Una patina meritata… Marcello Panizzi

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Courmayeur. Ormai un non luogo. Alcune frazioni, molte costruzioni fuori luogo, troppi turisti dalla casa chiusa in settimana, strade sporche, piste da sci, miniere abbandonate, puzza sotto il naso, targhe disparate, facce abbronzate, labbra imburrate, colori cacofonici di predizione post-godimento, giovani abituati a frugare nelle tasche dei genitori, cadaveri grondanti rughe, la polenta da Filippo, le edizioni Fantozzi, gli azzurri di sci, Calboni e i caccia-balle, colbacchi marzottiani e, su tutto, quel Monte Bianco che fa alzare la vista e non la fa più abbassare. Il resto è triviale portualità marina, ma è come se non ci fosse. Una sensazione impenetrabile di dominio rende bene l’idea di montagna. È tutto bianco, anche quando non nevica. Continue reading Una patina meritata… Marcello Panizzi

L’umanità silenziosa della Fontina… Sandro Bonin

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Gressan è le sue frazioni e le sue stalle. Quando scende la notte, rimangono meleti e vigneti che siscambiano ruoli e apparenze. L’odore è quello tipico della Valle. I retaggi sono ben configurati all’interno di radici che hanno la vacca come inizio e fine di tutto. Le latterie turnarie non si sono trasformate in caseifici sociali. Si è cercata un’identità nella salvaguardia. Ciò che è cambiato è il rapporto clientelare: una volta di mezzadria, adesso di compravendita.

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En Barlet: la pecora Frabosana in mezzo alla neve… Maria Maddalena Giorgis

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Chiusa di Pesio. Regione Cavanero. Le strade lasciano spazio alle lastre di ghiaccio e a i sentieri. Le case alle raccolte differenziate e ai boschi. Ogni diramazione può essere lo sbaglio decisivo che ti lascia davanti solo la possibilità di spingere la macchina. Gli alberi s’infittiscono con la neve. La presenza umana, già deificata tra le strade di paese una mattina invernale senza desiderio, si fa talmente rada da non lasciare che i solchi del trattore e qualche orma sulla neve. Le Alpi Liguri sono talmente vicino da notarle di meno. Quelle Marittime, che segnano il confine con la Francia, ridanno un po’ d’immaginazione lontana. Gli alberi di castagno rubano la scena agli abeti. L’intorno è di un silenzio senza pace. Straordinario luogo dove perdersi o abbandonarsi. Due case terminano la strada. Se quella non è la meta, sei spacciato. Continue reading En Barlet: la pecora Frabosana in mezzo alla neve… Maria Maddalena Giorgis

Inventore, artigiano, produttore, virtuoso… Marco Bernini

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Pozzol Groppo. Spartiacque tra la Val Curone e la Valle Staffora, confine tra la provincia di Alessandria e quella di Pavia. Da un lato la strada si getta nelle località termali, guarda le colline dell’Oltrepò, alterna mele e viti a maiali, dall’altra spiana verso Volpedo e verso i suoi pescheti. Le curve si susseguono, mangiano borghi, aumentano il territorio, diminuendo a dismisura la densità. Quattrocento abitanti scarsi su quattordici kilometri quadrati di superficie, Pozzol Groppo è un paese fantasma, senza centro, con molte frazioni, qualche cascina, un fascino caricaturale dato da un orizzonte senza volgarità e un verde, che diventa grigio per ritornare verde, al limite della voglia di trasferirsi. Continue reading Inventore, artigiano, produttore, virtuoso… Marco Bernini

Pecore Comisane, Zafferano e Piacentinu… Pietro Di Venti

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Contrada Tresauro. Calascibetta. Un orizzonte senza requie. Tutt’intorno sono montagne, campi coltivati e strade dissestate. Il centro della Sicilia è un’immagine estiva talmente stagionale da non riuscire a riportarla altrove. L’autunno inoltrato è così diverso da rimanere nell’eccezione. Verde e temperature quasi primaverili, pecore al pascolo, fioriture fuori tempo e un’azienda agricola che spunta nel nulla. Un piccolo gregge di Comisane, raggruppato a prendere e a nascondere il sole, non lascia spazio all’errore. Continue reading Pecore Comisane, Zafferano e Piacentinu… Pietro Di Venti

Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

San Giovanni in Valle Aurina. L’autenticità di una strada che riporta case bianche, fiori e molto legno. I masi si staccano dalla direttrice. Si vanno ad insinuare in quei continui angoli, tra ponti, tornanti e fiumi, dove la bellezza è un dato di fatto. A partire da quello, la lingua si fa sempre più rarefatta, i volti più rubizzi e il freddo più intenso. Cominciano, lentamente, a scomparire gli affanni. Tutto diventa più compassato. È un continuum di passeggini a bordo strada e di donne tranquille nella solitudine degli alberi. Alla faccia delle ambientazioni terrorizzanti. Continue reading Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner

Selva dei Molini. Alpi della Zillertal. Un’eco turistica impercettibile, assolutamente nascosta. Nessuna pista da sci, abeti, una neve che arriva molto presto e una strada laterale rispetto alla Valle Aurina che termina al bordo di un lago. Nessun passo, nessuna transizione. Chi sale, scende. Chi si ferma, si accorge dell’immenso sbalordimento del posto. Masi su masi, curve, frugalità e serenità. Rigagnoli, mulini ad acqua e una necessità di creare una topografia. Chi rimane, o pensa o fa l’artigiano o tutte e due le cose. L’autosufficienza è imprescindibile. Continue reading Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner

Il Parmigiano e la conformazione di un territorio… Umberto Avanzini

Rivalta di Lesignano de’ Bagni. Colli Matildici. Dove l’Appennino parmense ripete se stesso. Con il suo trivio di prospettive, con quella vista che va dalla Toscana alla Liguria, che rimane intruppata in mezzo all’orizzonte. Soprattutto quando la foschia copre la pianura e quelle colline, che non sono del tutto montagne, rimangono sospese per essere osservate. Qui, le increspature e i calanchi del territorio lasciano molto verde e poche costruzioni. Lo charme è distante, soprattutto nella declinazione dell’accento e nel numero di decappottabili. Le vetture s Continue reading Il Parmigiano e la conformazione di un territorio… Umberto Avanzini