Un’oasi nel deserto… Corrado Benedetti

Croce dello Schioppo. Una contrada che punta in basso. Nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo, dove appaiono cave di pietra, cappelli rubati dal guardaroba di Slash dei Guns n’ Roses, birre heineken, pascoli e concerti alle sei di pomeriggio, dentro quello che sarà un ristorante di ricerca, quantomeno delle tradizioni, ma che oggi è una roadhouse su uno spiazzo, a cui mancano solo i camion carichi di tronchi, le camicie da boscaiolo e magari una serial killer donna.  Continue reading Un’oasi nel deserto… Corrado Benedetti

La bontà si nasconde almeno quanto la bellezza… Giancarlo e Emanuele Comi

Missaglia. Grazioso borgo della Brianza lecchese, scenograficamente acciottolato e preposto, all’inizio di disinvolte colline, boschi, fiumi e un silenzio irreale a mezz’ora da Milano.
Girata una curva, la mia macchina si trova a passare, per caso, davanti ad una pasticceria. Conosciuta. Mi riporta a Re Panettone, ma mi confonde. Pensavo a due sorelle sull’anziano andante, poi vedo due basette, a metà strada tra il Joe Cocker di Woodstock (con With a little help of my friends in sottofondo) e un personaggio da sit com americana. Gli stringo la mano. Ci riconosciamo. Gli ricordo il nostro trait d’union, il solito Achille Zoia. Eccoci. Continue reading La bontà si nasconde almeno quanto la bellezza… Giancarlo e Emanuele Comi

E’ questione di punti di riferimento… Luca Pannozzo

Sestri Levante. I vicoli sono quelli di una Liguria che le cartoline riportano benissimo. Una fetta di Milano in trasferta, in mezzo a mercatini finto vintage con cashmere d’importazione, cagnolini a passeggio con il vezzo del ciuffo spettinato dal vento, turismo mordi e fuggi, attratto dai colori più che dai profumi, e molto pressapochismo. Ma se si lasciasse solo la scorza, i cortili vuoti, il porto con le barche ormeggiate, la vista da una vetrata di una casa anni ‘70, in collina, in mezzo agli ulivi e quelle facciate dei palazzi, colorate coi pastelli in porpora, rosa antico e verdechartreuse, e si annusassero di più quegli odori di porto, salsedine e zagare, si riuscirebbe a cogliere una bellezza ormai troppo nascosta sotto una coperta di erre mosce, pantaloni color facciate e facce abbronzate fuori stagione. Continue reading E’ questione di punti di riferimento… Luca Pannozzo

Contro il luogo comune: il cavallo e il sorriso. Giorgio e Vittorio Pellegrini

Milano. Quasi in centro. Via pedonale, fu passaggio di tram, carovane puntanti ad est e urbanizzazione, ora è teatro di passeggiate domenicali, eventi macello-mondani e silente oasi dietro un traffico perenne. Lì, tra rosso e oro, spunta una piccola bottega fuori dagli schemi. Non dei colori, non degli addobbi e nemmeno dei prodotti di corredo. Nell’insegna “Macelleria Equina”, si prova a connotare un posto per certi versi sorprendente. Continue reading Contro il luogo comune: il cavallo e il sorriso. Giorgio e Vittorio Pellegrini

Il casera e gli occhi aperti della Valtellina. Enrico Fattor

Bormio. Valtellina. Terme e sci.
Il resto è un disastro. L’alta valle gastronomicamente è inquietante. Zeppa di ombre triviali che richiamano il turista con modi antitetici e bellezze senza fiato.
Poi ci sono delle piccole nicchie, luoghi nascosti sotto la neve e sotto la più banale delle insegne. Niente fuori dal comune. Tutto già tracciato. Ma posti che quantomeno rilassano.
Max Tusetti, per esempio, è un bravo chef ma rimane inter-detto tra i produttori, i favori, le tradizioni e le abitudini. Né eclatante, né appariscente ma genuino e straordinariamente (al di là di un ordinario di musi ombrosi e lunghi, interiorizzati in un’atmosfera algida e raggelata) gentile. Si prende la briga di fissarmi due appuntamenti. Continue reading Il casera e gli occhi aperti della Valtellina. Enrico Fattor

Se una sera di fine inverno, un macellaio… Giovanni Bonacina

Bergamo. Si stanno accendendo le luci. Le vie sono appannate dalla fine del crepuscolo. Potrebbe piovere o potrebbe continuare il sereno. Quella tautologia che risponde al nome di meteo, non dà speranze all’improvvisazioni. Si alzano i baveri dei blazer e degli impermeabili, la temperatura si abbassa, le pozzanghere riflettono i lampioni, le speranze, gli aperitivi e le gambe sporgenti oltre le minigonne. Tra le ombre, si annidano le paura e la voglia di non parlare, di una città che è molto oltre il cambiamento. Continue reading Se una sera di fine inverno, un macellaio… Giovanni Bonacina

La storia che si rinnova in un’oca. Gioachino Palestro

Mortara. Estrema propaggine dell’hinterland milanese, non del tutto Lomellina.
Il riso è alle porte, il nuovo terminale intermodale pure. La bellezza si nasconde sotto qualche portico, in qualche piazza, in una pasticceria, in un ristorante e tra le ali di un’oca.
In quet’ultima parola esiste Mortara, il suo popolo, i suoi reggitori e la sua Corte. Tra tutti, un personaggio ha spiccato e spicca sugli altri, per meriti, capacità comunicativa, serietà e recupero di una tradizione e di un territorio: Gioachino Palestro. Continue reading La storia che si rinnova in un’oca. Gioachino Palestro

Si nascondono dietro la neve… Lino Verardo

Piccola frazione di Ponte Nizza. Sul versante destro della vallata che guarda il Passo Penice dalla Lombardia. Cascina, qualche ettaro di terreno, delle stalle e una tranquillità che non può che essere libertà.
Un inno alla mancanza di definizione e di certificazioni. Biologico, biodiversità, biodinamicità si svuotano di senso per travestirsi da ombre carnescialesche che non possono fare altro che impallidire di fronte a questo grande e folle allevatore di tradizione. La sua terra, quel quadrivio di regioni così caro ad Eugenio Barbieri, si è travestito di circostanza e di facilità, allontanando la sua storia, quella fatta di razze endogene e prodotti unici. Continue reading Si nascondono dietro la neve… Lino Verardo