Trescore Balneario. Un paesino sulla strada, che mi riporta il volto di mia madre. A metà tra Bergamo e Lovere, in uno di quei posti di passaggio tra la virtù e il vizio con annesso ritorno. Le persone scendono, salgono e molto spesso si fermano… e sono costrette a rimanere. All’interno di quattro mura, un bancone dei dolci, uno del bar e una decina di tavolini. Una volta dentro, non possono fare a meno di non cercare il motivo che dovrebbe spingerli lontano da lì. Continue reading La razionalità al servizio della creatività… o il contrario? Giovanni Pina
Freud e il “miglior distillatore del mondo”… Vittorio Gianni Capovilla
Rosà. Cuore del Veneto. Sia per densità di aziende, mobilifici, traffico e strade dritte, sia per quella rara apertura alla natura che solo da queste parti dipingono così bene… Filari e frutteti mi danno la direzione che, chiaramente, visto l’eretico che sto cercando, non è segnalata da alcun cartello. Stradina di campagna. Peri, meli, terra arata e mura di cinta a fortificare i segreti. L’orizzonte e la foschia contribuiscono a creare un clima valpadano, quasi quanto la terra brinata della mattina, marrone pallida come a dissuadere l’ospite… Continue reading Freud e il “miglior distillatore del mondo”… Vittorio Gianni Capovilla
Vannulo, un nome che non dice niente… Antonio Palmieri
Capaccio. In mezzo a quella provincia di Salerno che nasconde, ma senza smancerie. Se si esce dall’autostrada a Battipaglia, ci si arrampica per un climax dantesco, che prevede il passaggio dall’inferno del traffico, al purgatorio della miriade di caseifici trasformatori, che danno l’idea di volersi sovrapporre l’uno all’altro, come se la professione del casaro, così identificativa di questa fetta di mondo, non fosse una vittoria ma una rivincita (non si cerca di crescere insieme, per il bene di un territorio, ma si tenta di crescere sulle spalle, per una scalata totemica al successo o alla pagnotta quotidiana…), fino al paradiso di questa piccola borgata, in direzione Agropoli, dove i caseifici di cui sopra si tramutano in tenute e pascoli. Per pochi kilometri, il tempo di un’apparizione. Continue reading Vannulo, un nome che non dice niente… Antonio Palmieri
Il pizzaiolo uscito da un album dei Wilco… Marco Locatelli
Vimercate. Il centro è anche carino. Un ponte, una porta, delle mura, qualche palazzo, ciottolati dove passeggiare e un clima prettamente invernale. Al di fuori, tangenziale, il miracolo delle Torri Bianche e le solite costruzioni da hinterland raffreddano gli animi di chi legge “Vimercate” sulle cartine, sul web o nelle cronache. Qui la Brianza lecchese è ad un passo, con le sue colline e i suoi sentori di lago. Ma niente di tutto questo attira la mia curiosità. Continue reading Il pizzaiolo uscito da un album dei Wilco… Marco Locatelli
Il concetto che precede l’artigiano. Iginio Massari
(un omaggio al pensiero, all’uomo, alla filosofia… il produttore senza il prodotto)
Brescia. Pasticceria Veneto. Torno, non troppo convinto, nella speranza, questa volta, di trovare il Maestro dei Maestri, Iginio Massari. La suggestione della prima volta ha lasciato spazio alla concretezza di un posto formale ed engagè.
Arrivano insieme, la moglie e lui, “Il divino” (appellativo, tra l’ironico e il deferente, usato da allievi e fedeli, per mantenere quel giusto rapporto con l’idolo, senza castrarsi eccessivamente e, nello stesso tempo, senza prendersi troppo sul serio).
Continue reading Il concetto che precede l’artigiano. Iginio Massari
La carne nelle sue declinazioni… Carlo Salvestroni
Roccatederighi. Una delle tante frazioni di Roccastrada. Curve, tante, per arrivare. Immersione totale all’interno di boschi di castagno dove la luce penetra attraverso fessure di foglie, giochi di ombre e riflessioni contadine. Quelle che non puoi fare a meno di portarti dietro, almanaccando posti e guardando volti. Gli stessi dei vecchi del paese, appostati con sedie di vimini al di fuori delle proprie abitazioni, che ti guardano, coniugano la domanda al tempo passato, assorti in qualcosa che ha bisogno di silenzio, e poi rispondono, come se avessero già risposto a quella domanda migliaia di volte ma come se fosse caduta, ex abrupto, da una memoria impolverata. Continue reading La carne nelle sue declinazioni… Carlo Salvestroni
La sottovalutazione di un silenzio… Fausto Colzani
Sempre Cassago Brianza. Sempre famiglia Colzani. Un impero di buon senso che sgorga talenti, certezze e precursori. La zona si appropinqua al lago di Como e ha la necessità della collina per fregiarsi di un interesse e di un turismo. Si chiama Brianza ed è alla ricerca di un’identità. Quei produttori, che si uniscono a creare associazioni, non sempre sono una definizione, quasi mai riescono a percepire un senso e ad andare al di là di belle voci, bei vigneti e belle parole.
Continue reading La sottovalutazione di un silenzio… Fausto Colzani
Se gli ideali avessero ancora un nome… Ruben e Roberta Lazzoni
Valle d’Aosta. Montagna di Saint Marcel. 1400 metri. Dieci case. A debita distanza l’una dall’altra. Una piccola insegna. “La Chevre Heureuse”. Dietro la porta, si nasconde una storia che solo il formaggio di capra è in grado di regalare, in questa Italia dove la lentezza, per essere coccolata e curata, deve essere sempre una fuga…
Continue reading Se gli ideali avessero ancora un nome… Ruben e Roberta Lazzoni