Questa è forse la categoria peggiore. Eppure Iginio Massari e Marco Vacchieri, esimi pasticcieri che il gelato lo fanno o lo han fatto, lo ammettono candidamente: il gelato è una preparazione facile.
Ecco, questa è un’opinione condivisibile a metà. Il gelato non è certamente la pasticceria, basta dare in mano quaranta mila euro alla Carpigiani e il gioco è fatto.
Frequenti un paio di corsi proposti da imbonitori, a metà strada tra Padre Pio e e Giorgio Mastrota, t’insegnano cos’è l’inulina, messa sul mercato dall’amatissima coppia Donata Panciera-Luca Montersino, ti mostrano un neutro e il gioco è fatto.
Bilanciare il tuo gelato è troppo difficile per te carrozziere tutto-fare-troppo-tassato che hai preso i soldi della pensione di tua madre e li hai reinvestiti nel tuo negozio “Ice Cream Passion”, rosa candito e grassi idrogenati agonizzanti. Eppure ti hanno detto che puoi fare l’artigiano, che puoi aprire una vera gelateria artigianale. Mec 3 ed Elenka già ti stanno facendo la corte. I gusti Spider-Man, nutellone, biscottino e kinder sono già una vendita. Ma tu nicchi.
Vuoi fare il pistacchio, vuoi fare il cioccolato, vuoi fare la nocciola… vuoi fare il gelato naturale. Tu non sei un sofisticatore, te lo ha detto anche il consulente della Unigel che è venuto a guardare le tue vetrine “Tu puoi fare il gelato naturale”.
Cosa ti manca?
I semi lavorati e il Neutro. Per i primi c’è ampia scelta, c’è il pistacchio salato e clorofillizzato PistaPasta, c’è il succo di limone di Simone Gatto, ci sono i meravigliosi prodotti di Pariani, a metà strada tra la sabbia e l’acqua marina, c’è il ForteFrutto Pregel, c’è la frutta surgelata RogelFrut e c’è la pasta di cioccolato di Guido Gobino che sa di porto amburghese. Per il neutro, ci pensano loro, i consulenti, Gli Espertoni. Tu puoi pure scrivere gelato naturale 100%: pistacchi di Bronte, nocciola di Langa, limone di Sicilia e Cioccolato 60%. Tu non sei mica un sofisticatore…
Poi arriva lo stronzo, vestito con una maglietta color verde pistacchio fluorescente, che ti chiede (dialogo accaduto decine di volte…)
– Pistacchio di Bronte? – Certo
– Il neutro come lo strutturi? – E’?
– Mono e digliceridi? – E’?
– Li usi? – E’?
– Lo prendi pronto? – Sì, certo
– Te lo ha consultato il consulente? – Sì
…. Stiamo freschi…
Farina di carrube, guar, tara, destrosio, invertito? Cosa? – E’?
Mono e di-gliceridi (sfortunatamente non estratti dal tuo corpicino) che ingrassano le tasche già gonfie dei semi-produttori, che investono migliaia di euro in consulenti consulenzianti: ecco l’origine del tuo gelato naturale,
- -oli vegetali di scarsa qualità: palma o cocco
- -scarti animali (molte volte maiale) della macellazione: unghie, grasso, corna…
Ma cazzo, fai il gelatiere, già utilizzi il trittico, già metti tutti i profumi di sintesi che trovi in giro, già produci menta verde e pistacchio marrone, già la struttura si spezza per le troppe proteine… ma un cazzo di neutro??????
Poi c’è quell’1% che fa un gelato talmente buono da risultare complesso: Cappadonia, Sanelli, Marchetti, Makì, Brunelli, Cutelli, Di Pomponio, Soban e pochi altri che ora scordo…