Pasticciera domestica evoluta… Lidia Calà

LIDIA CALA

Tortorici. Uno di quei paesi che hanno disturbato l’immaginario dei Nebrodi. Un luogo di bellezze estreme, di scalinate, di noccioleti, di natura rigogliosa, di bombe al mare, di minacce licenziose, d’inseguimenti senza senso, di sparatorie, di anni ’90, di malavita nascosta e di malavita palese. La tranquillità di quei monti è sempre stata una definizione imprescindibile da quel cimitero, dalla sua visione dall’alto, dai racconti che si espandevano a macchia d’olio sulla bellezza delle donne indigene e sulla violenza delle frange. Adesso è tutto finito, l’immaginazione ha cominciato a collidere con la realtà. Ci sono i guardiani dei boschi, gli allevatori di suino nero, i cercatori di funghi, i custodi dei musei etnografici, la bottega dei suicidi non riusciti, il classico centro storico in salita che mette a tacere tutt’intorno e i pasticceri domestici evoluti, quelli che il territorio non possono fare a meno di lavorarlo. Continue reading Pasticciera domestica evoluta… Lidia Calà

Un pasticciere al centro di tutto… Giuseppe Sparacello

cannolo

Castronovo di Sicilia. Paese. Tempi lunghi e dissolvenze in nero. Nessun desiderio di esistere, solo una necessità di rimanere che non porta da nessuna parte. Giovani seduti su sedie di plastica, un silenzio surreale e un po’ fastidioso, costruzioni in salita, macchine fuori tempo massimo, un anacronismo sincero di bisogni che per anni non hanno ritenuto necessario avere una bottega di pasticceria locale. Castronovo di Sicilia è l’unico paese, in mezzo ai Monti Sicani, a non avere un dolce tipico, una sagra che lo celebri e una possibilità di far ruotare un po’ d’eccellenza attorno a quattro uova e ad un kilogrammo di farina. C’è solo un modesto concorso per torte casalinghe che ai laboratori preferisce la televisione, la mitologia del prodotto firmato e quell’incoerenza del “fatto in casa” che zittisce tutti i dubbi e tutte le fragranze. Castronovo è la sembianza più attuale del luogo di conquista. Continue reading Un pasticciere al centro di tutto… Giuseppe Sparacello

Eccentrico pasticciere in convenzionale città… Riccardo Patalani

patalani

Viareggio è una città consumata. Liberty, déco e bagni. L’Atlantic City di quella che non è ancora Versilia, con i suoi lasciti portuali, le passeggiate dell’epoca che fu e quel turismo nobiliare da tendone balneare a strisce che non è se non qui. È un mondo decadente di perpendicolari, arenili, pontili e forme eclettiche. C’è quel dadaismo senza pallore che ha fatto dell’economia l’obbligo sordido di quattro portuali. C’è chi ha fatto i soldi, c’è chi ha speso i soldi, il resto è bellezza e teli da mare sopra la spalla.

La Toscana marina, giocando sul lusso, manca di provvidenza. La gente appare, espone e compra. Non ci sono più i pensatori della sabbia. Ora sono rimasti solo gli scultori. Continue reading Eccentrico pasticciere in convenzionale città… Riccardo Patalani

Il nome è un presagio di pasticceria… Grazia Mazzali

mazzali

Governolo. Parco del Mincio e frazione di Roncoferraro. In quell’angolo di Lombardia così remoto da togliere la poesia del viaggio da compiere. Il sapere di essere in un crocevia di culture e sensazioni non aggiunge nulla alla difficoltà dell’approccio. Se parti da Milano, hai due scelte: o circumnavighi e arrivi da altre regioni oppure ti appresti all’ignominia politica del traffico. Probabilmente i notabili locali non sono stati così influenti da costruire una linea retta. Questo mantiene pudore e senso. Ed è tutto lì, al di là della bellezza. Tra i pescatori del Mincio e i pioppeti, si alternano capanne, approdi e paesi. Il resto è piatti tipici e identità popolare. Continue reading Il nome è un presagio di pasticceria… Grazia Mazzali

Un dolce autentico… Giancarlo Cortinovis

cortinovis

Ranica. Un paese troppo vicino a Bergamo e non ancora Val Seriana. L’industria del tessile e quel fascino archeologico non hanno ancora del tutto preso le anse del fiume Serio. Ma già hanno la loro meditazione. L’acqua ha portato una rivoluzione industriale e investitori stranieri. Più la valle sale, più ciminiere e fabbriche mostrano la loro fatica. L’abbandono è un viatico più che un pensiero. Mattoni refrattari, fornaci, vetri rotti, ponti scoscesi, bordi del fiume, ponti in acciaio e legno, rapide in serie e un continuo cambio di paesaggio. Ranica è solo l’accenno di un’archeologia industriale che, in mancanza dell’Unesco, dovrebbe essere tutelata quanto meno dall’etica pura di fottersene del popolo. “Pane e fornaci” sarebbe il motto di una zona che dovrebbe vivere sul fascino della dimenticanza. I fallimenti, gli scioperi e l’abbandono non sono buone maschere per il sabato pomeriggio. Continue reading Un dolce autentico… Giancarlo Cortinovis

Un pasticciere di territorio nella Sicilia più nascosta… Maurizio Di Gangi

madonie

Calcarelli di Castellana Sicula. Madonie. Un paese adagiato. Non si muovono molte foglie. Giorno settimanale, due del pomeriggio. Il silenzio non è nemmeno interrotto dalle cicale. La bellezza di Gangi, delle Petralie o di Geraci è lontana qualche kilometro e si sente. Questo è un posto di frontiera o di collegamento. Necessario per non morire di tornanti e per rifocillarsi tra muli e gentilezza. Frazioni e paese hanno la stessa necessità di rimanere isolati. Pecore al pascolo, qualche piazza, alcune palme sepolte, negozi che corroborano il senso di svegliarsi la mattina e una tranquillità talmente sincera da risultare urticante. Continue reading Un pasticciere di territorio nella Sicilia più nascosta… Maurizio Di Gangi

Un pasticciere territoriale… Fabrizio Giamello

nocciole

Vesime. Langa Astigiana. Tra Roccaverano e Cortemilia. Capre, nocciole e moscato d’Asti. Una zona definita dai suoi prodotti tipici, dalle sue aziende e dagli immancabili imbonitori. La nocciola è un sentore di alberelli che gli sgusciatori hanno reso in quantità. Tutto ruota intorno al territorio, le scelte sono sempre improvvisazioni su un tessuto di abitudini cristallizzate da secoli. Così nascere da queste parti è una fuga o un obbligo all’apologia. Quello che si può creare è già dato. Eppure la bellezza tutto fa pensare tranne che alla monotonia. Delle risposte, delle colture, delle dedizioni. Continue reading Un pasticciere territoriale… Fabrizio Giamello