Milano. Pasticceria Mac Mahon.
Il luogo scelto dalla famiglia Rampinelli è fuori moda, fuori dal centro, fuori dalle liste dell’opinione gourmet. Mantiene viva una tradizione, racchiudendo al proprio interno dei germi di rivoluzione che nel giro di pochi anni potrebbero far saltare il banco.
La cortesia è qualcosa di poco affettato, di vissuto, di radicato nell’animo di questa famiglia di estrazione gentile che non può fare a mano di mettere a proprio agio. Continue reading Un pasticcere e i suoi lasciti. Giovanni e Andrea Rampinelli
Mese: febbraio 2013
Un artigiano, ma non del tutto… Gianfranco Comincioli
Puegnago del Garda. Tenuta Comincioli.
Ci accoglie Gianfranco. Viso da Gerard Depardieu, fare spiccio, un po’ da venditore, un po’ da amministratore della cosa pubblica. Sembra abbia fretta. Ma alla fine ci dedica quasi tre ore. Persona decisa. Nessun cedimento, né al freddo né alla commozione (tranne quando racconta fasi del suo passato che gli fanno pronunciare la parola emozione). Passo rapidissimo e parlata, se possibile, di più. Comunicare con lui è abbastanza complesso. Provo ad ascoltare.
La passione dell’olio è qualcosa a cui è arrivato per gradi. Continue reading Un artigiano, ma non del tutto… Gianfranco Comincioli
Da Alfred Jarry ai formaggi. Luca Montaldo
Strada nascosta appena fuori Carezzano. Cancello in ferro arrugginito. Qualche sterpaglia.
Ed eccoci in casa di Luca. All’ora di pranzo.
Tavolata con amici. Ci scusiamo, ma lui ci dice di procedere. Il suo mondo non è fatto di sovrastrutture. Si è chiuso alla mondanità per aprirsi all’accortezza e alla gentilezza.
Barba folta, modi schietti, assolutamente estraneo all’arroganza. Poche pecore (e tra queste ancora meno di sua proprietà) e qualche capra. Nessuna bottega del gusto, pochi ristoranti, abbastanza mercati e molti amici. Un suocero con un pedegree ingombrante: Vincenzo De Maria (libraio e scrittore che si era trasferito in provincia di Alessandria per fare formaggi. Gli ha insegnato la professione, attraverso nuovi metodi di caseificazione e di stagionatura).
Luca ha appreso, si è appassionato e ha portato avanti un’esperienza. Continue reading Da Alfred Jarry ai formaggi. Luca Montaldo
All’improvviso un lampo nella nebbia… Piero Cipolla
Camairago. Piccolo borgo nel lodigiano. Macelleria Cipolla.
Qui lavora un norcino. Uno di quelli che non si producono più, perchè la mimesi con l’origine troverebbe sempre una beffa.
Piero Cipolla è un pazzo che inizia a lavorare alle cinque di mattina e finisce a mezzanotte. In solitaria, come il più estremo degli alpinisti. Un paio di mattine a settimana, parte per l’alto piacentino o per la bassa cremonese a caricar su le bestie con il camion. Continue reading All’improvviso un lampo nella nebbia… Piero Cipolla
Bettelmatt: la storia di un’ingerenza. Roberto Pennati
La storia del re dei formaggi italiani è la storia di una controversia. Di un modo di fare, di vendere e di promuovere il formaggio che non mi convince fino in fondo, di qualcosa che rimane al di là dell’indubitabile bontà di un prodotto unico, o quantomeno raro e di una vallata incantata in un trivio di culture, popoli e tradizioni millenarie. Questa è una storia di come, ogni tanto, l’oro torni ad essere un semplice metallo, senza recuperare quell’effluvio di fanciullezza e senza perdere quell’aurea di intoccabilità. Continue reading Bettelmatt: la storia di un’ingerenza. Roberto Pennati
Il Panettone… Achille Zoia
Concorezzo. Boutique del dolce. Casa di Achille Zoia.
L’uomo che ha rivoluzionato il panettone, l’uomo che ha più allievi in Italia che dolci in vetrina. Achille è un uomo senza mezze misure, senza mezze parole, con ammirazioni sconfinate e un’avversione profonda verso la classe dirigente che ha totalmente abbandonato l’arte gastronomica a scuole alberghiere incapaci di intendere e di volere. E quando le potenzialità di un giovane vengono messe in mano ad incompetenti e incapaci, il futuro si trasforma in una landa desolata e ignorante dove l’errore apparirà più verosimile della verità. Continue reading Il Panettone… Achille Zoia
La comunicazione del pane rinnova le tradizioni… Matteo Piffer
Isera. Dall’altra parte dell’Adige, in una minuscola piazzola che guarda Rovereto, non lasciando nulla al non detto, si nasconde una piccola bottega, chiamata Panificio Moderno. L’ingresso è senza segreti, non dà lustro ad una gloria e nemmeno ad una sapienza. Il negozietto è piccolo, le commesse sono schive, lavorano in maniera indefessa e accontentano qualunque tipo di richiesta. La specificazione per la pasta madre deve essere segnalata su un piccolo cartone dove vengono evidenziati le tipologie di pane fatte in quella maniera. Continue reading La comunicazione del pane rinnova le tradizioni… Matteo Piffer
Com’era e come dovrebbe essere… Luciano Pigorini
Viustino. Frazione di San Giorgio Piacentino. Casa patronale immersa nella campagna emiliana che rilascia echi dei primi film di Pupi Avati e di grandi tavolate imbandite per il pranzo domenicale.
Polli, fagiani, oche ed anatre ruspano nella propria libertà vigilata e si nutrono “senza stress e con alimenti naturali”.
Ci accoglie Nadia, scusandosi della mancanza di Luciano, via per motivi famigliari. Continue reading Com’era e come dovrebbe essere… Luciano Pigorini