Il Chiosco: un pasticciere senza contraddittorio… Francesco Ballico

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Doverosa premessa. È la prima volta che provo questo numero senza reti di protezione. Il fallimento è dietro l’angolo, così come la morte cerebrale. Basta un piede messo storto e la mia faccia adesa al polvericcio risuonerà ciottoli e acufene.

Eppure una mail serale del venerdì mi aveva messo in allarme: febbre alta e difficoltà di parola.

Ho deciso di provarci lo stesso. Francesco Ballico non è mai arrivato ma io ho deciso di scrivere comunque. Nessuna telefonata e nemmeno delle domande (tipiche da giornalista sedia-girevole-stick ndr…) scritte via mail con cui fare un bel copia-incolla. Continue reading Il Chiosco: un pasticciere senza contraddittorio… Francesco Ballico

Avanguardie di provincia… Denis Dianin

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Selvazzano Dentro. Hinterland Padovano. Al di qua del fiume Bacchiglione che la taglia in due. Oltre ventimila abitanti, molte aziende manifatturiere, qualche artigiano, un mercato, troppo traffico e nessun segno visibile di bellezza. È un paese nella tasca, a metà strada tra il capoluogo e i Colli Euganei, in mezzo a quelle vie di passaggio che non hanno mai fatto soste. La pianura e qualche villa, degna di una borghesia che ha investito tutti i suoi soldi nella sicurezza e nelle rotonde, fanno di Selvazzano un posto senza centro e senza usanza. Nell’ipotesi della fuga, ho visto troneggiare imperiosi i colori del Veuve Clicquot che, senza pregiudizio, avrei scambiato per il solito lounge bar dalle conversazioni tediose e dagli atteggiamenti finto-vip. Invece, all’interno, ci lavora uno dei più promettenti pasticcieri italiani. Continue reading Avanguardie di provincia… Denis Dianin

Il pasticciere che fa per me… Marco Vacchieri

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Rivalta di Torino. Ancora cintura torinese ma con accenni di campagne. Le strade si restringono, appaiono le prostitute con i loro fuochi e gli alberi di pioppo. C’è già della tortuosità e la città diventa lentamente paese. Nonostante le araldiche industriali del luogo, Rivalta ha un’anima nobile e diroccata. Castelli, torrioni, mulini, mura di cinta, monasteri, chiese e acciottolati fanno capolino in mezzo ad un mare di condomini massimo tre piani, colori pastelli, balconi dai fiori appassiti e giardinetti salva-bambini. Qui, proletari e borghesi hanno sollazzato per anni in frasi fatte, portinerie e circoli ricreativi. Continue reading Il pasticciere che fa per me… Marco Vacchieri

Fare pasticceria senza un tempo… Sergio Bosca

Canelli. Principio di valle Belbo, letto del Tanaro e alluvione nella memoria. Qui, la Langa Astigiana non è ancora un declivio. Bisogna muoversi, guardare i vigneti e sentire la profondità di paesi dove non c’è più nulla da rischiare. Qui, hanno guardato un territorio e l’hanno sublimato. Anche nella notte, anche tra l’acciottolato del centro, il passaggio del fiume e le rotonde conformi alla legge. Canelli è quel luogo di frontiera alle cui spalle rimanere candidi. Di lì la città, il consumo e il peccato sono un passo non particolarmente affrettato. L’industrializzazione dello spumante è solo quella certezza che esiste un Mondo. Continue reading Fare pasticceria senza un tempo… Sergio Bosca

Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

Cassinasco e la pausa in mezzo alla tempesta. 50 kilometri buttati verso Casale Monferrato, rischio di ritiro della patente sotto una debole nevicata, gomme lisce e catene inadatte. Una neve andante. Fuori strada dietro l’angolo. Abbandono dei progetti. Le condizioni climatiche, nella Langa Astigiana, tra Castel Boglione e Roccaverano, non mi permettono, per la prima volta, di rispettare parte dei miei tracciati. La lucida follia mi spinge a scivolare in retromarcia alla ricerca di un tempo migliore. Continue reading Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Erba. La base delle Prealpi. Nessuna facile definizione. Molte rotonde e passaggi a livello e nessuna tipologia fascinosa, neppure nelle file davanti alle botteghe. Che rimangono casalinghe. La Brianza operosa e un po’ sbiadita lascia traccia nelle ciminiere e nelle macchine nero-flessuoso. Erba è una buona base di partenza. Per i laghi, per i boschi e per i quadri impressionisti, quelli che traslitterano castagne, canne di fiume e campanili a mezz’aria in definizioni da pianta delle streghe. Continue reading Una pasticceria tenue… Anna Sartori

Lo stupore di dolci senza eguali… Andreas Acherer

Brunico. Val Pusteria. Sostenibilità, felicità e vivibilità. Ecco lo spot di un posto dove l’altopiano non è ancora montagna, dove i negozi non sono ancora prodotti tipici e vestiti tirolesi di frontiera, e dove le case non sono ancora chalet. C’è un fiume, c’è un centro storico, ci sono negozi raffinati, botteghe gourmet, pasticcerie edulcorate da vetrine con millenarie torte idrogenate dalle dimensioni ciclopiche e dai gusti cartonati e soprattutto c’è un senso civico, più nell’ambiente che nelle occhiate. La linearità non sposta lo sguardo verso le montagne. Continue reading Lo stupore di dolci senza eguali… Andreas Acherer

Gli hinterland lievitano… Maurizio Bonanomi

Pioltello. Un lascito talmente profondo e solcato nella mia adolescenza da non avere più molte frasi per descriverlo. Così rimangono solo parole caotiche. Miscellanea, Satellite, bordello, rabbia e paura, festa, frazioni, liceo classico, morti sparati, macellerie halal, bisnonni, cascine diroccate, centro storico, Multicinema, dodici gradi sotto zero, mani intrecciate al buio di una sala, fila infinita sotto la neve, Esselunga, pullman, Trattoria Il Cavallino e abbaini sopra una pompa di benzina Agip. Continue reading Gli hinterland lievitano… Maurizio Bonanomi