Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Netro. Continuano le strade sbagliate, la fanghiglia, la pioggia a dirotto e una dimensione che non riesce a tirarsi fuori dal tergicristallo e da una speranza di non rimanere intruppati nella palta. Le direzioni prese causa navigatore anarchico si sprecano, viali che non sono altro che trappole che fanno avvicinare ad un bosco, che fanno pensare all’intimità di un cascinale e delle sue bestie, che lasciano l’immagine del ricetto e di quell’impellenza di nascondere tutto, principalmente la vacca da latte, dall’irruenza dell’invasore e del fuoco, ma che puntualmente non fanno altro che confondere e rigettare nell’errore. Passando da una di queste strade, noto una cascina, nessun cartello, nessuna immagine e nessuna estetica. Passo oltre. Continue reading Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Salussola. Baragge e tregenda. La pioggia e le nuvole basse decidono per l’autunno. Il monte Rosa e le alpi Biellesi sono una perversa immaginazione di chi avrebbe voluto un altro tempo e dell’altro tempo. Il paese è un eremo apparentemente lontano da queste brughiere paludose dalla vocazione coatta, visto la difficoltà di coltivazione: la risicoltura. Il resto è savana e vista. Quella nascosta nel ricetto di Candelo, con le sue leggende di devastazione e conservazione, e quella palese delle montagne che definiscono una zona dove le frequenti inversioni termiche favoriscono la feracità dei terreni e della pianta di riso. Continue reading Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini

Netro. Navigatore fuori tempo massimo. Clima da tregenda e strade sbagliate. In mezzo al fango e con il cellulare senza campo. Mauro Albertini mi tira fuori dalle sabbie mobili con indicazioni estemporanee. Non ancora montagna e sfortunatamente nemmeno vista. Boschi su boschi e una valle dell’Elvo appoggiata sul degradare della serra morenica che nasconde più che aprire. Una collina con i tetti spioventi e i camini. Molto lontano dall’immagine ondulata. Irta quasi nascosta. I paesi sono un susseguirsi di fucine e curve. Il senso è come se non ci fosse. Continue reading Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini