Classifiche 2013

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Mi adeguo alla contemporaneità…

GLI OSCAR DEL 2013

Lievitati: Maurizio Bonanomi (Pasticceria Merlo Pioltello)

Colazione: Riccardo Antoniolo (800 Simply Food Bassano)

Pizza: Simone Padoan (I Tigli San Bonifacio)

Cioccolato: Ecuador di Marco Colzani (C-Colzani Cassago Brianza)

Crema Spalmabile: Nocciola-Latte di Bufala (una Combo IdeoTecnica-Vannulo-Colzani)

Pane: Davide Longoni (Panificio Longoni Milano)

Croissant: Emanuele Spreafico (Spreafico Bread Gera Lario)

Monoporzione: Andreas Acherer (Pasticceria Acherer Brunico)

Mignon: Lucca Cantarin (Pasticceria Marisa Arsego di San Giorgio delle Pertiche)

Pasta di Mandorla: Iginio Massari (Pasticceria Veneto Brescia) Continue reading Classifiche 2013

Sofisticatori 4/ Bresaola della Valtellina

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Un prodotto senza senso. Un prodotto magro per ipertrofici frequentatori di palestre e per cervelli anoressici e metropolitani da vaschette ad atmosfera modificata. E se ci fermassimo al prodotto industriale, a quel Rigamonti che vende la società ai brasiliani di Jbs e si fa mandare punte d’anca congelate di zebù argentini, potremmo anche fottercene. Il punto, e disciplinare docet (importante è che siano prodotte in Valtellina ma le carni utilizzate possono provenire da bovini allevati e macellati OVUNQUE), è che sono gli artigiani, come Boscacci di Bormio, ad ammettere la normalità del processo. Continue reading Sofisticatori 4/ Bresaola della Valtellina

Sofisticatori 3/ I Gelatieri

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Questa è forse la categoria peggiore. Eppure Iginio Massari e Marco Vacchieri, esimi pasticcieri che il gelato lo fanno o lo han fatto, lo ammettono candidamente: il gelato è una preparazione facile.

Ecco, questa è un’opinione condivisibile a metà. Il gelato non è certamente la pasticceria, basta dare in mano quaranta mila euro alla Carpigiani e il gioco è fatto.

Frequenti un paio di corsi proposti da imbonitori, a metà strada tra Padre Pio e e Giorgio Mastrota, t’insegnano cos’è l’inulina, messa sul mercato dall’amatissima coppia Donata Panciera-Luca Montersino, ti mostrano un neutro e il gioco è fatto. Continue reading Sofisticatori 3/ I Gelatieri

Orti in città, Giovanni Abbate, Ciaculli e altre storie… Istantanea di Palermo

Mandarini

Così è Palermo. Sono passati quarant’anni e i saccheggi sono stati fatti tutti. È rimasto poco. Della Palermo “gattopardiana”, dei palazzi liberty, delle ville nobiliari, dei giardini di agrumi, dei retaggi delinquenziali, dei monasteri dolciari sono rimasti i frantumi. È rimasta la selezione all’ingresso, quel modo così poco aristocratico di dividere la città in due. Nonostante le infiltrazioni di quartieri popolari all’interno del centro, la mentalità è di un radicalismo snob senza necessità. Paesani, borgatari e cafoni rimangono in quel non-luogo dove i fighetti che salutano il pizzo non hanno l’ardore del piede messo. L’estremismo bolscevico è un disincanto freddo, da zibibbo bagnato dal dolce preso dal pasticciere che l’italiano lo mastica a singhiozzo. Continue reading Orti in città, Giovanni Abbate, Ciaculli e altre storie… Istantanea di Palermo

Sofisticatori /2: Sostenibilità

Sostenibilità:Tenere fermo sopra di sè. Niente di più e niente di meno.

Una parola di cui si riempie la bocca Slow Food quando parla di progetti, agricoltori e campesinos peruviani… Ancorchè abbia chiaramente ragione, quella sostenibilità manca di attrattiva, di selfie, di quella moda da autoscatto al funerale di cui non possiamo fare a meno. Così la sostenibilità passa dalla terra alle cucine fino alla televisione. Continue reading Sofisticatori /2: Sostenibilità

Arte o artigianato?

Perchè Bottura non la smette di dire quello che pensa? Anzi perchè Bottura non la smette di pensare ciò che dice? Ancora con ste corbellerie sull’arte contemporanea, sull’artista ecc…

ma io dico, se un ristorante di alto livello (metteteci quello che volete… scabin, bottura, esposito, cuttaia ecc…) produce (perchè questo è il verbo giusto) un piatto futuristico, o un action painting di cozze (dalla straordinaria papilla gustativa al sapore di tè matcha) per 300 giorni all’anno (o magari per150 perchè cambia menù con l’arrivo dei cervi…), per 40 coperti (facciamo una media ragionata) al giorno (chiaramente non tutti mangeranno il piatto… ma è da prevedere comunque…)…. Continue reading Arte o artigianato?