Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

Cassinasco e la pausa in mezzo alla tempesta. 50 kilometri buttati verso Casale Monferrato, rischio di ritiro della patente sotto una debole nevicata, gomme lisce e catene inadatte. Una neve andante. Fuori strada dietro l’angolo. Abbandono dei progetti. Le condizioni climatiche, nella Langa Astigiana, tra Castel Boglione e Roccaverano, non mi permettono, per la prima volta, di rispettare parte dei miei tracciati. La lucida follia mi spinge a scivolare in retromarcia alla ricerca di un tempo migliore. Continue reading Il torrone Faccio e i quattro elementi… Maurizio Cerrato

La ciccia slow… Davide Tibaldi

Bra. Capitale enogastronomica del Bel Paese. Una marea di persone. Una manifestazione, “Cheese”, poco più attraente dell’Esselunga alle sei di un sabato pomeriggio, ma sicuramente money-oriented e pietra filosofale di molti affinatori, venditori, grossisti e di un po’ meno pastori e casari che, al limitare della propria produzione, hanno chiuso la metaforica claire, con la scritta formaggi esauriti, e hanno guardato le persone indirizzarsi da quelli che il formaggio ce l’avevano, ce l’hanno e ce l’avranno sempre. Qualcosa di buono, poco, qualcosa di meno buono, molto. Continue reading La ciccia slow… Davide Tibaldi

Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Netro. Continuano le strade sbagliate, la fanghiglia, la pioggia a dirotto e una dimensione che non riesce a tirarsi fuori dal tergicristallo e da una speranza di non rimanere intruppati nella palta. Le direzioni prese causa navigatore anarchico si sprecano, viali che non sono altro che trappole che fanno avvicinare ad un bosco, che fanno pensare all’intimità di un cascinale e delle sue bestie, che lasciano l’immagine del ricetto e di quell’impellenza di nascondere tutto, principalmente la vacca da latte, dall’irruenza dell’invasore e del fuoco, ma che puntualmente non fanno altro che confondere e rigettare nell’errore. Passando da una di queste strade, noto una cascina, nessun cartello, nessuna immagine e nessuna estetica. Passo oltre. Continue reading Qualcosa di biblico in quei formaggi… Arcangelo e Paola Rosso Baietto

Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Salussola. Baragge e tregenda. La pioggia e le nuvole basse decidono per l’autunno. Il monte Rosa e le alpi Biellesi sono una perversa immaginazione di chi avrebbe voluto un altro tempo e dell’altro tempo. Il paese è un eremo apparentemente lontano da queste brughiere paludose dalla vocazione coatta, visto la difficoltà di coltivazione: la risicoltura. Il resto è savana e vista. Quella nascosta nel ricetto di Candelo, con le sue leggende di devastazione e conservazione, e quella palese delle montagne che definiscono una zona dove le frequenti inversioni termiche favoriscono la feracità dei terreni e della pianta di riso. Continue reading Il riso è una questione di famiglia… Carlo Zaccaria

Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini

Netro. Navigatore fuori tempo massimo. Clima da tregenda e strade sbagliate. In mezzo al fango e con il cellulare senza campo. Mauro Albertini mi tira fuori dalle sabbie mobili con indicazioni estemporanee. Non ancora montagna e sfortunatamente nemmeno vista. Boschi su boschi e una valle dell’Elvo appoggiata sul degradare della serra morenica che nasconde più che aprire. Una collina con i tetti spioventi e i camini. Molto lontano dall’immagine ondulata. Irta quasi nascosta. I paesi sono un susseguirsi di fucine e curve. Il senso è come se non ci fosse. Continue reading Il crepuscolo di un artigiano… Mauro Albertini

La Toma Aigra: uno di quei formaggi per cui vale la pena fermare tutto… Luciano Serra

Campertogno. Caldo soffocante in pianura. Refrigerio a Varallo. Acqua pesante e abbastanza gelata. L’abbandono del pranzo e il sole secco mi fanno percorrere la Valsesia alla ricerca delle nuvole. Il Monte Rosa è totalmente nascosto. Alagna è un cartello stradale che non si adatta bene al turismo. Le sponde del fiume sono colme, le persone restanti sono un gommone in mezzo alle rapide. I paesi soffrono dell’abbandono milanesiano, quello dei tetti spioventi a ciglio strada, del Gioco delle coppie e dei mefistofelici anni ’80. I nomi delle frazioni, di quelli che sono paesi solo per necessità, spaziano dai lascivi Scopa, Scopello, Scopelle, Scopetta, ai sintomatici Muro, Isola, Piana, Bettola e Chiesa, dove il primo impatto è anche l’ultimo. Eppure la roccia, i campanili, la montagna diroccata e quel rumore di fiume in piena non riescono a non rilassare. I baracchini pro-colesterolo e i caseifici da cagliata congelata non sfuggono nemmeno questa valle, dove la tipicità è rimasto un vezzo di pochi. Continue reading La Toma Aigra: uno di quei formaggi per cui vale la pena fermare tutto… Luciano Serra

Un pasticcere così distante… Alessandro Dalmasso

Avigliana. Pochi kilometri da Rivoli, qualcuno di più da Torino, la Valle di Susa all’orizzonte e le montagne emerse dalla prospettiva di un al di là troppo distante. Lì in mezzo, intruppata in paesi senza nome o con nomi troppo reiteranti per ricordarne finanche le vocali, Avigliana si staglia limpida in mezzo ai suoi laghi e alle sue contraddizioni. La pianura è un abito con un centro storico, una strada che finisce in bocca alla stazione, un ovale dove continuare a girare e un’incomprensione paludosa che si è portata via fascino e ambizione. È il capoluogo di un distretto nevrotico e culturalmente distante dai centri abitati. Continue reading Un pasticcere così distante… Alessandro Dalmasso

Passioni e rotture di un panificatore incombente… Alex Gado

Quattordio. Un paese tagliato in due dalla Strada Statale 10. Meglio conosciuta come Padana Inferiore. Forse l’unico motivo di suspense o di memoria. Un luogo antropico da cantautorato spiccio anni ’90 o da bagatella adolescienziale in preda ad ormonali motorini cavalcati da gonne sempre un filo fuori moda e sempre oltre nel palpeggiamento. Lo snodo di un paese inesistente, fatto di nebbia e colli in lontananza, è un centro attraversato dalla noia e dal silenzio, da un pomeriggio fisicamente morto sotto gli stendardi della non-curanza e dello sviluppo edilizio. Continue reading Passioni e rotture di un panificatore incombente… Alex Gado