Una cascina che ha corretto il passato… Lucio Martino e Paola Grandoni

Caraglio. Dove c’era l’industria ora c’è l’agricoltura. E quando te lo spiegano, indicandoti un castello, edificato intorno alla fine del’600, la faccia continua a mostrare incomunicabilità, manco fosse di Monica Vitti. La spiegazione è stupefacente: un filatoio, una delle fabbriche di seta più antiche d’Europa. La filanda, il coke, la ciminiera in mattoni rossi, l’immagine delle operaie sporche di fuliggine sono più tardive, più vicine. Qui siamo molto più indietro, l’architettura industriale aveva la forma delle sottane e dei balli di palazzo. Continue reading Una cascina che ha corretto il passato… Lucio Martino e Paola Grandoni

Un panificatore francese in prestito… Nicolas Verdickt

Cuneo. Su quell’altopiano triangolare da cui ha preso il nome, ruota la prospettiva, alzando gli occhi verso un cielo che domina un territorio fatto di diversità e lontananza. Nonostante la Francia sia vicina, così come la mervaiglia delle valli e il mare da “un tanto al kilo”, la sua distanza dal resto del Piemonte, e mi verrebbe da genuflettere anche il termine civiltà, è siderale. Continue reading Un panificatore francese in prestito… Nicolas Verdickt

Nostalgica norcineria piemontese… Giuseppe Dho

Centallo. In mezzo ad una piana tra Bra e Cuneo, dove gli allevamenti di bovini piemontesi, lasciano spazio a meleti, filari di peschi in fioritura rosata, vigne e campi di granoturco. Appaiono cespugli nel verde di un’erba curata e quasi malinconica. Il paese è una schiera di anziani che tagliano delle abitazioni di retaggio contadino, frammiste ad altre palazzine dai vetri bassi, figlie dello sviluppo edilizio degli anni ’70. La pianura ha portato ad investire nell’allevamento del suino, vittima inconsapevole di aziende insaccate dietro finestre macerate da anni di conservanti ed edulcoranti, e nella costruzione di fabbriche. Le montagne, la cui eco in lontanza riflette ghiacciai perenni e roccia nuda, non hanno persuaso la vista alla placida contemplazione di se stessa, con tutto quello che avrebbe potuto comportare in termini di vocazione, espressione ed unione artigianale. Continue reading Nostalgica norcineria piemontese… Giuseppe Dho

Mieli d’alta montagna… Floriano Turco

Peveragno. Placida collina alle porte di Cuneo e nell’ombra della Bisalta. La montagna, nelle giornate di sole, dissolve i pensieri e li abbassa al livello della vista. Quando rimane una sdraio e un prato, il resto è un decadimento capillare dei bisogni finanche dei desideri. Le valli si sentono, sono dietro l’angolo, i boschi si comprimono verso il fondo, lasciando l’erba e le fioriture in fieri a farla da padrone. Le strade abbandonano la linea retta e incominciano una tortuosità plumbea, scavando ombre e inoltrandosi in quello che ha ancora le fattezze di bosco. Continue reading Mieli d’alta montagna… Floriano Turco

La focaccia senza barba… Stefano Vola

Santo Stefano Belbo. Un paese con le case dai tetti rossi, dove Asti è molto più vicino del capoluogo Cuneo, dove Gancia, Cesare Pavese, il Moscato e l’inondazione del Belbo sono la diegesi storica stampata sul sussidiario di modi e tempi. Colline, vigneti, viste mozzafiato e curve sono l’anima di persone che sfruttano i rettilinei per costruirci paesi. Gli stessi che accompagnano, tra la gente, tra le piante e nella terra, rimanendo l’immagine di un’assenza, di un possesso “che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Continue reading La focaccia senza barba… Stefano Vola

Apprendisti mugnai e altre storie… Mulino Marino (Fulvio e famiglia)

Cossano Belbo. Il penultimo paese della provincia di Cuneo, guardando verso Canelli e Nizza Monferrato. In quel tratto di Alta Langa che si è staccato dalla pianura ed è entrato nella fascinazione. I noccioleti, le vigne del moscato e le curve decidono tempi, modi, somministrazioni e umori. Nella mercurialità di un cambio d’abito, si è trasportati in quelle colline che non hanno subito la moda del turismo e il turismo alla moda. Continue reading Apprendisti mugnai e altre storie… Mulino Marino (Fulvio e famiglia)

Nel nome del padre… Massimo Greppi

Frazione Montonero, Vercelli. Qualche kilometro oltre le ultime propaggini di centri commerciali e capannoni industriali. Una strada di campagna verso una delle tante frazioni disperse in mezzo alle risaie, quando il tempo la dice giusta, altrimenti, puntini immaginati in mezzo ad una nebbia che non concede vassallaggio.

In netto anticipo, fermo la macchina in mezzo alla strada polverosa. Vengo colpito da un falco che vola imponente sopra la mia testa, allargando ali che non cementificano paure o fastidi, ma rimangono impietose a delimitare la sua presenza, forse la sua onnipotenza. Continue reading Nel nome del padre… Massimo Greppi

Lievitati e contraddizioni. Una pasticceria ad occhi chiusi… Corrado Vicina

Ivrea. A poche ore dal Carnevale. Per molti il giorno giusto, per me il più sbagliato possibile. Una città vestita a festa con i rioni bellicosi, nell’attesa della battaglia delle arance. Scene anacronistiche e vestiti disossati, in un clima tra il cavalleresco e il perfido. “Camion-mobili porta torroni e cianfrusaglie” spandono nell’aria quegli olezzi di cipolle alla piastra, misti a caramellizzazioni spinte, che ottundono nasi, sentimenti e devozioni. Il mio palato, già stracolmo delle peggiori fumisterie, non è più in attesa di un dolce. Continue reading Lievitati e contraddizioni. Una pasticceria ad occhi chiusi… Corrado Vicina