Teoretica e pratica delle uova… Martino Bargero

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Carbonate. Strada Statale 233 Varesina. In mezzo c’è tutto quello che è definibile come assenza di attenzione. Un susseguirsi di paesi senza nome e senza volto. Troppi semafori, qualche rotonda, case color kaki su due piani con garage incorporato e misteri borghesi da collane di perle, suicidi di massa e “aziendine” in liquidazione. Qui, anche prima della crisi, non c’era nulla che invitasse alla sosta. Ora gli striscioni della Fiom almeno fanno girare gli occhi. L’alta pianura lombarda è un luogo che impone: o la fuga o l’abisso. Continue reading Teoretica e pratica delle uova… Martino Bargero

La pesca sul Lago d’Iseo… Nando Soardi

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Comune sparso di Monte Isola. In mezzo al lago d’Iseo. Nessuna macchina, solo motorini e urgenze. Il resto è fatto da frazioni e borghi, che non si sa più da quanti anni continuano ad affascinare i circumnavigatori del lago, rapiti da quel posto così remoto, nonostante i cinque minuti di battello. Olivi, cipressi, chiese, ville da ex-ricchi, bungalow dissidenti ed abusivi, attracchi condonati, piccoli porticcioli, case pastello con acciottolati ricostruiti, reti da pesche, sardine ad essiccare al sole e qualche turista pomeridiano. È inverno e non c’è folla. In barca, c’è solo quel vento ferale che prende la faccia, vivisezionandola. Così, la nuova barca in legno di Nando Soardi, uno degli ultimi pescatori dell’isola, mi carica a Sale Marasino. Continue reading La pesca sul Lago d’Iseo… Nando Soardi

“Abbiamo deciso di investire nella nostra terra”… Azienda Agricola Scraleca (Famiglia Tedeschi)

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Darfo Boario Terme. Uno di quei posti regolari, dove non ti accadrà altro che quello che ti aspetti. Il lago d’Iseo alle spalle, la Valle Camonica sostanzialmente in fronte, la Valle di Scalve sul fianco, le incisioni rupestri nel passato e le acque termali in basso. Se ci fossero un paio di balere in più, sarebbe il luogo ideale per la mia vecchiaia. Invece è un posto per giovani o, almeno, per giovani ricostruiti. Così la bellezza della natura non è ancora romita. Ci sono troppe tangenziali, fabbriche e grandi magazzini. E il mio rendez-vous, troppo presto di domenica mattina, non fa che inacidire il mio sentore di dialetto incomprensibile. Eppure, qui c’è un sacco di gente già sveglia. Continue reading “Abbiamo deciso di investire nella nostra terra”… Azienda Agricola Scraleca (Famiglia Tedeschi)

Il macellaio laureato è ad un bivio… Donato Turba

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Melzo. La terra che ho sempre tollerato e che ho sempre visto di notte, di giorno, con la nebbia, con le merende, con le prostitute nigeriane a bordo strada e con la voglia di andare a ballare. La gioventù di quelli che si sono persi tra la Rivoltana e la Cassanese ha lasciato per strada morti, buchi, successi commerciali, cantanti da un tanto al kilo riempi-platee, calciatori di quart’ordine, tamarri da solarium e motorini accartocciati. Melzo è una coltre di lavori in corso e di giocate alle slot machine. Continue reading Il macellaio laureato è ad un bivio… Donato Turba

Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

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Corana. Poco meno di mille abitanti in quella pianura pavese che geograficamente fa parte dell’Oltrepò. Nonostante i sentori di Lomellina, qui il riso non è una priorità. Il terreno permette di coltivare tutto, ma il legame con la collina tiene le zanzare un po’ più distanti. Ci sono case sparse, un fiume abbastanza distante per non farne un’ideologia e terreni coltivati a grano e granoturco. La nebbia non mi tange, c’è solo un po’ di pioggia. Continue reading Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

Panificazione biologica contraddittoria… Fratelli Forti

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San Martino in Strada. Qualche kilometro a sud di Lodi. Quello spazio d’ansia dove i nomi si trasformano in immagini e, con una buona percentuale di realizzazione, diventano cose, realtà e luoghi. La campagna lodigiana, nel mese di dicembre, è già la voglia di cotechino, di nuvole basse e di camini accesi. Prima di decidere appuntamenti e di prevedere realizzazioni, il riflesso condizionato è già un aumento di salivazione. Il posto è già una condizione. Ma è un fascino talmente locale da essere non esportabile e da essere non esportato. Anche perché il dialogo aiuta la fuga più che la comunione. Continue reading Panificazione biologica contraddittoria… Fratelli Forti

Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Erba. La base delle Prealpi. Nessuna facile definizione. Molte rotonde e passaggi a livello e nessuna tipologia fascinosa, neppure nelle file davanti alle botteghe. Che rimangono casalinghe. La Brianza operosa e un po’ sbiadita lascia traccia nelle ciminiere e nelle macchine nero-flessuoso. Erba è una buona base di partenza. Per i laghi, per i boschi e per i quadri impressionisti, quelli che traslitterano castagne, canne di fiume e campanili a mezz’aria in definizioni da pianta delle streghe. Continue reading Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Gli hinterland lievitano… Maurizio Bonanomi

Pioltello. Un lascito talmente profondo e solcato nella mia adolescenza da non avere più molte frasi per descriverlo. Così rimangono solo parole caotiche. Miscellanea, Satellite, bordello, rabbia e paura, festa, frazioni, liceo classico, morti sparati, macellerie halal, bisnonni, cascine diroccate, centro storico, Multicinema, dodici gradi sotto zero, mani intrecciate al buio di una sala, fila infinita sotto la neve, Esselunga, pullman, Trattoria Il Cavallino e abbaini sopra una pompa di benzina Agip. Continue reading Gli hinterland lievitano… Maurizio Bonanomi