Arrivare in Valfloriana può essere semplice o può essere complesso, dipende dallo spirito, dal meteo e dall’idea che uno ha di ricreazione. Sei frazioni disperse tra gli alberi, i boschi, le chiese e quelle due, forse tre, botteghe che fanno capolino al di sopra del verde. Ad un certo punto, un cartello indica “strada senza uscita” (ma è un bluff… la via c’è , è asfaltata e porta fino a Malga Sass…), una diramazione a destra, verso un piccolo torrente (dove le trote salmonate possono vivere incontaminate oltre i quattro anni…) e una verso sinistra, che conduce all’interno dell’Agritur Fior di Bosco della famiglia Lozzer. Continue reading L’alpeggio come forma di apertura al mondo… Graziano Lozzer
All’improvviso un dolce nel deserto… Maurizio Colenghi
Montichiari. Sulla strada che porta verso Mantova. Una statale come tante nella Pianura Padana cantata dai maglioni e dalle nebbie. Uno di quei posti dove la bellezza ha lasciato spazio alla facilità: di trovare lavoro, di raggiungere il posto di lavoro, di avere l’Europa ad un tiro di schioppo e di non avere che la distrazione del congiunto o della congiunta, controllato o controllata dalla portinaia con lo zerbino al posto della lingua.
In un antro diffidente e nascosto c’è la nuova costruzione di Maurizio Colenghi, quel Dolce Reale che, negli ulimi mesi, ha percorso via Mantova di qualche centinaia di metri in direzione sud-est, per trovare una nuova casa. Continue reading All’improvviso un dolce nel deserto… Maurizio Colenghi
E’ rimasto solo lui… Silvio Pistone
Borgomale. Piccolo borgo dell’Alta Langa. Strada sterrata senza insegna, perchè la bacchetta l’ha lasciata ad altri… rimane solo una mostrazione di pudica bellezza.
Ex piastrellista, attività portata avanti fino a metà anni ’90, Silvio ha disegnato la sua casa, la sua cascina, il suo giardino e la sua foresteria per gli ospiti. Una cucina in muratura che toglie il fiato per la precisione estetica degli elementi. Non uno di troppo, ma questo è facile, e nemmeno uno dissonante, questo è già più difficile.
Un completamento per la vista che termina la sua panoramica su una tavola imbandita… che, sfortunatamente, è servita a poco. Continue reading E’ rimasto solo lui… Silvio Pistone
Quello che non ti aspetti dalla Liguria… Matteo e Marco Pastorino
Calice Ligure. A meno di dieci kilometri dal mare. Non ancora in montagna. Sospeso in mezzo ad un paesaggio collinare. Probabilmente non dimenticato da Dio grazie alla sua vicinanza con i turisti milanesi e torinesi che da Finale, magari quando la morsa del caldo e del valzer voyeuristico dove tutti riconoscono tutti e dove si stila una classifica di quello con la porsche, della casa in collina comprata da un conte decaduto che ora fa markette per quello dello spettacolo che fa sempre il bagno dietro il Covo e ha la villa con le guardie del corpo, salgono e fortunatamente si sono accorti di una piccola gelateria. Continue reading Quello che non ti aspetti dalla Liguria… Matteo e Marco Pastorino
Se esistono ancora gli enfant prodige… Davide Comaschi
Milano. Pasticceria Martesana. Difficilmente se ne trovano di più belle. Organizzata e strutturata. Banconi, bar, vetrine, laboratorio e cucina. Dalla mattina all’aperitivo, il milanese può farsi avvolgere e coccolare, ancorchè la location sia un po’ in periferia… …così da attirare una clientela che viene, ritorna, rimane e poi racconta… in modo che il nuovo che arriva… ritorna, rimane e poi racconta… In questa maniera via Cagliero, tra Melchiorre Gioia e il Villaggio dei Giornalisti, ogni giorno, apre gli occhi di fronte alla migliore pasticceria di Milano… con la seconda che arriva quarta. Continue reading Se esistono ancora gli enfant prodige… Davide Comaschi
Un giorno… qualunque. Giovanni Cogno
Ribadisco che La Morra è un paese fortunato. La posizione strategica e ammaliante ha spinto i creativi del posto a lasciare altrove annotazioni letterarie, linguaggi cinematografici e onanismi musicali, per dedicarsi a quella branchia del sapere definita, con un termine che ha in sé quella maniera cripto-filosofica verso la sperimentazione e la composizione del linguaggio, Enogastronomia.
Da qui viene il Barolo e in queste zone ci si può imbattere nel Tuber Magnatum (o Tartufo bianco) e già ci si sarebbe potuti adeguare, rimirandosi nel successo e tenendo alto il gonfalone del genio italico. Continue reading Un giorno… qualunque. Giovanni Cogno
Le stanze segrete del caffè… Egidio Ponchione
Asti. Il Piemonte nelle sue città, nelle sue tradizioni, nei suoi allevamenti e nei suoi caffè. Le persone passeggiano, un sabato pomeriggio qualunque, come uscite da una cartolina di Renoir o da un boulevard di Digione. Se il tempo avesse la possibilità di fermarsi, prenderebbe Asti e la farebbe diventare il dove. Qui esiste un passato, una memoria collettiva, dei luoghi di ritrovo che assomigliano alla compagnia di paese, alla briscola al bar e alle diciannove sul sagrato della chiesa madre. La modernità appare quasi esclusivamente sulle creste dei ragazzini e sui tavolini modaioli dei ragazzi che guardano Milano come si guarda alla Mecca. Ma la venerazione è un verbo che si sussurra. Continue reading Le stanze segrete del caffè… Egidio Ponchione
Il nome non può bastare… Franco Sandrone
Barolo. Il passeggio è fatto di giovani e meno giovani, stranieri e meno stranieri, quasi tutti con un bicchiere di vino in mano. Il centro storico non è nulla di inestimabile, ma ha la fortuna di avere quel nome che richiama fascino, bellezza e perdizione. Il panorama, tutt’intorno, invece, toglie il fiato. La strada che porta verso Monforte (e che percorrerò solo il giorno successivo…), collinare, ricoperta di vigneti, stupisce oltre modo. Ma quel sabato, sono costretto a bloccarmi prima. Malgrè moi. Sole cocente. Continue reading Il nome non può bastare… Franco Sandrone