Un viaggio è un’attesa pregiudicata dal tempo che dovrai dedicare al giorno che non ti interessa e che non lascerà al presente che un cumulo di immagini e di ceneri. I ricordi diventano pensieri notturni e la tensione verso la mancanza è la prima delle emozioni che ti mette in gioco. Quando stai per partire per il Giappone, la decisione è sempre figlia di una casualità e di un dovere verso il racconto, è come se avessi l’obbligo di afferrare il turistico e miscelarlo con l’abitudine popolare, con l’assenza di punti fermi e di lingue comuni. Prendere Kyoto e impastarla con Wazuka, tralasciare ennesime possibilità, luoghi e tradizioni e scegliere nonostante la confusione diventa un modo di viaggiare di avanguardia che non può fare a meno di lasciare nostalgia. E non dopo mesi ma la mattina seguente all’abbandono, quando rimetti lo zaino in spalla, arrivi su una banchina e pensi che un “sogno così non ritorni mai più”. Oppure sì. Oppure già stai programmando il prossimo viaggio. E comunque arrivi a Kyoto. Pensando di imbatterti in una fiumana di turisti e templi, che la delusione non può che essere dietro l’angolo, che hai già voglia di fuga…e invece ti trovi in uno di quei luoghi per cui vale la pena rimanere senza parole. E così non perdo nemmeno il tempo a cercarne di succulente o elette e mi limito alla descrizione. Continue reading Giappone #1: Kyoto e Magome
Giappone #1: Kyoto e Magome
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