La pizza e i suoi segreti… Roberto Ghisolfi

Cremona è una città dormiente e flemmatica. Ha molte tradizioni, abbandonate perlopiù, e ha dato i natali a istrionici ribelli ad un’autorità placida fatta di coperte a quadri. I palazzi hanno la bellezza algida della staticità. Sono lì ma potrebbero anche non esserci. Il medioevo e le signorie hanno tracciato ma anche allontanato. Il Po, il suo clima, le sue nebbie e i suoi insetti hanno appiattito una cultura. Manca l’interesse per vedere se domani possa esserci qualcosa di diverso. L’oggi è una serie di posteggi e di locali demodè, piazze, acciottolati, porticati, torrazzi e campanili. “Fieramente provinciale”, bella e annoiata. Non c’è molto altro d’aggiungere e nemmeno da sperare. Guardando al di fuori delle “mura” e dei cartelli, si estendono campagne senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza una reale generosità verso l’altro. Continue reading La pizza e i suoi segreti… Roberto Ghisolfi

Grissini e distanze… Mauro Demartini

Salassa. Nel mezzo di un Canavese poco conosciuto. Il Piemonte è più distante, la Valle d’Aosta rapisce interesse e turista, generando abbandono. La regione rimane lì nel mezzo, quasi di passaggio. Alluvioni, bretelle ed edificazioni non hanno aiutato il godimento. L’assaggio è rimasto tale e le campagne hanno visto crescere, sempre più, un’urbanizzazione spinta dalla noia. Continue reading Grissini e distanze… Mauro Demartini

Un antico panificatore… Maurizio Sarioli

 

Brescia. Quando lasci la tangenziale e addentri la macchina all’interno del centro, è come se tutto fosse più claustrofobico. Una collina con dei vigneti appariscenti sovrasta case da ricchi, fontane e pavè. Brescia è un posto condivisibile e multifruibile, ma il centro e i suoi orari di punta odorano di borghesia spicciola. I vestiti firmati attorniano i netturbini che spazzano le foglie e le scarpe laccate d’argento – con finta permanente 2.0 su caschi d’oro e colli di lupo – attonite battono i passi del sabato mattina di preparazione al pranzo del giorno di festa. Le pasticcerie si riempiono, così come quei negozi aperti per bere un aperitivo, mangiare arachidi e dixi d’antan, e per vedere facce abbronzate a metà strada tra il villaggio vacanze sverna-palle-mostra-tette e il solarium cura imperfezioni. Continue reading Un antico panificatore… Maurizio Sarioli

Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei

Brescia ma senza il borghesismo provinciale. Periferia, insegne arabe, autostrada vicina, cielo plumbeo, verità e coraggio. Vialone, traffico ma soprattutto anonimato.
Due giovani, a Milano, avrebbero aperto un Concept Store, dove essere tutti amici, clienti e padroni, e dove regalare vernissage e divani in ecopelle, con Bon Iver in sottofondo. Qui a Brescia, invece, ci sono dei ragazzi che del parvenu non hanno nulla. Qui, culo e sveglia presto sono l’abitudine di una vita.
Venticinque anni lui, qualcuno in più lei. Insieme nella vita e insieme per lavoro. Colpo di fulmine alla Cast Alimenti e viaggi cittadini ma separati. Continue reading Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei

Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger

Capiago Intimiano. Finalmente in quella zona di transizione tra Como e la Brianza Comasca. Quella degli sguardi compassati e quella delle sigarette di contrabbando. La stessa che è troppo vicino per esistere veramente. Compressa tra Milano, la Brianza Lecchese, il varesotto e la Svizzera, diventa enclave nel proprio modo di avere una storia senza conoscerla. È sì un buen retiro, è altrettanto sentore lontano di ville lacustri, ma è soprattutto campagna ondeggiante immersa nel verde. In questo paese, come in tutti gli altri, ci sono delle strade che non portano da nessuna parte. Continue reading Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger

In assenza delle mani in pasta… Giuliano Pediconi

Forni. Luoghi indefiniti alla corte dei più disparati parvenu e dei migliori panificatori. Con una scelta che si è sviluppata in anni di panettieri della domenica e di rozzi asserviti al lievito di birra. Le Marche, sua terra d’origine, l’hanno tenuto sveglio la notte oltre vent’anni. Ora gli concedono un mulino (Mariani per la precisione…), sito nel comune di Barbara, provincia di Ancona, dove mette a punto le farine, tiene corsi di panificazione e sviluppa un recupero di alcune antiche varietà di frumento. Il resto del tempo lo passa tra il Magistero alla cattedra della Comunità di San Patrignano e il mondo. Dal Canada ad Hong Kong, fino alla Brianza.
Panificio monzese di Davide Longoni (in perdurante crescita qualitativa e alla continua ricerca di una sovrastruttura che lo faccia dubitare del prossimo… artigiano da definizione…). Tre di mattina. Caos primordiale di neuroni. Ma ci provo comunque… Continue reading In assenza delle mani in pasta… Giuliano Pediconi

Il mugnaio contemporaneo… Filippo Drago

Castelvetrano è un’anima di un pomeriggio agostano dove il sole strappa la pelle di dosso. Non mi persuade la vista e nemmeno l’udito. Quella campagna siciliana, che arriva da Menfi portandosi dietro i suoi profumi tipici e quei rumori di cicale così fragorosi e cacofonici da lasciarci il cuore a mezza via, lentamente dirada fino al cemento. Spariscono gli alberi di ulivi, i campi di angurie e le strade tortuose.
I viali, alle due del pomeriggio nel profondo sud-ovest, non riflettono che loro stessi, i loro miraggi e l’asfalto che si scioglie. Continue reading Il mugnaio contemporaneo… Filippo Drago

Tra il sogno e la realtà… Gianfranco Fagnola

Bra. Una città che richiama la cultura enogastronomica italiana. Qui è nata Slow Food, qui manifestano i formaggi e qui lavorano fior fior di artigiani. Non ha la bellezza senza tempo delle Langhe e nemmeno il fascino misterioso, lontano e occitano delle valli cuneesi. Ma ha la fortuna di trovarsi in mezzo. Di non essere, ideologicamente, lontana da nulla e di non avere l’afa soffocante di affascinare a tutti i costi. Placida è placida, ma ha qualcosa in più. Una sonnolenza ricca ma indigesta. Il cibo sembra una religione, nessuno è al sicuro. È difficile (o almeno, lo è per il mio pensiero…) pensare che qualcuno a Bra possa mangiare male o possa vendersi per un tanto al kilo (ancorchè sia chiaramente il contrario). Continue reading Tra il sogno e la realtà… Gianfranco Fagnola