Bardi. Sconfinato appennino parmense. Perdersi è nel fascino della normalità, non fosse per ritardi accumulati appuntamento per appuntamento. La Liguria, bloccata dietro le montagne/colline spira i suoi venti, togliendo maglioni e giornate di pioggia. Pare cha a Gennaio, nelle giornate di sole, si possa stare tranquillamente in maniche di camicia. I riverberi del mare si sentono poco, quello che torna sono solo le curve e le strade dissestate. Un pianto di polvere e buche. Tornanti che squarciano il cielo, regalando autunno, orizzonte e colori meticci. Il dialetto paesano è quello lento dell’assenza di stress e le risposte hanno ancora l’interesse per la meta da raggiungere. Bardi è un assembramento di frazioni che possono distare fino a trenta kilometri o un’ora di strada. Continue reading Parmigiano Reggiano, finalmente…! Fratelli Brugnoli
Quando scrivere diventa qualcosa di etico… Flavio Lavarini
Ornavasso. Le montagne ossolane dirimpetto gettano ombre e misteri all’interno di una valle e di un paese molto al di là della sonnolenza. Tremila anime in eccesso, una storia che si colora della cultura Walser, della sua etnia e del suo dialetto. A metà strada tra Verbania e Domodossola, in mezzo a quelle vasche, ideali e giovanili, in cui si manifesta la noia di un posto che non si trova perchè non c’è. Continue reading Quando scrivere diventa qualcosa di etico… Flavio Lavarini
Una transumanza senza fine… Giampaolo Rossi e Lara Del Ponte
Nebbiuno. Comune dell’Alto Vergante. Senza infamia né lode. Qualche strada nascosta, una vista mozzafiato sul lago maggiore, ma tutto sommato un paesaggio a metà strada tra la noia e la fantasia. C’è il vicolo a sampietrini che si stringe, c’è qualche diroccamento e l’accenno dei primi boschi, ma l’ansia da fabbrica tende a non lenirsi…
Sulla strada per Massino Visconti c’è la Masseria Rossi, l’immaginazione di un secondo tranquillamente perdibile. Nel mezzo c’è una sagra della mela, tra l’umore bianco del cielo e il grigio della strada. Continue reading Una transumanza senza fine… Giampaolo Rossi e Lara Del Ponte
Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei
Brescia ma senza il borghesismo provinciale. Periferia, insegne arabe, autostrada vicina, cielo plumbeo, verità e coraggio. Vialone, traffico ma soprattutto anonimato.
Due giovani, a Milano, avrebbero aperto un Concept Store, dove essere tutti amici, clienti e padroni, e dove regalare vernissage e divani in ecopelle, con Bon Iver in sottofondo. Qui a Brescia, invece, ci sono dei ragazzi che del parvenu non hanno nulla. Qui, culo e sveglia presto sono l’abitudine di una vita.
Venticinque anni lui, qualcuno in più lei. Insieme nella vita e insieme per lavoro. Colpo di fulmine alla Cast Alimenti e viaggi cittadini ma separati. Continue reading Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei
Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger
Capiago Intimiano. Finalmente in quella zona di transizione tra Como e la Brianza Comasca. Quella degli sguardi compassati e quella delle sigarette di contrabbando. La stessa che è troppo vicino per esistere veramente. Compressa tra Milano, la Brianza Lecchese, il varesotto e la Svizzera, diventa enclave nel proprio modo di avere una storia senza conoscerla. È sì un buen retiro, è altrettanto sentore lontano di ville lacustri, ma è soprattutto campagna ondeggiante immersa nel verde. In questo paese, come in tutti gli altri, ci sono delle strade che non portano da nessuna parte. Continue reading Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger
Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini
Greve in Chianti. Qualche diramazione prima del paese. In quel Chianti tirato per i capelli e per i turisti americani. Le colline si chiudono e i boschi si aprono o scompaiono, rilascinado una vista da cartolina, a volte smaccata, a volte più nobiliare. Feste del vino e degustazioni prendono alla gola i turisti, togliendoli dalla strada principale. Pievi, chiese e oratori danno storicità ad un posto posto a metà. Nei primi anni ’70 gli è stata regalata la nuova denominazione “in Chianti” e una nuova collocazione vitivinicola all’interno dei percorsi studiati a tavolino dalle agenzie turistiche. Continue reading Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini
Un’enclave apolide nell’Umbria che non ti aspetti… Fattoria Ma’Falda
Una delle molte frazioni che si disperdono sui crinali che guardano Orvieto. Il lago di Baschi con i suoi misteri, i suoi cuochi e i boschi di cinghiali a corredare il tutto con un tocco di sapido pressappochismo che, per me, ignorante disperso in luoghi favolosi e quasi mistici, sa tanto di predellino. La salita all’agriturismo è un connubio di curve e vista, che mi fa perdere entrambi. Modo di guidare marocchino, da abbaglianti notturni in vista del miraggio chiamato caravanserraglio, e occhi abbacinati da paesaggi più autentici rispetto al Toscana-style. Senza quelle costruzioni “turista-americano-prego-si accomodi” che ogni tanto sporcano la sincerità.
Mi accoglie un cartello in ferro battuto che recita queste parole: “Vendita formaggi e ricotta”. Mi stranisco. Continue reading Un’enclave apolide nell’Umbria che non ti aspetti… Fattoria Ma’Falda
L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti
Sempre Randazzo, ma un po’ fuori. Su quella strada che guarda Bronte e che non invita i turisti. La gente arriva qui per un motivo: l’Etna. Il suo fascino, le sue nuvole, la sua piana ritratta nei dipinti di inizio ‘900, così diversa dalla natura isolana, brulla, cosparsa di resistenza e volti assolati. Qui i crateri si spargono, la lava ha reso fertile e i boschi hanno messo radici. Ma non quelli radi con il sottobosco bruciato, ma quelli caducifogli di betulle, con colori che, addirittura, si possono spingere fino al rosso. Continue reading L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti