Quando il suino si fa veramente pesante… Giuseppe e Stefano Bettella

Gabbioneta-Binanuova. Località Polo Nord. Giornata uggiosa e piovosa di primo autunno. Allevamento di suini della bassa padana. Provo a cercare un accompagnatore ma rimango solo. Biasimo? La suadenza delle argomentazioni decade da subito. Ed effettivamente la pianura autunnale è un oblio aromatico. Anche in paese, la puzza di merda non può fare a meno di irrancidire il naso. Saturo, inizio la mia danza delle strade tra diramazioni tutte uguali. I cartelli non sono l’anima del luogo. La vista sconfinata d’orizzonte sì. I campi di granoturco lasciano spazio alle cascine diroccate. In mancanza di turismo, ciò che resta è un palazzo ducale sulla strada principale adibito a comune. Continue reading Quando il suino si fa veramente pesante… Giuseppe e Stefano Bettella

Due pazzi e un tortellino leggendario… Guido e Luciana Remelli

Valeggio sul Mincio. Il mio navigatore, partendo da San Giovanni Lupatoto, mi fa correggere la strada una decina di volte. In preda a nausea, acidità da troppi caffè bevuti, una lieve nevrastenia e l’aria di pane di Renato Bosco, finisco casualmente a Borghetto. Frazione di Valeggio. Uno dei borghi più belli d’Italia. Questa la definizione. Un’acqua placida, un luogo languido al di là degli sguardi turistici. Una luce che non definisce mai. Rimane sempre nei pastelli e nelle sfumature. I ponti sono sospesi. Il Mincio è un odore molto al di là di qualunque vista. Peccato non sia quello il mio approdo, nemmeno per una mezz’ora da dilapidare ad aspirare un odore di fiume, lento quanto gagliardo. Nulla, devo andare a Valeggio, lasciandomi alle spalle il ponte dove festeggiano, commercialmente, il nodo d’amore, quel tortellino che del paese è diventato un vessillo. Continue reading Due pazzi e un tortellino leggendario… Guido e Luciana Remelli

Piccoli torrefattori all’ombra dell’egemonia… Alessandro Vesentini

Verona. Marzano. Sulla strada verso la Valpantena e verso la Lessinia, in quel Veneto nascosto dove l’agricoltura regala ulivi, castagni, peri missi e albicocchi e dove l’archeologia decade su uno stradone unico con case diroccate, botteghe da un tanto al kilo, rotonde sinistre e un’immagine di mezza montagna che non si riesce a vendere. La comunicazione è privata dei rimandi e dei sottesi. Non c’è nulla da scoprire, è tutto lì. Fatto di dialetto e di capanne. La strada provinciale della Valpantena è diritta con i numeri a bordo marciapiede. Qui, Alessandro Vesentini ha deciso di aprire il suo piccolo laboratorio, mantenendo la produzione lontana dalla somministrazione (Caffè Alexander in centro a Verona). Continue reading Piccoli torrefattori all’ombra dell’egemonia… Alessandro Vesentini

La ciccia slow… Davide Tibaldi

Bra. Capitale enogastronomica del Bel Paese. Una marea di persone. Una manifestazione, “Cheese”, poco più attraente dell’Esselunga alle sei di un sabato pomeriggio, ma sicuramente money-oriented e pietra filosofale di molti affinatori, venditori, grossisti e di un po’ meno pastori e casari che, al limitare della propria produzione, hanno chiuso la metaforica claire, con la scritta formaggi esauriti, e hanno guardato le persone indirizzarsi da quelli che il formaggio ce l’avevano, ce l’hanno e ce l’avranno sempre. Qualcosa di buono, poco, qualcosa di meno buono, molto. Continue reading La ciccia slow… Davide Tibaldi

Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Netro. Continuano le strade sbagliate, la fanghiglia, la pioggia a dirotto e una dimensione che non riesce a tirarsi fuori dal tergicristallo e da una speranza di non rimanere intruppati nella palta. Le direzioni prese causa navigatore anarchico si sprecano, viali che non sono altro che trappole che fanno avvicinare ad un bosco, che fanno pensare all’intimità di un cascinale e delle sue bestie, che lasciano l’immagine del ricetto e di quell’impellenza di nascondere tutto, principalmente la vacca da latte, dall’irruenza dell’invasore e del fuoco, ma che puntualmente non fanno altro che confondere e rigettare nell’errore. Passando da una di queste strade, noto una cascina, nessun cartello, nessuna immagine e nessuna estetica. Passo oltre. Continue reading Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Salussola. Baragge e tregenda. La pioggia e le nuvole basse decidono per l’autunno. Il monte Rosa e le alpi Biellesi sono una perversa immaginazione di chi avrebbe voluto un altro tempo e dell’altro tempo. Il paese è un eremo apparentemente lontano da queste brughiere paludose dalla vocazione coatta, visto la difficoltà di coltivazione: la risicoltura. Il resto è savana e vista. Quella nascosta nel ricetto di Candelo, con le sue leggende di devastazione e conservazione, e quella palese delle montagne che definiscono una zona dove le frequenti inversioni termiche favoriscono la feracità dei terreni e della pianta di riso. Continue reading Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini

Netro. Navigatore fuori tempo massimo. Clima da tregenda e strade sbagliate. In mezzo al fango e con il cellulare senza campo. Mauro Albertini mi tira fuori dalle sabbie mobili con indicazioni estemporanee. Non ancora montagna e sfortunatamente nemmeno vista. Boschi su boschi e una valle dell’Elvo appoggiata sul degradare della serra morenica che nasconde più che aprire. Una collina con i tetti spioventi e i camini. Molto lontano dall’immagine ondulata. Irta quasi nascosta. I paesi sono un susseguirsi di fucine e curve. Il senso è come se non ci fosse. Continue reading Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini

Chiantishire in 2 giorni

PRIMO GIORNO

Strada in Chianti
: Pastificio Fabbri (uno di quegli artigiani della pasta che hanno capito come venderla senza sputtanarsi…)

Greve in Chianti
: Podere Le Fornaci (posto straordinario, in mezzo ai cipressi, dove Marco Cassini, un ex fuggiasco, ha portato dei chevrin da camosciata veramente interessanti)

Greve in Chianti – San Polo
: Azienda agricola Pruneti (olio prodotto nella sua totale filiera, zafferano e una passione fraterna…)

Greve in Chianti: Cena all’osteria Mangiando Mangiando. Nome terribile, prodotti della zona straordinari… Continue reading Chiantishire in 2 giorni