Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

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Corana. Poco meno di mille abitanti in quella pianura pavese che geograficamente fa parte dell’Oltrepò. Nonostante i sentori di Lomellina, qui il riso non è una priorità. Il terreno permette di coltivare tutto, ma il legame con la collina tiene le zanzare un po’ più distanti. Ci sono case sparse, un fiume abbastanza distante per non farne un’ideologia e terreni coltivati a grano e granoturco. La nebbia non mi tange, c’è solo un po’ di pioggia. Continue reading Grano duro in Oltrepò… Marisa Sforzini Orlandini

Nel nulla di una grande passione… Andrea Aldrighetti

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Cavalcaselle. Frazione di Castelnuovo del Garda. Un posto plumbeo. Abbastanza distante dal Garda da non portare turisti, chiuso su se stesso da nascondere insegne e mostrare i vitigni di Turbiana, non ancora collina da portare spyder, targhe straniere e foulard in testa. Cavalcaselle era un feudo, è stata una via di passaggio per andare a Gardaland, con il suo carico di affamati gitanti in cerca di vivande, conservanti e rapidità, e adesso è una strada chiusa tra due schiere di case dai muri scrostati, dalla messa facile, dal dialetto lancinante e dall’occhiata furtiva. Qui, il Natale è all’interno delle mura. Fuori, rimane solo un presepe non visto e una domenica senza vestiti. Continue reading Nel nulla di una grande passione… Andrea Aldrighetti

Panificazione biologica contraddittoria… Fratelli Forti

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San Martino in Strada. Qualche kilometro a sud di Lodi. Quello spazio d’ansia dove i nomi si trasformano in immagini e, con una buona percentuale di realizzazione, diventano cose, realtà e luoghi. La campagna lodigiana, nel mese di dicembre, è già la voglia di cotechino, di nuvole basse e di camini accesi. Prima di decidere appuntamenti e di prevedere realizzazioni, il riflesso condizionato è già un aumento di salivazione. Il posto è già una condizione. Ma è un fascino talmente locale da essere non esportabile e da essere non esportato. Anche perché il dialogo aiuta la fuga più che la comunione. Continue reading Panificazione biologica contraddittoria… Fratelli Forti

Biodiversità e cereali antichi… Claudio Grossi

Santa Maria del Piano. Tra Bannone e Lesignano de’ Bagni. Superati fiume e stradine, tornanti sempre più stretti, boschi di castagni, ville rapinate, perfette scene del crimine seriale ed eremi di solitari pensatori di pianura, quando le foglie sono tutte cadute e i colori hanno iniziato a spaziare dal giallo autunno al rosso autunno, togliendo luce e lasciando solo il riverbero, i paesi dei salumi, proditoriamente, attendono il viaggiatore proprio dietro l’angolo. Continue reading Biodiversità e cereali antichi… Claudio Grossi

La focaccia corre sul Tigullio… Ezio Rocchi

Sestri Levante. Continuo a guardare il cielo. Pioggia, nuvole, sole e poi ancora pioggia, nuvole e sole. Il clima ligure è un luogo comune che non riesce mai a smentire se stesso. Ma deve essere la Liguria con il suo incoraggiamento dialettale ad aprire le porte del già visto. È tutto uno scorrere di paesi definibili con volti famosi, piccole passeggiate, attracchi di navi da crociera e negozianti locali, deterrente estremo per la voglia di pagare. Continue reading La focaccia corre sul Tigullio… Ezio Rocchi

Un lievitista in mezzo alle valli… Beniamino Bazzoli

Odolo. Valle Sabbia. Poco più di duemila anime. La tortuosità delle strade non apre nemmeno questi mirabili paesaggi. Di solito si passa e si va oltre. O verso la Val Trompia o verso il Lago d’Idro-Basso Trentino-Valle di Ledro. Di solito si resta per sempre o si scappa. Nella giusta percentuale tra giovani e anziani. La collina è una collina chiusa, senza sbocco, senza paesaggio. Qui si viene per dei motivi. Perdersi non è così dolce ma nemmeno così terribile. Qualche vicolo, qualche cascina e qualche fabbrica hanno la determinazione di fare alzare la testa dalle deiezioni dei cani. In questa conca, rinominata con sprezzo del dileggio Conca d’Oro, la famiglia Bazzoli, gli Amish della Valle del Vrenda, ha adagiato la propria attività. Continue reading Un lievitista in mezzo alle valli… Beniamino Bazzoli

Due pazzi e un tortellino leggendario… Guido e Luciana Remelli

Valeggio sul Mincio. Il mio navigatore, partendo da San Giovanni Lupatoto, mi fa correggere la strada una decina di volte. In preda a nausea, acidità da troppi caffè bevuti, una lieve nevrastenia e l’aria di pane di Renato Bosco, finisco casualmente a Borghetto. Frazione di Valeggio. Uno dei borghi più belli d’Italia. Questa la definizione. Un’acqua placida, un luogo languido al di là degli sguardi turistici. Una luce che non definisce mai. Rimane sempre nei pastelli e nelle sfumature. I ponti sono sospesi. Il Mincio è un odore molto al di là di qualunque vista. Peccato non sia quello il mio approdo, nemmeno per una mezz’ora da dilapidare ad aspirare un odore di fiume, lento quanto gagliardo. Nulla, devo andare a Valeggio, lasciandomi alle spalle il ponte dove festeggiano, commercialmente, il nodo d’amore, quel tortellino che del paese è diventato un vessillo. Continue reading Due pazzi e un tortellino leggendario… Guido e Luciana Remelli

Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Salussola. Baragge e tregenda. La pioggia e le nuvole basse decidono per l’autunno. Il monte Rosa e le alpi Biellesi sono una perversa immaginazione di chi avrebbe voluto un altro tempo e dell’altro tempo. Il paese è un eremo apparentemente lontano da queste brughiere paludose dalla vocazione coatta, visto la difficoltà di coltivazione: la risicoltura. Il resto è savana e vista. Quella nascosta nel ricetto di Candelo, con le sue leggende di devastazione e conservazione, e quella palese delle montagne che definiscono una zona dove le frequenti inversioni termiche favoriscono la feracità dei terreni e della pianta di riso. Continue reading Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria