Pasta reale di Mistretta… finalmente… Antonino Testa

Mistretta. Tra i Nebrodi e le Madonie, in quel diniego territoriale che non si conosce mai abbastanza. Così la precisione del viaggio, in mezzo alle buche della disaffezione, mi porta in un paese che agogno da anni e che mai avevo realizzato. Da lontano è il solito fascino siculo-entroterra-tenuto bene che da queste parti è più una regola che un’eccezione. Sfumature di marrone, case mantenute, stradine strette, associazioni culturali resistite ai secoli, botteghe di paese, sguardi scolpiti nella pietra e un’immagine antitetica ad una delle mie due ricerche. La pasta ‘ncaciata qui si fa, nelle case si fa ancora, ma nei ristoranti è praticamente impossibile da trovare. Forse su ordinazione e in determinati giorni, così mi lego al motivo dolce e mi lascio sopraffare dall’assenza di turismo. Mistretta è magnifica perchè parla poco, non ha espropriatori e nemmeno oratori. Rimane fissata da uno sguardo irriconoscente e così smette di adeguarsi e di cercare modernità. Mistretta è uno dei luoghi più importanti della Sicilia, perchè non ha realizzato.

Cercando, cercando, ho provato con il caso del popolo che mangia il popolo. E così mi affido. Entro nel bar di Antonino Testa, foto juventine alle pareti e un piccolo laboratorio dove si fanno quei pochi dolci che ha ancora un senso fare. Lui solo, con il giornale. In attesa che qualcosa definisca la differenza tra ozio e lavoro. E così tira fuori la pasta reale. Rievocazione dei fregi delle architetture del paese, mandorle macinate e zucchero. Senza colori, con qualche chiodo di garofano ad adornare il tutto. In bocca è subito amore, al di là del bilanciamento, dell’ignoranza industriosa che non suscita le domande dei paesani, e dell’abuso del termine pasta reale… territorio, passato e fraudolenza di una Sicilia perduta in dolci atavici e traditi. Ma in alcuni di questi bar, in alcuni di questi paesi smarriti, ci sono alcuni di quei momenti…

PASTICCERIA SPORT

VIA MONTE 2

MISTRETTA (ME)

Liborio

Grande Nino. Forse l’unico rimasto a fare la paste reale, se non le persone che angora la fanno in casa. Ha dato Continuità alla tadizione di Mistretta. Figlio di un grande uomo, lo Zio Pasqualino, che ricordo con affetto quando (all’epoca era possibile) per attirare clienti in estate si ingegnò mettendo la macchina del gelato sul marciapiedi tirando fuori un gelato nocciola che ancora oggi è indimenticabile. La fila sul corso per comprare il gelato era incredibile.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *