Quello che non ti aspetti dalla Liguria… Matteo e Marco Pastorino

Calice Ligure. A meno di dieci kilometri dal mare. Non ancora in montagna. Sospeso in mezzo ad un paesaggio collinare. Probabilmente non dimenticato da Dio grazie alla sua vicinanza con i turisti milanesi e torinesi che da Finale, magari quando la morsa del caldo e del valzer voyeuristico dove tutti riconoscono tutti e dove si stila una classifica di quello con la porsche, della casa in collina comprata da un conte decaduto che ora fa markette per quello dello spettacolo che fa sempre il bagno dietro il Covo e ha la villa con le guardie del corpo, salgono e fortunatamente si sono accorti di una piccola gelateria. Continue reading Quello che non ti aspetti dalla Liguria… Matteo e Marco Pastorino

Makì: da Milano a Fano, il prodigio di un ritorno… Antonio e Paola Luzi

Fano. Ecco dove finisce la Romagna. Il litorale si sposta e lascia spazio alla storia. Fino a qui (con la sacra esclusione di Fiorenzuola di Focara, dei Vigneti di Mancini, delle falesie e forse di un paio di centri storici, quelli di Pesaro e di Rimini), è tutto edifici buttati nel nulla, come se il bisogno avesse preso a pugni la bellezza, macchine posteggiate, stabilimenti balneari, spiagge turlupinate dal beach volley e dai suoi culi in bella vista e mare che si colora di sabbia, lasciando negli occhi e nella conversazione la parola “Adriatico!”, come a volerne sottolineare la bruttezza e la dozzinalità… Continue reading Makì: da Milano a Fano, il prodigio di un ritorno… Antonio e Paola Luzi

E’ questione di punti di riferimento… Luca Pannozzo

Sestri Levante. I vicoli sono quelli di una Liguria che le cartoline riportano benissimo. Una fetta di Milano in trasferta, in mezzo a mercatini finto vintage con cashmere d’importazione, cagnolini a passeggio con il vezzo del ciuffo spettinato dal vento, turismo mordi e fuggi, attratto dai colori più che dai profumi, e molto pressapochismo. Ma se si lasciasse solo la scorza, i cortili vuoti, il porto con le barche ormeggiate, la vista da una vetrata di una casa anni ‘70, in collina, in mezzo agli ulivi e quelle facciate dei palazzi, colorate coi pastelli in porpora, rosa antico e verdechartreuse, e si annusassero di più quegli odori di porto, salsedine e zagare, si riuscirebbe a cogliere una bellezza ormai troppo nascosta sotto una coperta di erre mosce, pantaloni color facciate e facce abbronzate fuori stagione. Continue reading E’ questione di punti di riferimento… Luca Pannozzo

Un gelato che domanda… Alberto Marchetti

Torino. A metà strada tra fine gennaio e fine aprile. Due stagioni. Le foglie non cadono più. La pazienza di essere pervaso da domande, lascia spazio al suo lavoro. Alla sua bottega. Veramente contenuta, rispetto alla quantità di gelato prodotto e al valzer tra macchinari, commesse e il sarcasmo fascinoso e intelligente della moglie. Che ha lasciato l’architettura per accompagnare un Maestro al di là della siepe… così da vedere che cosa fosse possibile trovarci, tra successi, soddisfazioni, bambini sorridenti, clienti indecorosi, coni limone e fior di latte (magari con una spolverata di panna montata per platonizzare il concetto di acidità) ma soprattutto bellezza. Un sorriso meno doveroso del marito che condiscende al giudizio altrui sempre come fosse qualcosa su cui ragionare, da dove far sorgere un dubbio. Continue reading Un gelato che domanda… Alberto Marchetti

Alla ricerca del torrone perduto… Mauro Bandirali

Crema. Gelateria Bandirali. Novembre. Il clima non è più quello del gelato e non è ancora quello del torrone. Il luogo non è più quello di una bottega artigiana e non è ancora quello di una fabbrica gastronomica.
Il titolare, Mauro, ci accoglie, timido e gentile. E ci fa scoprire un mondo che ha contribuito a creare e a rendere quello che è.
Ventisette dipendenti, un laboratorio di almeno cento cinquanta metri quadrati, una stanza dedicata ai vizi (cioccolati Corallo e C-Amaro, il Giamaica Caffè di Gianni Frasi, svariati tè e distillati da tutto il mondo…) e un ampio dehors. Continue reading Alla ricerca del torrone perduto… Mauro Bandirali

La storia del gelato si attualizza sull’Arno. Gianfrancesco Cutelli

Il capodanno pisano è alle porte. Molti studenti, molti turisti e altrettanti preparativi. La storia si rinnova. I tempi della Repubblica sono lontani ma la tradizione è sempre qualcosa di fascinoso, qualcosa che richiama.
A Pisa, sul Lungarno, in una piccola gelateria della quale è difficile vedere la fine sopra le teste della quantità di gente in rigorosa fila, la storia del gelato si è inverata in un uomo con il nome troppo lungo per essere accorciato, non tralasciandone il senso e non burinizzandolo. Continue reading La storia del gelato si attualizza sull’Arno. Gianfrancesco Cutelli

Entri in Brianza ed esci bambino. Monia, Fabio Solighetto e Alessandro Trezza

Seregno. L’Albero dei Gelati.
Mi aspetta Fabio. Alessandro e Monia sono in giro per le Langhe alla ricerca di produttori.
L’articolo potrebbe essere riassunto da quest’unica frase che riporta i ricordi, l’attenzione, i sapori e i colori di tre ragazzi che hanno fatto una scelta, lasciando strade più definite, più economiche e più abitudinarie. Continue reading Entri in Brianza ed esci bambino. Monia, Fabio Solighetto e Alessandro Trezza

Il fior di latte al profumo di neve… Paolo Coletto

Bolzano. Maggio 2011. Officina del gelo Avalon.
Il mio incontro con Paolo Coletto è filtrato da un locale pieno zeppo. Fa appena appena caldo. Poco sopra i diciotto gradi. Non si riesce ad entrare. Gli altoatesini del posto mi hanno dimostrato, dopo averci scambiato quattro chiacchiere, di aver capito tutto… anche sul gelato.
Mi aggiro in una Bolzano soleggiata ma spettrale. Negozi chiusi. Poca gente per strada e gelaterie vuote. Ritorno. Un po’ meno gente e finalmente ecco lui. Paolo. Continue reading Il fior di latte al profumo di neve… Paolo Coletto