Grani antichi e visioni notturne… Carla La Placa

la placa

Villarosa è un luogo tagliato a metà, senza nessuna speranza. Il tempo delle trazzere è quello rimasto per guadare fiumi secchi in mezzo a letti polverosi e floridi, fuoristrada come unico mezzo di sopravvivenza e anziani dal dialetto talmente tagliente da rendere tutto più concreto. Il dissesto siciliano esplode in tutto il suo bizantinismo alla ricerca della persuasione. Perché in queste lande, che scrutano i paesi vicini come un miraggio a cui mai accostarsi, l’intimità è un ponte crollato mai ricostruito e la noluntas di quattro politicanti, che nemmeno i vaccari avrebbero potuto fare senza sotterrare il proprio zerbino, presi a rimirarsi nel loro vassallaggio di terre arse dal fuoco. Qui, al centro della Sicilia, dove è facile dominare ed è ancora più facile essere dominati, il giallo del grano è l’unica forma di religione, di persuasione e di dissuasione, è affrancamento, fuga e rendiconto familiare di un pensiero laccato o di una missiva in cui ricordare zio Gaetano e zia Pippinedda nell’incedere in gramaglie ai ripetuti funerali. Chi decide di rimanere in mezzo a questa bellezza infernale, lo deve fare con la pervicacia della devozione. Questi sono luoghi di anime sole, abbandonate e celestiali.

E così Carla La Placa è l’epitome di questo raggiungimento progredito, in cui la coltivazione di cereali antichi è una delle rare forme eversive che tengono lontano parimenti cialtroneria e faciloneria. Perché qui la Tumminia è veramente Tumminia e non semola bruciata metropolitana dietro cui mistificare una ricerca e un’accortezza.

L’agriturismo San Giovannello è un luogo del ricordo, profondamente segnato dal ritorno. Atavico e provvidenziale. Perché la vita di Carla si svolgeva tra Catania e Caltagirone, tra le ceramiche e l’abitudine alla città. Fino alla necessità delle radici, fin quando la sua famiglia non decise di rimettere in piedi l’antico podere come una forma di accoglienza e di produzione. Con Carla è arrivato il biologico, si è passati alla rotazione delle sementi, alla coltura cerealicola di Maiorca e Tumminia e ad un meraviglioso recupero della leguminose, che in questi terreni hanno semplicemente ripristinato la loro verità. Lenticchia di Villalba, lenticchia nera, cece nero, cece classico e cicerchia. Una punta di zafferano ennese, molto in voga nell’ultimo periodo, capperi selvatici, olivi e una trasformazione che lentamente sta prendendo piede tra le cucine e i laboratori. Perché questi erano luoghi di ospitalità, di stanze e di tavoli e che ora Carla, nella solitudine della perdita, ha accantonato nell’attesa che suo fratello entri stabilmente in azienda, portando tempo e spazio.

Adesso deve mettere a posto le colture e l’organizzazione di una filiera che possa essere recepita al di là di tutto. E passare da un monovarietale ad una miscela che definisca la sua cifra e il suo stare nel mondo. Pastificare e panificare in purezza è complesso e meno interessante. Dove trovi struttura manca il gusto, dove trovi il gusto manca la fibra. E così provare ad aiutare i pastai siciliani, che sulla conoscenza dei grani antichi, delle farine burattate e di quelle integrali sono alquanto nebulosi, a tirare fuori un prodotto che essicchi bene e che in cottura abbia un senso. Le farine e le semole di Carla hanno delle fragranze uniche, bisogna valorizzarle a dovere.

Vivere a San Giovannello da sola, sbarrando la strada alle ingiustizie e alle intemperie, attiene ad una forma endemica di follia. Quando di notte vieni svegliata dagli incendi e hai imparato a cogliere distintamente tutti i rumori che ti pone davanti la natura, come problema e come compito, sei arrivato allo stadio in cui la parola è un complesso senza scampo. Perché la profondità non si pesa e la timidezza rimane sempre un passo avanti l’incomprensione. Ed è lì che l’agricoltura siciliana deve andare, seguendo le orme di gente come Carla, come Silvia Turco, come Gaetano D’Anca, dove il compromesso è un incendio doloso di fastidio e gelosia. Per quello che alcuni avevano tra le mani e non avranno più…

AGRITURISMO SAN GIOVANNELLO

CONTRADA SAN GIOVANNELLO

VILLAROSA (EN)

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