Un giorno… qualunque. Giovanni Cogno

Ribadisco che La Morra è un paese fortunato. La posizione strategica e ammaliante ha spinto i creativi del posto a lasciare altrove annotazioni letterarie, linguaggi cinematografici e onanismi musicali, per dedicarsi a quella branchia del sapere definita, con un termine che ha in sé quella maniera cripto-filosofica verso la sperimentazione e la composizione del linguaggio, Enogastronomia.
Da qui viene il Barolo e in queste zone ci si può imbattere nel Tuber Magnatum (o Tartufo bianco) e già ci si sarebbe potuti adeguare, rimirandosi nel successo e tenendo alto il gonfalone del genio italico. Continue reading Un giorno… qualunque. Giovanni Cogno

La bontà si nasconde almeno quanto la bellezza… Giancarlo e Emanuele Comi

Missaglia. Grazioso borgo della Brianza lecchese, scenograficamente acciottolato e preposto, all’inizio di disinvolte colline, boschi, fiumi e un silenzio irreale a mezz’ora da Milano.
Girata una curva, la mia macchina si trova a passare, per caso, davanti ad una pasticceria. Conosciuta. Mi riporta a Re Panettone, ma mi confonde. Pensavo a due sorelle sull’anziano andante, poi vedo due basette, a metà strada tra il Joe Cocker di Woodstock (con With a little help of my friends in sottofondo) e un personaggio da sit com americana. Gli stringo la mano. Ci riconosciamo. Gli ricordo il nostro trait d’union, il solito Achille Zoia. Eccoci. Continue reading La bontà si nasconde almeno quanto la bellezza… Giancarlo e Emanuele Comi

Il Panettone sotto il Vesuvio. Alfonso Pepe

Milano. Re Panettone 2011
Il solito Achille Zoia, nelle sue presentazioni del gotha delle realtà gastronomiche italiane, si sofferma, tra i primi, da Alfonso Pepe. Viso sorridente, cappello gourmet, bianco candido e sguardo tra lo sfacciato e il sicuro. “Lui è un mio allievo”.
Alfonso ricambia, gratificato, buttando sempre un occhio sul lavoro dei suoi aiutanti che affettano panettoni con disinvoltura, facendo assaggiare le varie tipologie. Continue reading Il Panettone sotto il Vesuvio. Alfonso Pepe

Alla ricerca del torrone perduto… Mauro Bandirali

Crema. Gelateria Bandirali. Novembre. Il clima non è più quello del gelato e non è ancora quello del torrone. Il luogo non è più quello di una bottega artigiana e non è ancora quello di una fabbrica gastronomica.
Il titolare, Mauro, ci accoglie, timido e gentile. E ci fa scoprire un mondo che ha contribuito a creare e a rendere quello che è.
Ventisette dipendenti, un laboratorio di almeno cento cinquanta metri quadrati, una stanza dedicata ai vizi (cioccolati Corallo e C-Amaro, il Giamaica Caffè di Gianni Frasi, svariati tè e distillati da tutto il mondo…) e un ampio dehors. Continue reading Alla ricerca del torrone perduto… Mauro Bandirali

Un pasticcere e i suoi lasciti. Giovanni e Andrea Rampinelli

Milano. Pasticceria Mac Mahon.
Il luogo scelto dalla famiglia Rampinelli è fuori moda, fuori dal centro, fuori dalle liste dell’opinione gourmet. Mantiene viva una tradizione, racchiudendo al proprio interno dei germi di rivoluzione che nel giro di pochi anni potrebbero far saltare il banco.
La cortesia è qualcosa di poco affettato, di vissuto, di radicato nell’animo di questa famiglia di estrazione gentile che non può fare a mano di mettere a proprio agio. Continue reading Un pasticcere e i suoi lasciti. Giovanni e Andrea Rampinelli

Il Panettone… Achille Zoia

zoia

Concorezzo. Boutique del dolce. Casa di Achille Zoia.
L’uomo che ha rivoluzionato il panettone, l’uomo che ha più allievi in Italia che dolci in vetrina. Achille è un uomo senza mezze misure, senza mezze parole, con ammirazioni sconfinate e un’avversione profonda verso la classe dirigente che ha totalmente abbandonato l’arte gastronomica a scuole alberghiere incapaci di intendere e di volere. E quando le potenzialità di un giovane vengono messe in mano ad incompetenti e incapaci, il futuro si trasforma in una landa desolata e ignorante dove l’errore apparirà più verosimile della verità. Continue reading Il Panettone… Achille Zoia

Se l’artigiano non è più solo… Valter Tagliazucchi

Pavullo nel Frignano. Appennino Modenese. Piccola via nascosta dietro una coltre di brutture e totale mancanza d’integrazione con quello che il paesaggio regala al pensiero in termini di poesia, tramonti e tempo libero. La serenità non si è trasformata in bellezza, eccetto che per questo piccolo negozio, riservato e gentile come la più classica delle epifanie.
Ci accoglie Stella. 24 anni. Un passato a metà strada tra la ragioneria, la giurisprudenza e uno studio notarile. Una possibilità, colta, di cambiare vita e di seguire le orme del padre. Probabilmente alla ricerca di se stessa, di qualcosa che rappresentava più una mancanza che un’assenza.  Continue reading Se l’artigiano non è più solo… Valter Tagliazucchi

“Riportando tutto a casa”… Giovanni Verdese/Canelin

Visone. Piccolissimo paese alle porte di Acqui Terme. Strada statale, o provinciale, o comunale, tortuosa. Curva a sinistra. Ed ecco lì la pasticceria Canelin. Pochi pozzetti dei gelati. Odore di antico. Banco in stile che rifugge qualsiasi modernizzazione e una dipendente non troppo interessata alla chiacchiera.
Prendo un cono. Buono ma senza entusiasmo (ancorchè scoprirò, in seguito, che il gelato viene preparato secondo canoni propri e con pasta di pistacchio creata direttamente in laboratorio). Continue reading “Riportando tutto a casa”… Giovanni Verdese/Canelin