Una storia di pasta che si rinnova sempre uguale a se stessa… Famiglia Martelli

martelli

Lari. La pianura comincia a diventare collina e i cartelli a segnalare prodotti tipici. La ciliegia è decantata ma non coltivata, le strade si trasformano in curve e ciottoli. Le mura iniziano a circondare i centri storici e agli occhi non resta che rimanere, ancora una volta, conturbati alla vista dei primi cipressi e delle abitazioni che si trasformano in torri, all’interno di giardini delibanti conti svizzeri e ascendenti nordici. Così, Lari si presenta nella sua sonnolenza di piccolo gioiello nascosto, sì turistico, ma ancora poco sovraesposto alle calate dei pullman, dei barbari, degli accenti trafelati e dei menù tradotti in aramaico turistico. È come se qui esistessero ancora gli abitanti del luogo senza affacci monumentali. Ma lo stupore ha sempre il polsino inamidato pronto alla bocca aperta. Continue reading Una storia di pasta che si rinnova sempre uguale a se stessa… Famiglia Martelli

Chiantishire in 2 giorni

PRIMO GIORNO

Strada in Chianti
: Pastificio Fabbri (uno di quegli artigiani della pasta che hanno capito come venderla senza sputtanarsi…)

Greve in Chianti
: Podere Le Fornaci (posto straordinario, in mezzo ai cipressi, dove Marco Cassini, un ex fuggiasco, ha portato dei chevrin da camosciata veramente interessanti)

Greve in Chianti – San Polo
: Azienda agricola Pruneti (olio prodotto nella sua totale filiera, zafferano e una passione fraterna…)

Greve in Chianti: Cena all’osteria Mangiando Mangiando. Nome terribile, prodotti della zona straordinari… Continue reading Chiantishire in 2 giorni

Maremma in tre giorni

maremma1

Primo giorno: Alta Maremma

Boccheggiano (Montieri): Panificio Montomoli (Andrea è un bravo panificatore… straordinari prodotti con farina di castagna autoprodotta)

Roccatederighi (Roccastrada): Macelleria Salvestroni (maiale e cinghiale… Carlo ha l’allure della fiducia…)

Paganico: Tenuta di Paganico (Maria Novella Uzielli e la biodiversità: chianina, limousine, maremmana, cinta senese ), anche per la notte… Continue reading Maremma in tre giorni

Pisa e Provincia in 2 giorni

PRIMO GIORNO

San Miniato
– Dolci (cantuccini, cavallucci e lievitati) di Paolo Gazzarrini del Cantuccio di Federigo
– Carni di Sergio Falaschi (dalla cinta alla chianina, sapori netti e precisi)
– Pranzo alle Colombaie dal bravo e soprattutto attento chef Daniele Fagiolini
– Zafferano di Croco e Smilace
Pisa
– Gelato di Gianfrancesco Cutelli (creativo e tradizionalisti, I gusti hanno delle impronte molto marcate e personali)
– Per la cena Pisa è un disastro… godetevi una cecìna alla Pizzeria il Montino e andate a nanna… Continue reading Pisa e Provincia in 2 giorni

Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini

Greve in Chianti. Qualche diramazione prima del paese. In quel Chianti tirato per i capelli e per i turisti americani. Le colline si chiudono e i boschi si aprono o scompaiono, rilascinado una vista da cartolina, a volte smaccata, a volte più nobiliare. Feste del vino e degustazioni prendono alla gola i turisti, togliendoli dalla strada principale. Pievi, chiese e oratori danno storicità ad un posto posto a metà. Nei primi anni ’70 gli è stata regalata la nuova denominazione “in Chianti” e una nuova collocazione vitivinicola all’interno dei percorsi studiati a tavolino dalle agenzie turistiche. Continue reading Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini

Se il Pecorino Toscano ha ancora una speranza… Daniele Francioli

Parco naturale della Maremma. Alberese. In quella che una volta era la natura più incontaminata e in quella che adesso ha addosso quella veste buocolica, con un filo di rossetto turistico e quella voglia di scrollarsi di dosso la riforma fondiaria, le bonifiche e la povertà. Bellezza ce ne è ancora tanta, così come quei viottoli che portano alla marina, quei miraggi dell’orizzonte, le mandrie al pascolo, le gradazioni nelle tonalità di colori che non possono fare altro che mutare durante le stagioni e, in ultimo, quei butteri, così scenografici e affettati nelle fiction agiografiche di oggi dì, ma così rari e salvifici nel paesaggio e nel mantenimento di un biotopo realmente a rischio. Continue reading Se il Pecorino Toscano ha ancora una speranza… Daniele Francioli

Quelle ricette non più impolverate… Paolo Gazzarrini

San Miniato è un posto strano. Riconosciuto e riconoscibile. Con gli artigiani che escono dai cappelli all’uopo di critici, guide ed associazioni. Scompaiono, però, in quei vicoli dove i turisti dovrebbero affollarsi alla ricerca di un posto al sole e dove, invece, l’idioma straniero è quello del lavoratore prestato a queste colline a metà strada. Lì tra Firenze, Pisa e San Gimignano, con quella vista senza requie così facile in quei rimasugli di Toscana da copertina patinata e con quelle incongruenze che lasciano la bellezza dalla parte del fastidio, della polvere e delle soffitte. Gli imbellettati notabili di oggidì hanno la sicumera della retorica, priva della componente pedagogica e alla mercè di quella persuasiva.  Continue reading Quelle ricette non più impolverate… Paolo Gazzarrini

Toscanità e altri discorsi… Vincenzo e Lorenzo Chini

Gaiole. In quelle vallate che sono la storia del Chianti. Pievi, diocesi, Fiesole, Arezzo, provincia di Siena o di Firenze sono sovrastrutture burocratiche ad un’imposizione geografica. Recitavano i fuggitivi della Grande Illusione di Renoir, alla fine del film, di frontiera alla Svizzera: “Ma sei sicuro che sia la Svizzera laggiù di fronte?” – “Che discorsi… Più che sicuro!”- ” A me sembra tutto uguale, qui” – “Eh, che cosa vuoi… Le frontiere non si vedono mica. Sono un’invenzione dell’uomo: la natura se ne fotte!”. Continue reading Toscanità e altri discorsi… Vincenzo e Lorenzo Chini