Montefiore Conca. Estreme propaggini della provincia di Rimini. In quellI che erano avamposti dei Malatesta. Abbastanza distante dalla rocca che domina il borgo, l’azienda del Buon Pastore non ha indicazioni che la determinino e nemmeno strade così suadenti o ampollose che la raggiungano. È isolata nella sua bellezza, fatta di rimandi al passato, di recupero di materiali di scarto e di solitudine. La stessa che porta, ogni giorno, la figlia diciassettenne, di Andrea e Annarosa, a prendere la corriera (con quel fascino tutto meridionale che si nasconde ed esplode in un nome e in un oggetto così desueto…) per andare a studiare ad Urbino e per uscire con le amiche… Continue reading L’allegoria del Buon Pastore… Andrea Preci e Annarosa Nonne
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Birre ma senza quel fumo di parole… Marcello Ceresa
Podenzano. Pochi kilometri fuori Piacenza. In quella provincia che non è ancora diventata vallata. Le villette benesser-borghesi stile anni ’80 si susseguono manco fossero delle Terraced Houses di Liverpool. Capannoni di ordinanza, dove l’industriale con il tortello nel panciotto può spalancare i rubinetti e parcheggiare il macchinone. Qui la nebbia è compagna, a volte strenua… ma la collina, che riluce in lontananza, segnala la meta per una possibile fuga. Le periferie delle medio-piccole città italiane debellano paure rilasciando ansia. Senza il fascino industriale di una rivoluzione reale. Continue reading Birre ma senza quel fumo di parole… Marcello Ceresa
L’umiltà della filiera a ciclo completo… Giovanni Zavoli (e famiglia)
Saludecio. Un posto che rimane sul confine. Che in pochi conoscono e ancora in meno nominano. Non ci sono cartelli che definiscono la bellezza, torrioni in lontananza e strade dei sapori. Si sviluppa, su un territorio collinare, con al centro di tutto, la vista. Quella che ti fa dimenticare le distanze, o le fa azzerare, la stessa che ha ibernato un angolo di bellezza e lo ha distanziato dalla massificazione, dal turismo mordi e fuggi e dal pellegrinaggio giovanile-maniacale della ricerca della mutanda adatta alla serata in riviera. Continue reading L’umiltà della filiera a ciclo completo… Giovanni Zavoli (e famiglia)
Un istante dall’eco nostalgica… Mirko Delbianco
Montespino. Vallata, frazione o via di Mondaino. Insomma, alla sinistra di una strada tortuosa che non permette quasi le indicazioni. Qui, l’andamento sonnacchioso delle curve fa assomigliare un po’ tutto. Quello che capisco è l’identità di una giornata fuori dal comune, una di quelle che ti si avvinghiano addosso, con nostalgia e malinconia, nei medesimi istanti in cui le stai vivendo. Più per il lunedì mattina che ti perderai che per tormentate analisi e differenze tra la compagna città e la remota campagna. Continue reading Un istante dall’eco nostalgica… Mirko Delbianco
Com’era e come dovrebbe essere… Luciano Pigorini
Viustino. Frazione di San Giorgio Piacentino. Casa patronale immersa nella campagna emiliana che rilascia echi dei primi film di Pupi Avati e di grandi tavolate imbandite per il pranzo domenicale.
Polli, fagiani, oche ed anatre ruspano nella propria libertà vigilata e si nutrono “senza stress e con alimenti naturali”.
Ci accoglie Nadia, scusandosi della mancanza di Luciano, via per motivi famigliari. Continue reading Com’era e come dovrebbe essere… Luciano Pigorini
Se l’artigiano non è più solo… Valter Tagliazucchi
Pavullo nel Frignano. Appennino Modenese. Piccola via nascosta dietro una coltre di brutture e totale mancanza d’integrazione con quello che il paesaggio regala al pensiero in termini di poesia, tramonti e tempo libero. La serenità non si è trasformata in bellezza, eccetto che per questo piccolo negozio, riservato e gentile come la più classica delle epifanie.
Ci accoglie Stella. 24 anni. Un passato a metà strada tra la ragioneria, la giurisprudenza e uno studio notarile. Una possibilità, colta, di cambiare vita e di seguire le orme del padre. Probabilmente alla ricerca di se stessa, di qualcosa che rappresentava più una mancanza che un’assenza. Continue reading Se l’artigiano non è più solo… Valter Tagliazucchi
Un assaggio di terra… Aldo Brianti
Santa Lucia di Medesano. Colline parmensi.
Un tramonto nascosto da nuvole grigio fumo riporta sfumature da Tintoretto e da fine del mondo. Strade molto strette. Ad ogni curva un precipizio. Quello che rimane, alla fine, è solo il verde.
Società agricola San Paolo. Isolata come se quello fosse il suo destino. Silenzio, recupero e buio… Oltre la missione non ci può che essere la vocazione. Continue reading Un assaggio di terra… Aldo Brianti
La gola e lo sguardo. Gino Fabbri
Bologna. Pasticceria di Gino Fabbri. Ore 15.40.
Luogo informale, caratterizzato da una clientela particolare. Molto variegata, poco ingessata e poco formale. Una porta che si apre sul laboratorio. Chiedo del maestro, ma lo vedo impegnato. Varie persone gli stringono la mano, gli porgono gli auguri, gli chiedono un consiglio. Lui è la dolcezza che s’invera nel creatore. Ha un sorriso per tutti e un filo di attenzione che si perde, per chiedere scusa a coloro che lo stanno aspettando. Continue reading La gola e lo sguardo. Gino Fabbri