Verona. Marzano. Sulla strada verso la Valpantena e verso la Lessinia, in quel Veneto nascosto dove l’agricoltura regala ulivi, castagni, peri missi e albicocchi e dove l’archeologia decade su uno stradone unico con case diroccate, botteghe da un tanto al kilo, rotonde sinistre e un’immagine di mezza montagna che non si riesce a vendere. La comunicazione è privata dei rimandi e dei sottesi. Non c’è nulla da scoprire, è tutto lì. Fatto di dialetto e di capanne. La strada provinciale della Valpantena è diritta con i numeri a bordo marciapiede. Qui, Alessandro Vesentini ha deciso di aprire il suo piccolo laboratorio, mantenendo la produzione lontana dalla somministrazione (Caffè Alexander in centro a Verona). Continue reading Piccoli torrefattori all’ombra dell’egemonia… Alessandro Vesentini
Categoria: Artigiani del gusto
La ciccia slow… Davide Tibaldi
Bra. Capitale enogastronomica del Bel Paese. Una marea di persone. Una manifestazione, “Cheese”, poco più attraente dell’Esselunga alle sei di un sabato pomeriggio, ma sicuramente money-oriented e pietra filosofale di molti affinatori, venditori, grossisti e di un po’ meno pastori e casari che, al limitare della propria produzione, hanno chiuso la metaforica claire, con la scritta formaggi esauriti, e hanno guardato le persone indirizzarsi da quelli che il formaggio ce l’avevano, ce l’hanno e ce l’avranno sempre. Qualcosa di buono, poco, qualcosa di meno buono, molto. Continue reading La ciccia slow… Davide Tibaldi
Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto
Netro. Continuano le strade sbagliate, la fanghiglia, la pioggia a dirotto e una dimensione che non riesce a tirarsi fuori dal tergicristallo e da una speranza di non rimanere intruppati nella palta. Le direzioni prese causa navigatore anarchico si sprecano, viali che non sono altro che trappole che fanno avvicinare ad un bosco, che fanno pensare all’intimità di un cascinale e delle sue bestie, che lasciano l’immagine del ricetto e di quell’impellenza di nascondere tutto, principalmente la vacca da latte, dall’irruenza dell’invasore e del fuoco, ma che puntualmente non fanno altro che confondere e rigettare nell’errore. Passando da una di queste strade, noto una cascina, nessun cartello, nessuna immagine e nessuna estetica. Passo oltre. Continue reading Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto
Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria
Salussola. Baragge e tregenda. La pioggia e le nuvole basse decidono per l’autunno. Il monte Rosa e le alpi Biellesi sono una perversa immaginazione di chi avrebbe voluto un altro tempo e dell’altro tempo. Il paese è un eremo apparentemente lontano da queste brughiere paludose dalla vocazione coatta, visto la difficoltà di coltivazione: la risicoltura. Il resto è savana e vista. Quella nascosta nel ricetto di Candelo, con le sue leggende di devastazione e conservazione, e quella palese delle montagne che definiscono una zona dove le frequenti inversioni termiche favoriscono la feracità dei terreni e della pianta di riso. Continue reading Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria
Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini
Netro. Navigatore fuori tempo massimo. Clima da tregenda e strade sbagliate. In mezzo al fango e con il cellulare senza campo. Mauro Albertini mi tira fuori dalle sabbie mobili con indicazioni estemporanee. Non ancora montagna e sfortunatamente nemmeno vista. Boschi su boschi e una valle dell’Elvo appoggiata sul degradare della serra morenica che nasconde più che aprire. Una collina con i tetti spioventi e i camini. Molto lontano dall’immagine ondulata. Irta quasi nascosta. I paesi sono un susseguirsi di fucine e curve. Il senso è come se non ci fosse. Continue reading Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini
L’oca in onto è un’astuzia della ragione… Michele Littamè
Al di là dell’Adige c’è il Polesine, le sue nebbie, le sue paludi e la sua povertà. I paesi sono disabitati, le frazioni invecchiate dai calcinacci, la vista padana di un languore insopportabile. Al di qua dell’Adige, c’è la bassa padovana. Nessuna confusione. Un po’ di altezzosità nella risposta. Il paesaggio è pressoché identico, ma l’influsso dei colli Euganei, della sua storia, della sua medievalità e del suo turismo, definisce una provincia molto prima dell’identità territoriale e geografica. La pianura Padana è un lungo incubo senza senno. Continue reading L’oca in onto è un’astuzia della ragione… Michele Littamè
Pesci, follie, affumicature e montagna… Gerry Fanti
Borno. Valle Camonica. Il fiume Oglio segna il passo, abbandonando il lago d’iseo, le incisioni rupestri rimangono nelle mani dei bambini e le industrie insistono sulla strada statale del Tonale e della Mendola, ricca di case cantonali, tetti spioventi e muri di pietra. Quando i rettilinei finiscono, i tornanti, che portano verso Borno, lasciano quella mezza montagna lombardo-orobica dai tratti alpini poco definiti, per riempirsi di abeti rossi e valli ampie verde chiaro e per gettarsi in un profondo altopiano. Il paese è un ricordo di una strada stretta, così, trovando un filo di diffidenza, percorro via Milano fino al suo culmine, al di sopra delle ubbie paesane e di un percorso sempre più stretto. Stradina di campagna breve e un frastuono d’acqua accoglie il mio arrivo. Continue reading Pesci, follie, affumicature e montagna… Gerry Fanti
Perciasacchi: la ricerca sulla Pizza è un buon inizio… Renata Ferruzza e Laura Malleo
Palermo e la sua indolenza. In un’estate meno torrida del solito, con i consueti deterrenti comunali in mezzo alle strade e i soliti parcheggiatori atteggiati a rincuoratori da ristorante e da dopo cena, i vicoli dietro il mercato del Capo, con le leggende dei Beati Paoli a marcare i ciottoli e i sotterranei, appaiono tetri nell’assenza di luci e nella presenza di voci. Le ombre e l’olezzo di cani randagi portano verso la Cattedrale, chiudendosi all’interno delle strade dei mestieri e dei mestieri di strada. A partire dai Candelai, continuando con i Cafisari, i Caldomai, i Calzonai, i Calzettieri, i Cappellieri, i Carrettieri, i Cerinai e i Chiavettieri. Palermo è il suo lavoro ma soprattutto è le sue strade. Continue reading Perciasacchi: la ricerca sulla Pizza è un buon inizio… Renata Ferruzza e Laura Malleo