Decidere di rimanere a Romanengo, piccolo e agricolo borgo alle porte di Crema, in una macelleria dietro una minuscola strada, senza indicazioni e difficile da raggiungere, ha un qualcosa a metà strada tra quello che mi dice la moglie di Franco, “non abbiamo mai voluto abbandonare le persone che ci hanno permesso di diventare quello che siamo”, e la difficoltà profonda nell’abbandonare quei luoghi, annebbiati, ammantati di noia e inquietudine giovanile, che hanno il fascino dell’operosità, del lavoro e del silenzio; che, una delle solite mattine, indicano il solito maglione piuttosto che una persiana aperta su un orizzonte privo di suggestioni. Continue reading Il Macellaio delle nebbie. Franco Cazzamali
Un artigiano che appare e scompare… Marco Colzani
Carate Brianza. In un fazzoletto di terra, che lambisce la Brianza operosa, quella dei viaggi di lavoro, dei mobilifici, dei Suv guidati da pantaloni bianchi e Hogan dorate, quella delle industrie e quella della crisi, quella che lascia spazio alle colline, agli allevamenti di pecore brianzole, alla coltivazione della vite, alle case dei ricchi milanesi (stanchi del clima putrido e fintamente snob), finanche agli approdi del Lago di Como. Lo stesso fazzoletto di terra che cancella e fa dimenticare, quello che ha rubato i soldi degli investimenti, senza dare indietro nulla, sotto forma di bellezza e di turismo. Continue reading Un artigiano che appare e scompare… Marco Colzani
Mele, genuinità e genialità… Karl Luggin
Lasa. Piena Val Venosta. Sentori di Tibet e di miniere. Nel nome e nel naso. Quello che rimane, al di là di una strada che porta verso le meraviglie, è un rinomato ensemble di marmo e albicocche. Quello che la rende appetibile da turismo e avidità. I cittadini si nascondono, il freddo li punge appena, i meleti, senza soluzione di continuità, appaiono e scompaiono al di qua e al di là della ferrovia. Continue reading Mele, genuinità e genialità… Karl Luggin
Ad ogni stanza il suo prodotto… Mauro Poli
Borgo Santa Massenza. Comune di Vezzano. Valle dei Laghi. Provincia di Trento. In quei luoghi del Trentino poco conosciuto e ancora meno turistico. Centocinquanta abitanti “di sera” come enfatizza Mauro. Il resto è una centrale elettrica post bellica, una rocca protettiva alle spalle e una coltre di verde. Le declinazioni sono quelle della vite e, sorprendentemente, dell’ulivo. In mezzo tra il 46° e il 47° parallelo, si parla di un olio estremo, probabilmente il più a nord d’Italia, se non d’Europa. Continue reading Ad ogni stanza il suo prodotto… Mauro Poli
Un folletto tra gli smeraldi… Piergrazia Licandro
Bronte. Eccoci finalmente arrivati. Profezie, critiche e tappe turistiche non mi soddisfacevano più. L’oculocentrismo greco mi ha sopraffatto. Dopo lungo peregrinare tra prodotti, pistacchi sgusciati, pistacchi sotto vuoto, tostati, solo essiccati e paste di pistacchio, ho deciso di affidarmi. Arrivo a Piergrazia. Provo i suoi prodotti e rimango sbalordito. La voce non mi basta più, voglio associare un volto. Continue reading Un folletto tra gli smeraldi… Piergrazia Licandro
Le susine bianche e la sua poetessa… Marilù Monte
Monreale. Un nome evocativo, dispotico e contradditorio. Da una parte, la tradizione del pane – ormai in semi-marcescenza – e l’opulenza-maestosità del duomo, delle sue piazze e dei vicoli anteposti alla maniera del vassallaggio, dall’altra, gli acquapark accumula file, il lungo rettilineo inerziale e un poco apatico di Pioppo e l’immenso territorio che si sa da dove inizia ma non si sa che cosa nasconda e soprattutto chi nasconda. Continue reading Le susine bianche e la sua poetessa… Marilù Monte
Il gelato 2.0. Andrea Soban
Valenza. La città dell’oro e dell’indecifrabilità. Un posto di frontiera, da tramonto di un’epoca. Uscita da un festival post-moderno di Sam Peckinpah, in mezzo ad una rapina al rallentatore. A metà strada tra Piemonte e Lombardia, senza il fascino facile delle colline monferrine e senza la tristezza nebbiosa dei paesini della Lomellina. Tra quelle province, che dell’anonimato fanno il loro credo, di Pavia e di Alessandria. Continue reading Il gelato 2.0. Andrea Soban
Quella scelta che definisce nei confronti del mondo… Mauro Musso
Alba. Casa dei Tajarin. Quando ci salutiamo, il suo viso mostra serietà e rispetto. Non per me, ma per il lavoro che sta portando a termine. Abbiamo gavazzato allegramente per sette ore, ma probabilmente cogliamo il momento peggiore per andarcene. Quello della mancanza di tempo e, conseguentemente, della mancanza di attenzione. Continue reading Quella scelta che definisce nei confronti del mondo… Mauro Musso