Tenuta degli Angeli: balsamico lombardo… Acetaia Testa

ANGELI

Carobbio degli Angeli è uno sguardo diviso tra un campetto di calcio, dove i bambini provano a crescere in quel vivaio orobico che ha portato in giro per l’Italia tacchetti e metodi arditi, e quei cimiteri con criterio che avanzano placidi al di là di qualunque svista. E così anche il Castello degli Angeli, da fortezza inclusiva, si è normalizzato in sala meeting con piscina. Il resto lo fanno i vigneti e quel senso di pace che ti pervade in mezzo ai ciottoli e che ti fa rimanere in silenzio nel rispetto della fissità locale, che rimane intatta nella sua processione di giardini, villette e strisce pedonali. Carobbio è un luogo manifesto, dove rimanere per fare cultura e dove addentrarsi tra le varie curve per scoprire che non c’è nulla se non una strettoia.

Tenuta degli Angeli è un luogo di opulenza, di passato e di tempo libero. Quando l’azienda s’è fatta costrittiva e la pianura non si è ancora trasformata in collina, il divertissement deve diventare un punto di vista sul mondo, di apertura e di bravura. E così Pierangelo Testa decise di costruire il suo regno… che non cedette nemmeno per un cavallo. Il tempo era quello dei vini e dei vigneti, il resto erano indicazioni geografiche e denominazioni d’origine. Qui, in pochi ettari, si poteva fare una qualità corroborata da riunioni, eventi e piccoli assaggi per cultori del fine settimana. La gastronomia non era un impegno e al lunedì mattina si poteva tornare a concentrarsi sul lavoro. Ma Pierangelo aveva un’idea e un sogno. Quello di fare il proprio aceto, per poi lasciare in eredità ai figli quelle batterie personali da scartare una volta sposati, come fossero cadeaux di un tempo senza tempo. Il prodotto da cui partire non era il vino ma il mosto. Pierangelo voleva fare il suo aceto balsamico. Francesco Renzi, artigiano bottaio a la page, lo stimolò, e lui portò a termine il suo piano. Primo e unico in Lombardia. Con quelle batterie da sei botti in quel solaio azzimato. Fuoco diretto, vaso aperto e un balsamo finale a metà tra il dolce e l’agro che mantiene e abbandona le acidità. Ci sono quelli millenari, che son fin troppo ardui, e poi ci sono quelli trentennali, che hanno un magnifico agro e tempi non troppo lenti. E così si compongono le botti, si rabboccano e si svuotano. Gelso, rubinia, castagno, rovere, ciliegio e frassino. Ognuna al suo legno e ognuna al suo agretto. Si ossida, fermenta e tira fuori quei contrasti innaturali che della contemporaneità pianeggiante tra Reggio e Modena han creato una mitologia e un lordume sofisticatore. Ma la serietà è dalla parte di Roberta. Erede diretta, che con i conti aziendali non aveva voglia di passarci il quotidiano e che ha deciso di seguire l’aceto, il vino e lo spumante, dalla terra fino alle botti. Con quell’edulcorazione gustativa, che fa passare i gruppi e gli stranieri, per conoscere qualcosa che vada al di là del prodotto tipico. Perché i Testa han sempre lavorato bene. In vigna e nel metodo classico, con quel liqueur segreto di pulcinella che non si può sbirciare, e quel brut assolutamente preciso in bocca, con sottobosco e dolcezza che escono poco pedantemente.

E lì, in quel profondo orobico, per cui non ci sono né egide né nascondigli, trovarsi davanti una marmellata di cedri, rappresenta l’ultima delle induzioni. Comprati? No raccolti dagli alberi di famiglia. Qualcosa di “mediterraneamente” distante dalla logica di queste terre esportate da una Francia rassegnata. Roberta tiene i cedri a pezzi, lavorando bene su ossidazioni e integrità. Acidità ed essenza controllate per un prodotto particolarmente riuscito.

Tenuta degli Angeli è un posto contemporaneamente raffinato. Non puzza e non profuma di anacronismo, non ci sono leggende né perbenismi troppo azzimati. È un luogo artigianale a cui approcciarsi con animi diversi. Senza pressapochismo e senza dogmatismo. Perché qui è tutto molto tenue e molto disimpegnato… con tutto quello che ne consegue. Rarità: l’interesse non è ancora diventato malvolentieri…

TENUTA DEGLI ANGELI

VIA FONTANA ROUX 5 S. STEFANO

CAROBBIO DEGLI ANGELI (BG)

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