Pantigliate. Un paese perso, qualcosa a metà strada tra la campagna abbandonata e il dormitorio. Appena oltre San Donato, su quella direttrice, definita come Paullese, che s’inoltra nella campagna lodigiana e in quella cremasca. Qui, dove la provincia di Milano si definisce “sud”, i paesi non hanno alcun senso, né manifesto né recondito. Gli rimane addosso quel giusto d’imbarazzo che non li fa mettere in mostra. Risucchiati dal traffico e pietrificati da quella gorgone chiamata hinterland, questi paesi rappresentano ripostigli senza stress per fughe poco romantiche e molto gravide di figli, verde, giardini attrezzati e residence con piscina. Continue reading Il coraggio di togliere, conservando… Alessandro Servida
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La pizza e i suoi segreti… Roberto Ghisolfi
Cremona è una città dormiente e flemmatica. Ha molte tradizioni, abbandonate perlopiù, e ha dato i natali a istrionici ribelli ad un’autorità placida fatta di coperte a quadri. I palazzi hanno la bellezza algida della staticità. Sono lì ma potrebbero anche non esserci. Il medioevo e le signorie hanno tracciato ma anche allontanato. Il Po, il suo clima, le sue nebbie e i suoi insetti hanno appiattito una cultura. Manca l’interesse per vedere se domani possa esserci qualcosa di diverso. L’oggi è una serie di posteggi e di locali demodè, piazze, acciottolati, porticati, torrazzi e campanili. “Fieramente provinciale”, bella e annoiata. Non c’è molto altro d’aggiungere e nemmeno da sperare. Guardando al di fuori delle “mura” e dei cartelli, si estendono campagne senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza una reale generosità verso l’altro. Continue reading La pizza e i suoi segreti… Roberto Ghisolfi
Franciacorta e Valcamonica in un giorno
Rovato
– Carne di Andrea Guarneri (Macelleria Guarneri – guanciale o cappello del prete per il manzo di Rovato)
Erbusco
– Vini da Uberti (Comarì del Salem)
– Dolci da Roberto
Adro
– Pranzo da Vittorio Fusari (Dispensa pani e vini) Continue reading Franciacorta e Valcamonica in un giorno
Fenomenologia dell’imprenditore agricolo lombardo… Alberto Dedè
Borghetto Lodigiano. Una delle tante frazioni di un territorio con un’identità e una cadenza accentuate. Brume e cascine si alternano, lasciando spazio ad orizzonti spettrali, fatti di lande senza orizzonte, di terra rivoltata, di strade che non conducono a nulla e di anime contadine con la gonna sotto il ginocchio, le calze in nylon beige, i pantaloni di fustagno e la faccia scolpita dal freddo, dentro e fuori le mura.
La provincia di Lodi è quel far west padano dove il muovere le foglie è considerato un’impudenza, dove tutto scorre perchè deve scorrere e dove il buio invernale è rappresentato da calcinacci attornianti una finestra illuminata in giallo, alle sette di sera con il riverbero di una pasta e fagioli fumante. Continue reading Fenomenologia dell’imprenditore agricolo lombardo… Alberto Dedè
Un antico panificatore… Maurizio Sarioli
Brescia. Quando lasci la tangenziale e addentri la macchina all’interno del centro, è come se tutto fosse più claustrofobico. Una collina con dei vigneti appariscenti sovrasta case da ricchi, fontane e pavè. Brescia è un posto condivisibile e multifruibile, ma il centro e i suoi orari di punta odorano di borghesia spicciola. I vestiti firmati attorniano i netturbini che spazzano le foglie e le scarpe laccate d’argento – con finta permanente 2.0 su caschi d’oro e colli di lupo – attonite battono i passi del sabato mattina di preparazione al pranzo del giorno di festa. Le pasticcerie si riempiono, così come quei negozi aperti per bere un aperitivo, mangiare arachidi e dixi d’antan, e per vedere facce abbronzate a metà strada tra il villaggio vacanze sverna-palle-mostra-tette e il solarium cura imperfezioni. Continue reading Un antico panificatore… Maurizio Sarioli
Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei
Brescia ma senza il borghesismo provinciale. Periferia, insegne arabe, autostrada vicina, cielo plumbeo, verità e coraggio. Vialone, traffico ma soprattutto anonimato.
Due giovani, a Milano, avrebbero aperto un Concept Store, dove essere tutti amici, clienti e padroni, e dove regalare vernissage e divani in ecopelle, con Bon Iver in sottofondo. Qui a Brescia, invece, ci sono dei ragazzi che del parvenu non hanno nulla. Qui, culo e sveglia presto sono l’abitudine di una vita.
Venticinque anni lui, qualcuno in più lei. Insieme nella vita e insieme per lavoro. Colpo di fulmine alla Cast Alimenti e viaggi cittadini ma separati. Continue reading Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei
Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger
Capiago Intimiano. Finalmente in quella zona di transizione tra Como e la Brianza Comasca. Quella degli sguardi compassati e quella delle sigarette di contrabbando. La stessa che è troppo vicino per esistere veramente. Compressa tra Milano, la Brianza Lecchese, il varesotto e la Svizzera, diventa enclave nel proprio modo di avere una storia senza conoscerla. È sì un buen retiro, è altrettanto sentore lontano di ville lacustri, ma è soprattutto campagna ondeggiante immersa nel verde. In questo paese, come in tutti gli altri, ci sono delle strade che non portano da nessuna parte. Continue reading Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger
L’alpeggio e le sue donne… Francesca Monaci
Strada che sale verso il Rifugio Calvi. In mezzo alle montagne, ai boschi e alle cascate, è disperso l’Alpeggio Mersa Ca’ Bianca. L’ultimo paese è quello di Carona. Alta Val Brembana. Il fiume Brembo, appena nato, rigoglia con forza, quasi maestosa, su una vallata che mantiene in vita i lembi del sogno. L’Azienda Agricola della famiglia Monaci rimane placida nel territorio di Branzi. Lì, la madre di Francesca e sua sorella continuano la vendita estiva e la caseificazione dei formaggi freschi. Il resto della famiglia, composta da tre cugini, più il padre, lo zio, qualche cane e qualche faccia rapsodica, si trasferiscono in alpeggio. Anzi per la precisione, negli alpeggi. Continue reading L’alpeggio e le sue donne… Francesca Monaci