ I Gelatieri

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Questa è forse la categoria peggiore. Eppure Iginio Massari e Marco Vacchieri, esimi pasticcieri che il gelato lo fanno o lo han fatto, lo ammettono candidamente: il gelato è una preparazione facile.

Ecco, questa è un’opinione condivisibile a metà. Il gelato non è certamente la pasticceria, basta dare in mano quaranta mila euro alla Carpigiani e il gioco è fatto.

Frequenti un paio di corsi proposti da imbonitori, a metà strada tra Padre Pio e e Giorgio Mastrota, t’insegnano cos’è l’inulina, messa sul mercato dall’amatissima coppia Donata Panciera-Luca Montersino, ti mostrano un neutro e il gioco è fatto. Continue reading Sofisticatori 3/ I Gelatieri

Orti in città, Giovanni Abbate, Ciaculli e altre storie… Istantanea di Palermo

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Così è Palermo. Sono passati quarant’anni e i saccheggi sono stati fatti tutti. È rimasto poco. Della Palermo “gattopardiana”, dei palazzi liberty, delle ville nobiliari, dei giardini di agrumi, dei retaggi delinquenziali, dei monasteri dolciari sono rimasti i frantumi. È rimasta la selezione all’ingresso, quel modo così poco aristocratico di dividere la città in due. Nonostante le infiltrazioni di quartieri popolari all’interno del centro, la mentalità è di un radicalismo snob senza necessità. Paesani, borgatari e cafoni rimangono in quel non-luogo dove i fighetti che salutano il pizzo non hanno l’ardore del piede messo. L’estremismo bolscevico è un disincanto freddo, da zibibbo bagnato dal dolce preso dal pasticciere che l’italiano lo mastica a singhiozzo. Continue reading Orti in città, Giovanni Abbate, Ciaculli e altre storie… Istantanea di Palermo

Vicentino in 2 giorni

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PRIMO GIORNO

Lonigo: colazione e dolci da Francesco Ballico (Il Chiosco)

Arzignano: risto-macelleria Damini e Affini (carne di Limousine dei fratelli Parmegiani di Vaprio d’Adda e chicche gourmet, forse un po’ troppo gourmet…) e pasticceria di Carlo Pozza

Rosà: i distillati di Gianni Capovilla (non c’è molto da dire… è il paese dei balocchi…)

Bassano del Grappa: Ottocento Simply Food di Riccardo Antoniolo (uno dei più grandi lievitisti italiani)

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