Le vie del grano e l’aridità del pomodoro… Francesco Di Gèsu

Tra Marianopoli e Villalba. Tra la provincia di Caltanissetta e la provincia di Palermo. In quelle discese senza scampo e senza un approdo turistico. Le cicale tornano a spadroneggiare all’interno di una valle solcata dal fiume Bilici e dalla ferrovia per il lontano ovest, coi suoi miraggi di zolfatare ormai scomparse, con le sue ginestre, espressione massima di una mortalità fiorita, con le sue mandorle e le sue mandorle amare, così poco corrive all’astuzia umana della raccolta, ma soprattutto con quei colori che del giallo hanno in mano la definizione estrema: grano, paglia e ancora grano. Una Sicilia da amare senza condizioni e senza repressioni. In mezzo a quella natura troppo scura e troppo calda per un’accoglienza patinata e sintetica, un baglio appare come una mitologica oasi. Di una bellezza conturbante, impressionista nelle aperture tra cielo e pietrame. Continue reading Le vie del grano e l’aridità del pomodoro… Francesco Di Gèsu

La razza maltese è illuminata… Luca Cammarata

Tra Caltanissetta e San Cataldo. Dove non può nulla neanche il GPS. Mancanza di segnaletica, strade dissestate che diventano crateri, sole allo zenit che toglie il fiato, miraggi all’orizzonte e colori così netti e così precisi da diventare quadro. L’amore per la Sicilia non può prescindere da queste terre, con le gradazioni di marrone che degradano dall’argilla al grano. Colline ricoperte di mandorleti e olivi e assenza: nella sua espressione totalitaristica, quasi violenta. Dominazioni e sottomissioni. L’origine e il futuro di un popolo che rimane sempre uguale a se stesso. Continue reading La razza maltese è illuminata… Luca Cammarata

Val di Noto in 2 giorni

PRIMO GIORNO

Chiaramonte Gulfi
– Olio dei Frantoi Cutrera e carne dal Chiaramontano (Massimiliano Castro)

Vittoria
– Birra del birrificio Paul Bricius
Ragusa
– Bottega di formaggi Di Pasquale (ragusano dop, piacentinu di Pietro Di Venti, vastedda del Belice di Melchiorre Mangiaracina, tuma persa di Salvatore Passalacqua, maiorchino di Mario Mirabile)
– Pasticceria Di Pasquale Continue reading Val di Noto in 2 giorni

Palermo – Sciacca in 2 giorni

PRIMO GIORNO

Palermo
– Pasticceria Cappello (Grandi dolci della tradizione e sapienza maestria artifgianale… periferia e cortesia altalenante ma per il resto…)
– L’antico Forno di Ottavio Guccione (fuori dal presidio, ma chiaramente il miglior pane nero di Castelvetrano sul territorio. Utilizzo di farine da cereali antichi dei Molini del Ponte. Strepitosi biscotti di tumminia)
Monreale
– Marilù monte e le sue susine bianche (una persona che non può non essere conosciuta…) Continue reading Palermo – Sciacca in 2 giorni

Un’immagine, le sue ombre e la sua timidezza… Salvatore Cappello

Palermo. Quartiere di Colonna Rotta. Al grido di “un iiiiuro (euro)” zoppica il mendicante di lotteria con la cassetta di pesce congelato in premio. I motorini si dipanano oltre l’ultima testa del grassone che fa da chioccia ai tre bambini sulle gambe, in rigoroso ordine d’altezza. Il venditore di frittola (interiora fritte nello strutto) tiene ben coperto con uno straccio il “panaru” in attesa del semprefresco da vendere al cliente. Negozi improvvisati tra macchine parcheggiate in terza fila, crateri stile Ground Zero, bruciatori ufficiali di cassonetti che non si possono guardare negli occhi pena domanda provocatoria in slang protocollare, la depressione dei Danisinni a mostare le sue saracinesche a mo’ di porte d’ingresso ma soprattutto tanti volti scrutanti e lontani, quasi rasserenati dal fatto di non contare nulla: per le pubblicità, per le banche, per i politici e per i borghesi cittadini.  Continue reading Un’immagine, le sue ombre e la sua timidezza… Salvatore Cappello

L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti

Sempre Randazzo, ma un po’ fuori. Su quella strada che guarda Bronte e che non invita i turisti. La gente arriva qui per un motivo: l’Etna. Il suo fascino, le sue nuvole, la sua piana ritratta nei dipinti di inizio ‘900, così diversa dalla natura isolana, brulla, cosparsa di resistenza e volti assolati. Qui i crateri si spargono, la lava ha reso fertile e i boschi hanno messo radici. Ma non quelli radi con il sottobosco bruciato, ma quelli caducifogli di betulle, con colori che, addirittura, si possono spingere fino al rosso. Continue reading L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti

Profumo di aristocrazia… Melchiorre Mangiaracina

Sambuca di Sicilia è un posto sonnolento. Ma molto diverso dal solito. È stranamente bello, ha il fascino della lontananza, di quello sguardo che non impone ma allarga, che regala uno stralunato paesaggio di vigneti, laghi improvvisati, roccia viva con declivi brulli e bruciati, ma soprattutto uno di quei paesi arrampicati. Straordinari nei profumi, nei colori, in quelle vie che si attorcigliano su se stesse, regalando portoni moreschi e sedie impagliate con anziani ritirati nella propria saggezza. Sambuca è un dono ancora incartato. Continue reading Profumo di aristocrazia… Melchiorre Mangiaracina

Sicurezza e creatività… Carmelo Sciampagna

Marineo. Provincia di Palermo, in mezzo a qualcosa di indefinibile, sulla strada per Corleone ma non del tutto. Diramazione dalla statale per Agrigento, ma cinque kilometri per i nostrali sono un pellegrinaggio, vicino al bosco della Ficuzza, anche se l’aria fresca rimane posticcia e un un po’ distante. Questo è uno di quei posti dove il siciliano rimane invischiato nell’inerzia. Di non sapere di avere un passato e di non tentare la strada della valorizzazione. Su tutto, troneggia la Rocca, una sorta di oasi di biodiversità, nel cui sotto-roccia crescono specie rare (i locali mi riportano la presenza dell’Iris dal gambo corto). Continue reading Sicurezza e creatività… Carmelo Sciampagna