Se una semplice mela diventa un racconto… Amedeo Moretti

Tresivio. c/o Mercato di Sesto San Giovanni.
Arrivo ad Amedeo Moretti grazie a Piero Roccatagliata. Le mele della Valtellina, così blasonate, sono un deserto di consorzi, antibatterici, prodotti chimici e certificazioni fasulle. Poi c’è Amedeo. Un folletto con la camicia allacciata fino all’ultimo bottone che dispensa serenità, senza nessuna concessione. La facilità non è del suo mondo…
Alcune varietà di frutti e bacche mitologiche (che non ho la fortuna né di vedere né di assaggiare), l’uva per la vinificazione, le patate e i kiwi. Continue reading Se una semplice mela diventa un racconto… Amedeo Moretti

Formaggio + olio: Umbria Instant Classic… Danilo e Francesco Basili

Orvieto. Una delle tante frazioni di un territorio che non so, francamente, se abbia una fine. Scendo e salgo. Vedo il Duomo in lontananza ad ogni curva a sinistra. M’immetto per una strada in mezzo ai rovi. Molto fosca. Che poi s’apre. Mi ritrovo per una strada in mezzo alle more. La tentazione è quella di fermarsi. Che chiaramente viene assecondata. Lo sterrato è quel che è. Per i fondi bassi un tormento. All’improvviso s’aprono campi sulla sinistra e spunta in lontananza una tenuta in pietra. Realmente distante e lontana dalla moda dell’agriturismo e da un’accoglienza quantomeno smaccata. Ancorchè si potrebbe migliorare e molto… Continue reading Formaggio + olio: Umbria Instant Classic… Danilo e Francesco Basili

Tra il sonno e la veglia… Ottavio Guccione

Palermo. L’Antico Forno San Michele. In mezzo ai palazzi di una borghesia sonnolenta, abitudinaria e restia a fare entrare il nuovo da quelle porte di ingresso che sono rimaste chiuse per decenni. Poi capita che un giorno un enfant du pays decida di ritornare alla sua città. Così, senza una motivazione passionale o rinascimentale. Per una necessità di allargarsi, economicamente e idealmente. Come se una differenza, creata nelle lande lontane, affacciate sul canale di Sicilia, tra un gambero rosso e un saluto libico, di Campobello di Mazara (dove ci sarebbe tutto per smettere di fare qualunque cosa, dedicandosi all’ozio), non bastasse più ad un’immagine sbiadita di un prodotto, che stanno cercando di difendere, procrastinando una delibera all’imbarbarimento pronta ad accadere.  Continue reading Tra il sonno e la veglia… Ottavio Guccione

Lo Puy: storia e silenzio… Giorgio e Marta Alifredi

Borgata Podio (Puy in Occitano), San Damiano Macra. Se uno sapesse realmente di trovarsi dove si trova, si spaventerebbe al punto da lasciarsi sopraffare dal buio e dal silenzio. Perchè di questo trattasi.

Una strada che lascia Dronero, i suoi alberi di kiwi, i suoi ponti, le sue macellerie e i suoi frutti di bosco e che si inerpica per la Val Maira, una di quelle che portano verso la Francia, una di quelle dove si parla occitano e dove non c’è quell’immagine condivisa per argomentare durante una cena. Troppo lontano da quello scibile calpestato e molesto che impegna e non lascia. Continue reading Lo Puy: storia e silenzio… Giorgio e Marta Alifredi

Speriamo che risplenda il sole su quei salami… Alberto Lazzari

Ostiano. Oltre l’Oglio. In quella che una volta era la provincia di Brescia. In quella che ancora oggi è un lembo di terra dove l’accento bresciano ha un’ascendenza molto più netta di quello cremonese. A venti-trenta kilometri da tutto e a venti trenta kilometri da nulla. Campagna, nel più classico dei filoni “olmiani”, con la nebbia a mettere la coperta su qualsiasi pensiero non puro… e sull’impudico ragazzo che ha scoperto che l’unica maniera per passare in tempo in quelle lande, che assomigliano al deserto se non assomigliassero a se stesse, è quella di di prendere le curve in derapata con l’ultima marmitta Leovinci montata al posto dei sogni… Continue reading Speriamo che risplenda il sole su quei salami… Alberto Lazzari

Si vedono due occhi e si sente una pancia… Gregorio Rotolo

Scanno è lontano. Incontro Gregorio nel mezzo dell’Italia, nel mezzo del suo cammino di artigiano senziente e raggelante.
Un uomo che non può fare altro che mettere addosso la voglia.
I cambiamenti, all’interno del suo percorso, non lo fanno più guardare. La rabbia gli pende dalle mani, gli lacrima dagli occhi e rimane lì, fraintesa, quasi a mezz’aria, tra la mia comprensione e il suo stato d’animo di chi preferisce non continuare a confrontarsi con il passato. Continue reading Si vedono due occhi e si sente una pancia… Gregorio Rotolo

La scelta che segue la tradizione… Germano Eggiolini

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Alpeggi sopra Magasa. Frazione di Denai. Stalla e abitazione di Germano Eggiolini.
Una delle estreme propaggini della provincia di Brescia. Così ardua da raggiungere da sembrare sperduta e faticosa anche nel ricordo e nella scrittura.
L’associazione subitanea è quella con un posto lontano. La mia memoria richiama al presente un vecchio libro di domande. Si chiedeva quale fosse il luogo abitato più remoto al mondo. La risposta era Tristan da Cunha, un gruppo di isole nell’Oceano Atlantico meridionale distante oltre duemila kilometri dal luogo abitato più vicino. Continue reading La scelta che segue la tradizione… Germano Eggiolini

Alla ricerca del gusto perduto. Paul De Bondt

Visignano di Navacchio. Piccolo borgo industrializzato alle porte di Pisa. La bellezza si nasconde sapientemente. Gli alberi sono radi, l’asfalto ha una territorialità insita nell’umore delle persone del paese e i capannoni sono cresciuti in una dismisura molto nordica, troppo nordica. Con loro sono aumentate le nuove rotonde, quelle con il verde curato dalla Società di Consulenza Americana per redimere la propria coscienza corrotta dal catrame. Continue reading Alla ricerca del gusto perduto. Paul De Bondt