I Biscutin dal Strii nel paese dei balocchi … Anna Maria Tirozzio

Fobello. Val Mastallone. Pesca alle trote, retaggi automobilistici, castelli di spionaggio, rettilinei zigzaganti, massi e gelo portano verso quelle poche persone che, superata l’assenza di un legame familiare e originario, hanno deciso di fondare la propria esistenza secondo ritmi ed economie lontane dal logorio: un’enclave importante di trasformazioni domestiche che non ineriscono direttamente ad un territorio. Un’Italia che riesce a guardare oltre, dove le spiegazioni artigiane non devono necessariamente riportare alla terra, altrimenti detta canyon in penombra con case costruite guardando l’angolazione e i tempi del soleggiamento. Fortunatamente si riesce ad andare avanti, a supplire e a rendersi conto che il tempo che resta, quello di sopravvivenza e quello che fa tornare a ripopolare i borghi, è un tempo che andrebbe perduto, un tempo manchevole, senza angoli, in cui non accorgersi è più semplice e dove l’invidia muove sempre il primo passo verso il prossimo. Paradosso che è già un atto di vita messo in opera da chi l’eccellenza preferisce raggiungerla in luoghi trascorsi o interrati. Qui, a Fobello, Anna Maria Tirozzio ha deciso di portare le sue nuove quotidianità e si è messa a produrre biscotti.

Lavoratrice aziendale tra import/export e le lingue straniere, dopo aver trovato in Fobello l’opportunità di cambiare e di ritrovare la strada di casa, quella dell’anacronismo delle frazioni di quando era bambina e i boschi si potevano ancora temere, ha cominciato a gestire una bottega di prodotti con un senso e con una personalità. Poi la svolta (la Madeleine di Fobello): tenerà età, frollini cotti nel forno a legna insieme a sua sorella e un ricordo mai sbiadito. Piccole produzioni per pochi intimi e nulla più. Poi qualcosa cambia.

Fa il suo ingresso sulla scena Eugenio Pol, panificatore tanto confidenziale quanto rivoluzionario, che assaggia i suoi biscotti e viene colpito. “Sei brava, ti presto qualche prodotto”. E così arrivano le spezie, il burro normanno, le nocciole di Jose Noè e soprattutto le semintegrali e i cereali poveri di Sobrino. Annamaria mette le mani in pasta, piccolo laboratorio lindo e bottega antistante, precisione e una decina di biscotti (forse un paio in più) in costante aumento. La partenza è stata un biscotto viennese, semplice e al contempo perfetto. Friabile, burroso ma senza patina, frollo al punto giusto e friabile in rottura, nessuna eccedenza e nessun fuori luogo. Non ci sono sapori inaspettati. Vaniglia, uova, grassi e farine completano la manualità che non deve mai essere isolata. La tecnica di una materia prima è studio costante e profonda devozione verso una cultura. Le conoscenze messe in opera da un paradigma antropologico (il panificatore anacoreta) + la voglia di ascoltare ed apprendere + le capacità messe in pratica da un’ottima interpretazione di mani e testa han dato come risultato una serie di biscotti assoluti e il relativismo di qualche sbilanciamento prescindibile.

Croccanti al limone, millefiori della valle e nocciole, sablé burrose con il riso ad incordare ancora meno, frolle montate, spezie e farina di avena, aromatizzati con una ale porter di Beer In, con un cacao un po’ troppo morbido o con il vino in un classicismo senza tempo, i suoi biscotti rimangono nella semplicità di un lavoro sul glutine, sui grassi e sulla friabilità, dove il vapore appanna i vetri e dove Fobello rimane dietro una coltre di conoscenza, assente nel suo essere quotidiano e presente per molte persone che al di fuori della valle vedono quei luoghi come qualcosa di mistico.

Annamaria ha un entusiasmo gentile che passa dall’attrazione alla distrazione, con quel fascino montano condivisivo di problematiche e differenze che un cittadino non potrà mai cogliere fino in fondo, impantanato nell’impossibilità civile come unica forma mentis. E così dileguandoci, mangio l’ennesimo biscotto come la prima volta che vidi Fobello feci con il pane alle noci di Grenoble… deve esserci del magnetismo tra la voracità, di solito riservata alle mura domestiche, e quel luogo di esistenze erranti, fervide e distanti…

I BISCUTIN DAL STRII

VIA RIZZETTI 15

FOBELLO (VC)

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