Scanno è lontano. Incontro Gregorio nel mezzo dell’Italia, nel mezzo del suo cammino di artigiano senziente e raggelante.
Un uomo che non può fare altro che mettere addosso la voglia.
I cambiamenti, all’interno del suo percorso, non lo fanno più guardare. La rabbia gli pende dalle mani, gli lacrima dagli occhi e rimane lì, fraintesa, quasi a mezz’aria, tra la mia comprensione e il suo stato d’animo di chi preferisce non continuare a confrontarsi con il passato. Continue reading Si vedono due occhi e si sente una pancia… Gregorio Rotolo
Categoria: Caseificio e Allevamento
La scelta che segue la tradizione… Germano Eggiolini
Alpeggi sopra Magasa. Frazione di Denai. Stalla e abitazione di Germano Eggiolini.
Una delle estreme propaggini della provincia di Brescia. Così ardua da raggiungere da sembrare sperduta e faticosa anche nel ricordo e nella scrittura.
L’associazione subitanea è quella con un posto lontano. La mia memoria richiama al presente un vecchio libro di domande. Si chiedeva quale fosse il luogo abitato più remoto al mondo. La risposta era Tristan da Cunha, un gruppo di isole nell’Oceano Atlantico meridionale distante oltre duemila kilometri dal luogo abitato più vicino. Continue reading La scelta che segue la tradizione… Germano Eggiolini
La vacca Cinisara e la sua speranza… Salvatore Polizzi
San Giuseppe Jato. Qui, c’è stato un tempo dove era meglio non conoscere e non vedere. Tirare avanti, con la consapevolezza di non potere. Qui è meglio non scavare, né con la metafora e nemmeno con la pala. La Mafia ha stravolto le normali logiche di appartenenza e di percezione. Ormai è rimasto un paese defraudato, in mezzo ad un’arteria che collega Sciacca con Palermo. Tutt’intorno, ci sono posti più o meno famigerati e bellezze che di latitanza non ne possono più. Han bisogno di occhi e di mani infiorate di gelsomini e avvinghiate ad una gonna prosperosa… Continue reading La vacca Cinisara e la sua speranza… Salvatore Polizzi
Un’oasi nel deserto… Corrado Benedetti
Croce dello Schioppo. Una contrada che punta in basso. Nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo, dove appaiono cave di pietra, cappelli rubati dal guardaroba di Slash dei Guns n’ Roses, birre heineken, pascoli e concerti alle sei di pomeriggio, dentro quello che sarà un ristorante di ricerca, quantomeno delle tradizioni, ma che oggi è una roadhouse su uno spiazzo, a cui mancano solo i camion carichi di tronchi, le camicie da boscaiolo e magari una serial killer donna. Continue reading Un’oasi nel deserto… Corrado Benedetti
Il casera e gli occhi aperti della Valtellina. Enrico Fattor
Bormio. Valtellina. Terme e sci.
Il resto è un disastro. L’alta valle gastronomicamente è inquietante. Zeppa di ombre triviali che richiamano il turista con modi antitetici e bellezze senza fiato.
Poi ci sono delle piccole nicchie, luoghi nascosti sotto la neve e sotto la più banale delle insegne. Niente fuori dal comune. Tutto già tracciato. Ma posti che quantomeno rilassano.
Max Tusetti, per esempio, è un bravo chef ma rimane inter-detto tra i produttori, i favori, le tradizioni e le abitudini. Né eclatante, né appariscente ma genuino e straordinariamente (al di là di un ordinario di musi ombrosi e lunghi, interiorizzati in un’atmosfera algida e raggelata) gentile. Si prende la briga di fissarmi due appuntamenti. Continue reading Il casera e gli occhi aperti della Valtellina. Enrico Fattor
Si nascondono dietro la neve… Lino Verardo
Piccola frazione di Ponte Nizza. Sul versante destro della vallata che guarda il Passo Penice dalla Lombardia. Cascina, qualche ettaro di terreno, delle stalle e una tranquillità che non può che essere libertà.
Un inno alla mancanza di definizione e di certificazioni. Biologico, biodiversità, biodinamicità si svuotano di senso per travestirsi da ombre carnescialesche che non possono fare altro che impallidire di fronte a questo grande e folle allevatore di tradizione. La sua terra, quel quadrivio di regioni così caro ad Eugenio Barbieri, si è travestito di circostanza e di facilità, allontanando la sua storia, quella fatta di razze endogene e prodotti unici. Continue reading Si nascondono dietro la neve… Lino Verardo
Da Alfred Jarry ai formaggi. Luca Montaldo
Strada nascosta appena fuori Carezzano. Cancello in ferro arrugginito. Qualche sterpaglia.
Ed eccoci in casa di Luca. All’ora di pranzo.
Tavolata con amici. Ci scusiamo, ma lui ci dice di procedere. Il suo mondo non è fatto di sovrastrutture. Si è chiuso alla mondanità per aprirsi all’accortezza e alla gentilezza.
Barba folta, modi schietti, assolutamente estraneo all’arroganza. Poche pecore (e tra queste ancora meno di sua proprietà) e qualche capra. Nessuna bottega del gusto, pochi ristoranti, abbastanza mercati e molti amici. Un suocero con un pedegree ingombrante: Vincenzo De Maria (libraio e scrittore che si era trasferito in provincia di Alessandria per fare formaggi. Gli ha insegnato la professione, attraverso nuovi metodi di caseificazione e di stagionatura).
Luca ha appreso, si è appassionato e ha portato avanti un’esperienza. Continue reading Da Alfred Jarry ai formaggi. Luca Montaldo
Bettelmatt: la storia di un’ingerenza. Roberto Pennati
La storia del re dei formaggi italiani è la storia di una controversia. Di un modo di fare, di vendere e di promuovere il formaggio che non mi convince fino in fondo, di qualcosa che rimane al di là dell’indubitabile bontà di un prodotto unico, o quantomeno raro e di una vallata incantata in un trivio di culture, popoli e tradizioni millenarie. Questa è una storia di come, ogni tanto, l’oro torni ad essere un semplice metallo, senza recuperare quell’effluvio di fanciullezza e senza perdere quell’aurea di intoccabilità. Continue reading Bettelmatt: la storia di un’ingerenza. Roberto Pennati