“Riportando tutto a casa”… Giovanni Verdese/Canelin

Visone. Piccolissimo paese alle porte di Acqui Terme. Strada statale, o provinciale, o comunale, tortuosa. Curva a sinistra. Ed ecco lì la pasticceria Canelin. Pochi pozzetti dei gelati. Odore di antico. Banco in stile che rifugge qualsiasi modernizzazione e una dipendente non troppo interessata alla chiacchiera.
Prendo un cono. Buono ma senza entusiasmo (ancorchè scoprirò, in seguito, che il gelato viene preparato secondo canoni propri e con pasta di pistacchio creata direttamente in laboratorio). Continue reading “Riportando tutto a casa”… Giovanni Verdese/Canelin

Tra rabbia e passione. Andrea Perino

Torino. Pieno centro. Panificio Perino.
Rapsodia di gennaio su un panificatore che ha utilizzato le mani per costruire una fortificazione e una comunicazione. Tutto sotto la forma del dono.
Questo è Andrea Perino… in due frasi che, a meno di non averlo visto all’opera, non spiegano veramente nulla.
L’oculocentrismo mi spinge, per l’ennesima volta, a dare ragione ai miei sensi che dopo aver guardato, odorato, gustato, toccato e sentito, hanno ammesso la forza di una decisione. Continue reading Tra rabbia e passione. Andrea Perino

Quando la birra ritorna dal Belgio. Valter Loverier

 

Cheese 2011. Fatta la tara di tutti i sedicenti imbonitori presenti, compro i formaggi che devo, parlo con le persone che mi servono e firmo un compromesso storico con mia moglie che mi permette di gironzolare per gli stand dedicati alla birra. I nomi mi sembran sempre gli stessi. Alcuni li conosco bene, altri poco. Le birre mi soddisfano. Mi chiedo perchè i mastri birrai si assomiglino un po’ tutti. Cerco Barley (che chiaramente non c’è…). Trovo Scarampola da cui degusto la sua straordinaria birra al chinotto e poi mi illumino. Continue reading Quando la birra ritorna dal Belgio. Valter Loverier

La gentilezza della tonda delle Langhe… José Noé

Alta Langa. Lequio Berria. Azienda agricola Papa dei Boschi.
Qui lavora Josè Noè, una di quelle persone che non esistono più. La raffinatezza dei modi di fare, la bellezza del posto che ha mutuato nel suo modo di porsi nei confronti delle persone, quella capacità umile di non riconoscersi mai nella grandezza, ma di rimanere sempre un gradino più in basso, per rimirare qualcosa che la terra gli ha dato nelle vesti di un dono, e lui ha saputo portare fuori, valorizzare, ma soprattutto, rispettare nelle sue esigenze di artigianalità e di cura. Continue reading La gentilezza della tonda delle Langhe… José Noé

Poco vino causa lungo viaggio… Giuseppe Rinaldi

Barolo è Barolo. È uno di quegli eponimi talmente famosi da non aver bisogno di denotazioni. Le connotazioni, quelle che rapprendono il nostro animo e lo gettano nello sconforto, nella nostalgia, nella misericordia o nella beatitudine, gratificano la nostra specie di immagini del passato uguali a quelle del presente e identiche a quelle di un futuro facile da prevedere. Barolo è Barolo. Rimane lì, tra il lascivo e il corrusco, in una patina di turisti americani, compratori indefessi e imberbi allo yuppismo spinto da Magnum, e paesani con la zazzera da contadino radical chic. Continue reading Poco vino causa lungo viaggio… Giuseppe Rinaldi

Un artigiano velato di farina… Renzo Sobrino

La Morra. Piccolo e fortunato paese abbarbicato sulla bassa Langa. Tra Alba e Bra. Con quella vista che ti fa trascurare le preoccupazioni e quel modo di fare dimentico del fervore gastronomico che sta girando tutt’intorno.
Noccioleti e vigneti. Barolo. Un nome che incute timore, che riporta certezze e che parla dell’Italia come forse nessun altro prodotto.
Sulla destra della strada principale si incontra il Mulino Sobrino. Continue reading Un artigiano velato di farina… Renzo Sobrino

Il genio della classe e la classe del genio. Guido Castagna

Giaveno. Nessuna avanguardia culturale e nemmeno artistica. Un piccolo laboratorio nel retro di una tranquilla e solita palazzina di provincia. La zona antistante è occupata da trenta metri quadri dedicati alla vendita diretta, con un paio di scaffali, un paio di frigoriferi, qualche sacco di nocciola, ma soprattutto, accatastati uno sull’altro, sacchi da 60 kg di fave di cacao. Strette da una juta color cachi, resistente e con un pizzico di poetica, levano, da subito, la patina che si è creata attorno al mondo del cioccolato negli ultimi anni: prezzi elevati, giacche e cravatte, presentazioni minimaliste e strutture fiabesche. Continue reading Il genio della classe e la classe del genio. Guido Castagna

Il gelato 2.0. Andrea Soban

Valenza. La città dell’oro e dell’indecifrabilità. Un posto di frontiera, da tramonto di un’epoca. Uscita da un festival post-moderno di Sam Peckinpah, in mezzo ad una rapina al rallentatore. A metà strada tra Piemonte e Lombardia, senza il fascino facile delle colline monferrine e senza la tristezza nebbiosa dei paesini della Lomellina. Tra quelle province, che dell’anonimato fanno il loro credo, di Pavia e di Alessandria. Continue reading Il gelato 2.0. Andrea Soban