Champagne

Luglio. Vacche al pascolo. Pianura fastidiosa che inizia a lasciare spazio a qualche ondulazione. Vigneti messi a caso e odore di colza già tagliata. Una contea di passaggio, dove l’incanto di alcuni paesini estratti dai quadri di Guillaumin si alterna con rotonde nimesulidiche e sterminate strade senza orizzonte. In mezzo, quasi come orpello, appaiono le sue città più gloriose. Langres è magnificente nel suo splendore d’oro e assolutamente abbandonata a se stessa per la ricerca del formaggio eponimo. Nessun fermier e nessun piccolo caseificio. Consorzi e grosse produzioni. Ogni tanto, nelle vetrine, accanto a quella crosta lavata e arrossata di Rocou, tendente al molliccio e alla proteolisi spinta, appare la dicitura latte crudo. La rarità, però, è un assaggio che va provato… Continue reading Champagne