Agricoltura biologica per uscire dal folklore… Mila di San Bonifacio e Federico Trombetta

Fano. Villa Giulia. Appartato dalle mura, dall’indefinito e dal mare ferroviario, in un accenno di collina a tre chilometri dal centro. Con una vista sull’Adriatico dove i colori petrolio vengono sfumati dalla lontananza e gli alberi di ulivo dai campi arati e dalle colline, l’agricoltura dovrebbe essere la prima delle missioni e la più spontanea delle resistenze. La Valle del Metauro, nonostante inizi a puzzare di bitume e di sandali, si schermisce ancora davanti al selvaggio. Rimane un passo indietro, antropizza ma con raffinatezza, tra una strada dissestata e un susseguirsi di curve, circonda tutto con rispetto e vista. Questi luoghi rendono ancora le Marche degne di non essere riconosciute. Continue reading Agricoltura biologica per uscire dal folklore… Mila di San Bonifacio e Federico Trombetta

Il Pergolato Dalla Maria: piadina sfogliata e tagliatelle con i fagioli… Maria e Antonella Manna

Novilara. Pesaro. Borgo murato vista mare con tendenze verso Fano. Il caldo soffocante, le strade in salita, gli ulivi che degradano in campi coltivati e boschi rendono l’atto una necessità. In luoghi come questi, le vie grigie sono sempre meno sfumate, c’è il manicheismo da villaggio ricamato, dove è tutto in posa quando serve e quando non serve è difficile trovare qualcuno che condivida la tua lingua. Così, farsi sciogliere le caviglie dal cemento – andando alla ricerca di qualcosa di immediato che, alla stessa stregua di una lisergica fata morgana, scompare nel tentativo di attirarla a sé – sembra la cosa più semplice. Nonostante il medievale ripreso. E così già che ci sei, butti un occhio e cerchi l’ombra. E cosa c’è di meglio, in un afoso mezzogiorno agostano, di un bel piatto di tagliatelle con i fagioli? Della cui sopra necessità non si fa beffe nessuno, siamo a Novilara per scaldarci davanti alle fiamme della signora Maria, oltre ottant’anni e una resistenza da mezzofondista… Continue reading Il Pergolato Dalla Maria: piadina sfogliata e tagliatelle con i fagioli… Maria e Antonella Manna

Concettuali gelatieri di frontiera… Paolo Brunelli

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Agugliano. Quella collina da cui ti aspetteresti di più. Il cuore delle Marche è una definizione d’intenti e di urbanizzazione. Le strade lasciano posto alle corsie uniche, alle curve e alla natura più contaminata, quella degli agricoltori. Ulivi e vigne, i Monti Sibillini in lontananza, il Conero sullo sfondo e un paese che non ha provato a schivare la modernità. Unico luogo rimasto ai tempi di Philippe Noiret, con le sedie portate da casa, è il cinema che è insieme circolo sociale, ritrovo per anziani, sede del Festival del Gelato, probabilmente conciliabolo politico ma soprattutto luogo dove innalzare a leggenda le proprie virtù: dalle carte al sesso fino al cortile. Continue reading Concettuali gelatieri di frontiera… Paolo Brunelli

Tra mito, filosofia e formaggi… Vittorio Beltrami

Cartoceto. Medioevo e uliveti. Pochi kilometri dal mare, una propaggine industriale dal nome sinuoso (Lucrezia) e tornanti ad occhieggiare sempre più da vicino quest’antico borgo, fatto di piazze, ciottoli e piccole vie prevarica-turisti. Da qui si assisteva agli sbarchi dei Saraceni. Da qui si decise di quale ducato fare parte. Da qui la valle del Metauro, con i suoi salici e i suoi pioppi, si getta in boschi senza fine. In quell’antropizzazione assente che del selvaggio ha mantenuto il decoro. Piccoli borghi sparsi, frantoi, alcune residenze signorili, strade con i segni delle nevicate e una lontananza che mette quasi paura. Il mio stato d’animo, di solitudine e orrore del vuoto, ha preso la veglia metropolitana del suo essere coscientemente stressato e l’ha trasformata in una retromarcia a fil di arbusti, all’interno di una strada bianca, alla ricerca di un Covo di Briganti e di una stalla. Continue reading Tra mito, filosofia e formaggi… Vittorio Beltrami

In assenza delle mani in pasta… Giuliano Pediconi

Forni. Luoghi indefiniti alla corte dei più disparati parvenu e dei migliori panificatori. Con una scelta che si è sviluppata in anni di panettieri della domenica e di rozzi asserviti al lievito di birra. Le Marche, sua terra d’origine, l’hanno tenuto sveglio la notte oltre vent’anni. Ora gli concedono un mulino (Mariani per la precisione…), sito nel comune di Barbara, provincia di Ancona, dove mette a punto le farine, tiene corsi di panificazione e sviluppa un recupero di alcune antiche varietà di frumento. Il resto del tempo lo passa tra il Magistero alla cattedra della Comunità di San Patrignano e il mondo. Dal Canada ad Hong Kong, fino alla Brianza.
Panificio monzese di Davide Longoni (in perdurante crescita qualitativa e alla continua ricerca di una sovrastruttura che lo faccia dubitare del prossimo… artigiano da definizione…). Tre di mattina. Caos primordiale di neuroni. Ma ci provo comunque… Continue reading In assenza delle mani in pasta… Giuliano Pediconi

Makì: da Milano a Fano, il prodigio di un ritorno… Antonio e Paola Luzi

Fano. Ecco dove finisce la Romagna. Il litorale si sposta e lascia spazio alla storia. Fino a qui (con la sacra esclusione di Fiorenzuola di Focara, dei Vigneti di Mancini, delle falesie e forse di un paio di centri storici, quelli di Pesaro e di Rimini), è tutto edifici buttati nel nulla, come se il bisogno avesse preso a pugni la bellezza, macchine posteggiate, stabilimenti balneari, spiagge turlupinate dal beach volley e dai suoi culi in bella vista e mare che si colora di sabbia, lasciando negli occhi e nella conversazione la parola “Adriatico!”, come a volerne sottolineare la bruttezza e la dozzinalità… Continue reading Makì: da Milano a Fano, il prodigio di un ritorno… Antonio e Paola Luzi