*ovvero “Osa diventare ciò che sei!”. Se solo Gide avesse capito qualcosa di carne stagionata…
Peghera. Taleggio. Paesi scomposti e assolati tanto accumulati quanto distanti dall’origine. Abeti rossi e tigli si sono perduti nell’assuefazione di valli legati a dialetti, tradizioni contadine e corsi d’acqua battente. Qui il ghiaccio non è mai stato un problema e il turismo non è mai stata un’ossessione. Villini televisivi, prezzi bassi, tempi lunghi e stagionatori di formaggio. Le produzioni legate ai piccoli allevatori si sono trasformate in produzioni pianeggianti insilate, sempre più agili tra le curve strette di una montagna disconosciuta. Questi sono luoghi dove fermarsi, prendere l’acqua dalla fonte dell’orso, guardare il verde scuro arruffato degli alberi che tendono al buio, lasciando alle case il tetro ruolo di ammortizzatori culturali che vendono tranquillità e impongono la pace del fine settimana vicino, e riacutizzare il dolore di non aver saputo mantenere una tradizione senza tradirla. Qui arrivano formaggi, si stagiona nelle celle e chi produce lo fa per mantenere una forma di folklore ormai dissuaso. Così, chi cresce in una forma artigianale, deve provare strade nuove, guardando le valli vicino e mantenendosi sulla strada di una famiglia che è campanile e ciminiera. Continue reading Bresaole e grissini nella valle del Taleggio…… Giuseppe Corticelli