Sempre Lu ma questa volta campi. I colori sono sempre gli stessi verdeggianti della primavera inoltrata. La svendita è sempre la stessa degli stessi paesi. Il Monferrato è sempre lo stesso e continua a non essere Langa. Il turista è lo stesso che continua a non essere. Perché latita o perché non c’è mai stato. Il tartufo è stato rubato, il vino è stato privatizzato, i cereali sono stati dati in concessione poco regia e le nocciole sono arrivate per dei motivi poco filologici e molto economici. Qui, non ci sono le macchine decappottabili, non ci sono i foulardHermès e gli occhiali Dior, qui ci sono facce solcate e facce rilassate. Lo stress non è del mestiere e non è dell’accoglienza. Chi passa, potrebbe anche non fermarsi o non riuscire a trovare un posto patinato con scritte in inglese e inviti lascivi. Qui, si coltivava la nocciola già nel 1500 ma il suo dogma salutistico è stato lentamente oscurato dall’ebbrezza. Così qualche decina di anni fa, Luigi Meda è stato il primo che ha creduto in una nuova conversione economica (i finanziamenti erano molto più che interessanti…) e geografica. Continue reading Il silenzioso cammino della nocciola di Lu… Ferdinando Trisoglio