Si entra in quell’atmosfera a metà tra Olmi e Celentano… Fratelli Brambilla

Marzano, frazione di Merlino. Forse la campagna “milanese” più vicina al riposo. Incastonata nelle arterie (Rivoltana e Paullese) che popolano, spopolano e ripopolano la città, in mezzo al fiume Adda, è meta di domeniche fuori porta, giri in bici, ricerca di pace e di falchi della palude. In queste torbiere, dove il whisky s’identifica con una lussuriosa stanza di degustazione all’esterno di un castello, l’erba continua a crescere, i trattori ad imbrattare, le trattorie a cucinare sempre lo stesso pollo alla cacciatora e la stessa polenta, i camini a sfrigolare e la nebbia a confondere. Il tempo è stato costretto a fermarsi, negli sguardi, nelle cadenze gergali e nei cognomi. Continue reading Si entra in quell’atmosfera a metà tra Olmi e Celentano… Fratelli Brambilla

Quel fascino polveroso, un po’ francese e un po’ contadino. Fabio e Luca Grasselli

Stagno Lombardo. Pochi kilometri da Cremona. Un cartello che segnala il biologico e che apre un mondo di stanze, recinti, cantine, celle di stagionatura, vacche brune e vacche bianche. Spazi ampi, con quella decadenza che richiama il radical chic, allontanando il pomposo e il necessario.
Scorgo il sig. Grasselli dalla barba. Il telefono ha continuato a squillare per giorni, senza che nessuno rispondesse. Gli affanni quotidiani sembrano lontani anni luce, quello che vedo è una tavolata, una bottiglia di ribolla di Josko Gravner, un paio di birre e tre o quattro sguardi tra l’aristocratico e lo scrutatore. Continue reading Quel fascino polveroso, un po’ francese e un po’ contadino. Fabio e Luca Grasselli

Resistere ha il volto felice di un bambino… Alberto Guidi e Cristina Peroni

Mompiano. Frazione della città di Brescia. A ridosso delle prime colline. Quando lo stadio e l’ospedale lasciano spazio agli alberi, le prime aziende agricole iniziano a fare capolino, con alberi di pesche a farla da padrone e le villette “medio-alta borghesia”, che fanno molto “bosco in città e orto come passatempo”, sono riuscite ad aggirare i permessi della pubblica amministrazione, cominciando una lenta ascesa al cielo.
Capannelli di persone, raggruppate sul ciglio della strada, affondano le mani dentro la vegetazione alla ricerca del sacro luppolo, eresia per risotti amari e aspri. Continue reading Resistere ha il volto felice di un bambino… Alberto Guidi e Cristina Peroni

Una dolcezza decisa… Giovanni Cavalleri

Erbusco. Nel cuore della Franciacorta. In mezzo ai vigneti delle bollicine.
Con qualche collina dove farli diradare e qualche stradina che nasconde, dietro ogni curva, un angolo al di là del tempo. Qui, senza una storia millenaria, senza bellezze artistiche da far gridare al miracolo, senza sconfinati orizzonti dove perdere i propri desideri, dagli anni ’70 si è iniziato a guardare alla Francia (non inganni il nome, derivazione dal latino curtes francae, che rappresentava le comunità di monaci benedettini, dediti all’istruzione del contadino e all’opera di bonifica, che venivano esentate dal pagamento dei dazi) e si è creata la più importante “regione” a vocazione spumantistica d’Italia. Continue reading Una dolcezza decisa… Giovanni Cavalleri

Un pomeriggio, per caso, un gelato… Alberto Piscini

piscini

Nascosto nelle maglie della Franciacorta, nel mio solito cantuccio fuori dal tempo, mentre mangio un panino, con il broncio per i continui temporali estivi, mi rimbalza addosso una riminiscenza. Brescia, Philippe Leveillè, gelato alla crema. Invito. Ed eccoci in viaggio.
La gelateria è assolutamente dentro la moda. Carapine d’ordinanza, schermi al plasma che mostrano creatività, una commessa non particolarmente attratta dal dialogo e pochi clienti. La città, a dire il vero, è sul vuoto andante… Continue reading Un pomeriggio, per caso, un gelato… Alberto Piscini

Un norcino e il suo mondo… Morris Micheli

Sotto il Monte. Il paese di Giovanni XXIII. Papa eponimo che ha lasciato le sue tracce nel nome e nell’anima di un paese. Devoto. Abbarbicato ad una collina e con un cartello segnaletico pitturato di marrone. Qualcosa di storico e, nello stesso tempo, di sonnolento. Mi inoltro all’interno della nuova urbanistica, fatta di villette e case basse che si fanno corte sino al culmine della pieve. Molto verde e una popolazione che oscilla tra anziani e bambini, quelli che ancora hanno vanità a raccogliere aria fresca, senza un obiettivo, che sia un lavoro, una ragazza o una spesa al supermercato. Continue reading Un norcino e il suo mondo… Morris Micheli

All’improvviso un dolce nel deserto… Maurizio Colenghi

Montichiari. Sulla strada che porta verso Mantova. Una statale come tante nella Pianura Padana cantata dai maglioni e dalle nebbie. Uno di quei posti dove la bellezza ha lasciato spazio alla facilità: di trovare lavoro, di raggiungere il posto di lavoro, di avere l’Europa ad un tiro di schioppo e di non avere che la distrazione del congiunto o della congiunta, controllato o controllata dalla portinaia con lo zerbino al posto della lingua.
In un antro diffidente e nascosto c’è la nuova costruzione di Maurizio Colenghi, quel Dolce Reale che, negli ulimi mesi, ha percorso via Mantova di qualche centinaia di metri in direzione sud-est, per trovare una nuova casa. Continue reading All’improvviso un dolce nel deserto… Maurizio Colenghi

Se esistono ancora gli enfant prodige… Davide Comaschi

Milano. Pasticceria Martesana. Difficilmente se ne trovano di più belle. Organizzata e strutturata. Banconi, bar, vetrine, laboratorio e cucina. Dalla mattina all’aperitivo, il milanese può farsi avvolgere e coccolare, ancorchè la location sia un po’ in periferia… …così da attirare una clientela che viene, ritorna, rimane e poi racconta… in modo che il nuovo che arriva… ritorna, rimane e poi racconta… In questa maniera via Cagliero, tra Melchiorre Gioia e il Villaggio dei Giornalisti, ogni giorno, apre gli occhi di fronte alla migliore pasticceria di Milano… con la seconda che arriva quarta.  Continue reading Se esistono ancora gli enfant prodige… Davide Comaschi