Alchimie e fitocosmesi contemporanee… Andrea Nicola

bagno_latte

Courmayeur/Aosta. Tra una baita ricostruita che ricorda una stube senza stufa e una farmacia in centro città. La strada potrebbe essere breve o potrebbe essere un panorama. Opto per la seconda. Tempo incerto e neve a bordo strada. Tanta neve, troppa neve. I miei pantaloni hanno ben compreso il concetto. Un senso di solennità pervade la vista nonostante un assembramento di nuvole non permetta la vetta. Qualche tornante spezza la monotonia bianca che non riesce comunque a rifrangere nulla. È un tempo morto da sci fino alle due del pomeriggio e da gomme da neve. Equidistante da entrambi, devo aver sbagliato stagione. Tant’è. Courmayeur è un altro racconto, la baita-appartamento del dott. Nicola è il primo sentore di disgelo.

Gli onori delle cronache gastronomiche le ha raggiunte con un dentifricio gourmet, ormai dismesso, che ripuliva la bocca dolcemente dopo le preziose degustazioni. Via i sali e gli alcali, dentro salvia, timo e argilla. La convinzione aveva un po’ di beatitudine e un po’ di vanità. Andrea Nicola ha voluto fare le cose seriamente, ha voluto valorizzare una Valle bistrattata dalla continuità territoriale, dal corporativismo e dalla lancinante bellezza. Lui e sua moglie Alessandra sono tornati indietro con due archè fuori dal tempo: territorio e tradizione. Mele renette, erbe officinali, burro e latte d’alpeggio, lana della pecora Rosset e canapa di Champorcher. Prodotti fitocosmetici e succhi magistrali. L’interesse di Andrea è lì. Per ora. Adesso. Nel marzo del 2014. Tra un mese tutto potrebbe cambiare. Ci sono alchimie all’orizzonte, antichi estratti, liquori, rosoli, elisir. Ma è un’alchimia più essoterica e meno nascosta.

La “farmacopea naturale” non è la benignità della natura di vegetariana memoria. L’interpretazione della natura è troppo volte antropocentrica. La natura va compresa prima di essere rispettata. “La natura se ne frega di noi”. Così il dottor Nicola guarda il territorio come un principio attivo, sapendo alla perfezione che bagnoschiuma e shampoo hanno una base comune di tensioattivi che non può essere “poeticizzata”. Gli additivi che, in parte, attenuano la forza detergente dei tensioattivi sono quel plus valdostano che Andrea ha dato in termini di rispetto e di profumi: calendula, stella alpina, mela renetta, genepì, timo e issopo vengono estratti per una filologia maieutica uomo-natura.

Il cacciatore diventa agricoltore e poi trasformatore. Così arrivano il latte di Marcello Panizzi e il burro di montagna dell’Institut Agricol Regional per una linea di prodotti per il corpo fragrante e delicata, e i succhi magistrali, con estratti di erbe e spezie su una base di succo di mela. Hanno dei consigli di assunzione e dei principi curativi. Hanno un’Essenza che è quella della Cura. Gustativa sopra tutte. Sono delle tisane fredde con una base di renetta ben radicata e degli estratti erbacei che puliscono e rifiniscono. Drenante, digestivo o protettivo sono aggettivi svuotati di senso. Sono dei neologismi per il palato, qualcosa di unico, di straordinario. È stupefacente cosa si può fare trasformando l’efficacia curativa in cultura gastronomica. Perché Andrea è sì un farmacista, è sì un alchimista, è sì un filologo montagnard ma è soprattutto un gastronomo con una compulsione enologica. E questa è già una sicurezza di nitore, di spirito libero e di divismo.

Così le risposte sono anche domande e il tutto diventa molto più che dialogico. I vestiti, la storia della valle, il recupero dei vecchi telai e dei vecchi tessuti, le artigianalità locali, la conoscenza del prodotto e il palato. L’ambito scientifico ha la risibilità del gusto rifinito, il resto è studio personale e ricerca del bello. Quelle bottiglie, l’attenzione e l’accoglienza di Alessandra, quella neve che è un termine alla discussione e mai una necessità di rottura, ma soprattutto quel legno che non lascia scampo soprattutto se vieni dalla città e non tolleri la ricostruzione della natura, posticcia e metropolitana.

Qui è tutto originario. L’essenza è principio scientifico, principio etico e probabilmente principio d’incomprensione, di mancanza di progetto. Andrea Nicola è un enigma comunicativo, una di quelle persone che hanno abbandonato la spada per crearsi una cantina per i vini, un antro per stagionare i formaggi, un orto casalingo, una cucina attenta, una giacca di lana rosset, e per ricercare bellezza nonostante il rumore di fondo, i critici gastronomici, gli imprenditori da parchi di divertimento e l’incuria locale di vendere la fontina al prezzo di una contraffazione…

 

FARMACIA DOTT. NICOLA

VIA FREDERIC CHABOD 20

AOSTA 

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