Val Pusteria, Valle Aurina e Lago di Braies in 2 giorni

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PRIMO GIORNO

Campo Tures: uova straordinarie e resort per galline: Mairhof di Reinhard Innerhofer

Selva dei Molini: la famiglia Steiner (Eggemoa) produce formaggi di vacca con un sapore definito al di là delle tipicità…

Selva dei Molini: il Graukase (formaggio grigio a coagulazione acida) di Agnes Laner

San Giovanni in Valle Aurina: Helmut Großgasteiger e i suoi caprini Continue reading Val Pusteria, Valle Aurina e Lago di Braies in 2 giorni

Un paese regionalizzato e dei self-made men… Macelleria Ballardini e Allevamento Artini

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Tione di Tentro. La capitale delle Valli Giudicarie. Un paese lasciato alla decadenza. I pusher del turismo stanno continuando a venderlo come la porta della Val Rendena, come quel luogo da cui partire per le interessanti escursioni ai piedi dei ghiacciai. Ci sono le scuole, gli uffici, gli impiegati pubblici, quelli che consigliano l’impiego pubblico, che già al lunedì possono tranquillamente pensare al weekend e alla cena del venerdì, è rimasta forse una pizzeria, non ci sono più strutture turistiche, nessun hotel, qualche negozio e un bel centro che potrebbe catalizzare l’interesse del pellegrino se solo ci fosse una reale corrispondenza. Invece, quello che resta, è un paese burocratico, dove espletare le forme della civiltà. Continue reading Un paese regionalizzato e dei self-made men… Macelleria Ballardini e Allevamento Artini

Yogurt e formaggi da razza Rendena… Manuel Cosi

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Giustino. Poche anime a pochi metri da Pinzolo e dalla salita verso Campiglio. Val Rendena con i suoi accessi laterali verso boschi di abeti e miniere di albite. Le valli centrali non lasciano mai spazio al potere dell’immaginazione. È tutto molto scritto, i paesi hanno delle forme ben definite, dei punti vendita da cui non si può prescindere, personalità succinte e delle attività ataviche che non possono mai essere disilluse. Così, la vacca Rendena, eponima e caratterizzante, dovrebbe essere l’anima di un luogo che ha preferito lentamente vendersi a brune e frisone, mantenendo quei ceppi isolati che dell’eroico si portano dietro la quotidianità. La vacca Rendena è una razza che ha resistito alla modernità. Continue reading Yogurt e formaggi da razza Rendena… Manuel Cosi

Il ri-conoscimento di una stupefazione… Noris Cunaccia

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Val di Borzago. Quattro kilometri sulla sinistra di Spiazzo. Poche curve e il cellulare non ha più campo. La solitudine diventa baita e abitanti, un’accoglienza turistica, una bandiera, un campo di mirtilli, abeti a non finire e un fiume che cambia con i colori e con le luci del cielo. I sassi sono questa valle di acqua e felci. I colori non comprendono nulla, sono lì nell’infittirsi del bosco che sale sempre più fino al ghiacciaio del Carè Alto, quello che diventa rosa e luna, domina tutto, impedisce distrazioni e ammanta il sotto-messo-bosco di colori e visioni. Verde, giallo, viola, il rumore del fiume, le felci che sembrano la corona di un re che si sta schiudendo su quella che non è quasi più primavera. La montagna non ha ricordi e non ha compromessi. È tutta lì in quella valle. Senza patine, senza luoghi del desiderio, senza sguardi melliflui onnicomprensivi di tintarella, puttane e gatti delle nevi. È lì, in quanto necessaria, è necessaria in quanto irrealizzabile. E così non ha contraddittori e nemmeno antinomie. È una valle di fiori e di persone al di fuori di qualsiasi speranza. Perché è concreta, ha i piedi ben piantati nella terra e soprattutto ha dei suoni che non potranno mai essere né definizione né nota. La paura, l’informe, l’istinto, è tutto lì. L’uomo, privato di definizioni con cui difendersi, è costretto ad ascoltare: il fiume, il vento, i campanacci, la ruminazione, gli chef antropofagi, ma soprattutto colei che mangia i fiori con educazione e cura: Eleonora Noris Cunaccia. Continue reading Il ri-conoscimento di una stupefazione… Noris Cunaccia

Signorili artigiani… Vittorio Leonardi

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Preore. Poco più di quattrocento anime, una pizzeria chiusa, un bar aperto, una piazza “(o)sculturata” con le macchine in bella vista tra i parcheggi, una pista ciclabile, un fiume e un allevamento di trote. Non ancora montagna e non più pianura. Senza dilezione e senza turismo. Il viatico non è nemmeno quello del passaggio. Qui, si guarda alla montagna e alle valli laterali. È tutto un succedersi di paesi che non hanno strutture se non curve. L’erba è talmente verde da risultare fuori contesto. Oltre la pace, oltre la tranquillità. Continue reading Signorili artigiani… Vittorio Leonardi

Pflegerhof: le signore delle erbe… Martha Mulser

Castelrotto. Domenica di fine novembre. Saracinesche e persone a passeggio al lato della strada. Carrozzine e pecore con il passamontagna (cit.). Il sole della Val Badia è un lontano ricordo. Quando la neve si è spezzata nelle accelerazioni della macchina, le nuvole basse hanno rapito il senso. Nessuna possibilità di comprendere al di fuori del navigatore. Selva, Ortisei e il Sassolungo sono immagini rifratte da un torvo giovincello alla fermata dell’autobus bardato con una maglietta a maniche corte!! Il freddo, se possibile, si è centuplicato. Ma più per una sensazione d’incoscienza. Il Passo Pinei sarebbe potuto essere una languida via periferica e metropolitana. La nebbia, però, non ha lasciato che immagini di sé. Continue reading Pflegerhof: le signore delle erbe… Martha Mulser

Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

San Giovanni in Valle Aurina. L’autenticità di una strada che riporta case bianche, fiori e molto legno. I masi si staccano dalla direttrice. Si vanno ad insinuare in quei continui angoli, tra ponti, tornanti e fiumi, dove la bellezza è un dato di fatto. A partire da quello, la lingua si fa sempre più rarefatta, i volti più rubizzi e il freddo più intenso. Cominciano, lentamente, a scomparire gli affanni. Tutto diventa più compassato. È un continuum di passeggini a bordo strada e di donne tranquille nella solitudine degli alberi. Alla faccia delle ambientazioni terrorizzanti. Continue reading Saanen e caprini in fieri… Helmut Großgasteiger

Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner

Selva dei Molini. Alpi della Zillertal. Un’eco turistica impercettibile, assolutamente nascosta. Nessuna pista da sci, abeti, una neve che arriva molto presto e una strada laterale rispetto alla Valle Aurina che termina al bordo di un lago. Nessun passo, nessuna transizione. Chi sale, scende. Chi si ferma, si accorge dell’immenso sbalordimento del posto. Masi su masi, curve, frugalità e serenità. Rigagnoli, mulini ad acqua e una necessità di creare una topografia. Chi rimane, o pensa o fa l’artigiano o tutte e due le cose. L’autosufficienza è imprescindibile. Continue reading Benessere nascosto nella neve… Michael Steiner