Lo sciamano del pistacchio. Aldo Bongiovanni

Deciso a ponderare l’imponderabile e stufo di sentire nominare la parola Bronte, mi dirigo verso una zona dei Monti Sicani, distante da qualunque centro di interesse e dedita all’inerzia umana.
Centri abitati, molto distanti tra loro, lasciano spazio ad un fragoroso silenzio interrotto da qualche latrato e da una vista monotona su campi di grano e vette troppo basse per raggiungere il cielo. Le costruzioni umane sono casuali, rapsodiche, è come se fossero lì solo per rispondere alla mera esigenza umana di esistere. Continue reading Lo sciamano del pistacchio. Aldo Bongiovanni

La docilità dell’ape nera siciliana… Carlo Amodeo

Termini Imerese. Villa vista mare. Famiglia Amodeo.
Carlo Amodeo è una persona difficile da trovare e, una volta trovata, difficile da far aprire e, una volta aperta, difficile da portare oltre gli ovvi momenti di silenzio e imbarazzo. Per questo è un uomo sposato. Ha trovato una donna che è insieme tenacia e comunicazione. Porta avanti i suoi momenti di distacco e quegli occhi che si perdono in direzione del mare. Continue reading La docilità dell’ape nera siciliana… Carlo Amodeo

Quando la manna viene dalla terra. Valerio Onorato

La manna è una di quelle parole che fanno parte del vocabolario comune.
Di chiunque. Di chi ha letto la Bibbia e di chi no. Di chi è stato a Pollina e di chi no. Quando un dono giunge inaspettato, la manna pare che ritorni a scendere dal cielo. Icastica. Nella maniera in cui apparve al popolo d’Israele nel deserto, durante la fuga dall’Egitto: “evaporato lo strato di rugiada, apparì sulla superficie del deserto qualcosa di minuto, di granuloso, fine come brina gelata in terra” (cit. Esodo 16-18). Un’epifania, un’apparizione, qualcosa di molto vicino alla salvezza. Continue reading Quando la manna viene dalla terra. Valerio Onorato

Quando le mogli comunicano il genio. Sebastiano Agostino Ninone

Mirto. Piccolo comune del Parco dei Nebrodi. Agosto. Macelleria Agostino. L’antitesi della macelleria tipica di questa parte di Sicilia. Amore per il bello. Maioliche. Una “tipica” affettatrice Berkel. Pulizia. Mi viene incontro Sebastiano, il titolare. Schivo. Laconico. Poche parole. Con una vocina esile non riesce a spiegarmi quello che dicono i suoi occhi. Grandezza. Mi passa letteralmente alla moglie. Ricominciando a tagliare costolette di maiale, è come se tirasse un sospiro di sollievo. Continue reading Quando le mogli comunicano il genio. Sebastiano Agostino Ninone

Quella Sicilia che non ritornerà più… Piero Cristofaro D’Amico

Palermo. Via Messina Marine. L’anticamera del degrado. Quell’ospedale a pochi passi, quell’indicazione per la zona industriale del Brancaccio che campeggia in alto, manco fossimo in autostrada, ambulanze a tutte le ore, botteghe di quartiere, coda perenne e macchine posteggiate laddove il caso ha lasciato spazio all’inverecondia. Un pontile ben articolato, che ricorda un passato plumbeo e una voluttà di andare al mare il giorno di festa: a metà strada tra la Versilia e Atlantic City. Continue reading Quella Sicilia che non ritornerà più… Piero Cristofaro D’Amico

Un folletto tra gli smeraldi… Piergrazia Licandro

Bronte. Eccoci finalmente arrivati. Profezie, critiche e tappe turistiche non mi soddisfacevano più. L’oculocentrismo greco mi ha sopraffatto. Dopo lungo peregrinare tra prodotti, pistacchi sgusciati, pistacchi sotto vuoto, tostati, solo essiccati e paste di pistacchio, ho deciso di affidarmi. Arrivo a Piergrazia. Provo i suoi prodotti e rimango sbalordito. La voce non mi basta più, voglio associare un volto.  Continue reading Un folletto tra gli smeraldi… Piergrazia Licandro

Le susine bianche e la sua poetessa… Marilù Monte

Monreale. Un nome evocativo, dispotico e contradditorio. Da una parte, la tradizione del pane – ormai in semi-marcescenza – e l’opulenza-maestosità del duomo, delle sue piazze e dei vicoli anteposti alla maniera del vassallaggio, dall’altra, gli acquapark accumula file, il lungo rettilineo inerziale e un poco apatico di Pioppo e l’immenso territorio che si sa da dove inizia ma non si sa che cosa nasconda e soprattutto chi nasconda. Continue reading Le susine bianche e la sua poetessa… Marilù Monte

“Nessuno spreme più limoni”. Da Cerda al mondo… Antonio Cappadonia

E’ un pomeriggio di agosto del 2009, le due del pomeriggio di un sole siciliano che ti mette addosso solo il pigiama e la voglia di non muoversi. Il mio arrivo a Cerda è accompagnato dal canto delle cicale e dal sole che scioglie l’asfalto sotto la mia vista.
Il far west siciliano e la porta d’ingresso delle Madonie. Un biglietto da visita terribile (edilizia color apatia). La Targa Florio come lontano ricordo e tutt’intorno coltivazioni di carciofo e limone. Aspra e spinosa. Come a pregiudicare il rapporto con il visitatore.
Scovo un piccolo bar, non bello, non intrigante, con un bancone dei gelati poco suadente e un ragazzo alle sue spalle che avrebbe sicuramente preferito essere al mare. Chiedo del Maestro Cappadonia. Ma c’è da aspettare. Continue reading “Nessuno spreme più limoni”. Da Cerda al mondo… Antonio Cappadonia