Una transumanza senza fine… Giampaolo Rossi e Lara Del Ponte

Nebbiuno. Comune dell’Alto Vergante. Senza infamia né lode. Qualche strada nascosta, una vista mozzafiato sul lago maggiore, ma tutto sommato un paesaggio a metà strada tra la noia e la fantasia. C’è il vicolo a sampietrini che si stringe, c’è qualche diroccamento e l’accenno dei primi boschi, ma l’ansia da fabbrica tende a non lenirsi…
Sulla strada per Massino Visconti c’è la Masseria Rossi, l’immaginazione di un secondo tranquillamente perdibile. Nel mezzo c’è una sagra della mela, tra l’umore bianco del cielo e il grigio della strada. Continue reading Una transumanza senza fine… Giampaolo Rossi e Lara Del Ponte

Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei

Brescia ma senza il borghesismo provinciale. Periferia, insegne arabe, autostrada vicina, cielo plumbeo, verità e coraggio. Vialone, traffico ma soprattutto anonimato.
Due giovani, a Milano, avrebbero aperto un Concept Store, dove essere tutti amici, clienti e padroni, e dove regalare vernissage e divani in ecopelle, con Bon Iver in sottofondo. Qui a Brescia, invece, ci sono dei ragazzi che del parvenu non hanno nulla. Qui, culo e sveglia presto sono l’abitudine di una vita.
Venticinque anni lui, qualcuno in più lei. Insieme nella vita e insieme per lavoro. Colpo di fulmine alla Cast Alimenti e viaggi cittadini ma separati. Continue reading Pane, amore e pasticceria… Simone Rodolfi e Vita Agnusdei

Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger

Capiago Intimiano. Finalmente in quella zona di transizione tra Como e la Brianza Comasca. Quella degli sguardi compassati e quella delle sigarette di contrabbando. La stessa che è troppo vicino per esistere veramente. Compressa tra Milano, la Brianza Lecchese, il varesotto e la Svizzera, diventa enclave nel proprio modo di avere una storia senza conoscerla. È sì un buen retiro, è altrettanto sentore lontano di ville lacustri, ma è soprattutto campagna ondeggiante immersa nel verde. In questo paese, come in tutti gli altri, ci sono delle strade che non portano da nessuna parte. Continue reading Anche senza la contemporaneità… Frank Metzger

Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini

Greve in Chianti. Qualche diramazione prima del paese. In quel Chianti tirato per i capelli e per i turisti americani. Le colline si chiudono e i boschi si aprono o scompaiono, rilascinado una vista da cartolina, a volte smaccata, a volte più nobiliare. Feste del vino e degustazioni prendono alla gola i turisti, togliendoli dalla strada principale. Pievi, chiese e oratori danno storicità ad un posto posto a metà. Nei primi anni ’70 gli è stata regalata la nuova denominazione “in Chianti” e una nuova collocazione vitivinicola all’interno dei percorsi studiati a tavolino dalle agenzie turistiche. Continue reading Podere Le Fornaci: nobili muffe e nobili caprini… Marco Cassini

Un’enclave apolide nell’Umbria che non ti aspetti… Fattoria Ma’Falda

Una delle molte frazioni che si disperdono sui crinali che guardano Orvieto. Il lago di Baschi con i suoi misteri, i suoi cuochi e i boschi di cinghiali a corredare il tutto con un tocco di sapido pressappochismo che, per me, ignorante disperso in luoghi favolosi e quasi mistici, sa tanto di predellino. La salita all’agriturismo è un connubio di curve e vista, che mi fa perdere entrambi. Modo di guidare marocchino, da abbaglianti notturni in vista del miraggio chiamato caravanserraglio, e occhi abbacinati da paesaggi più autentici rispetto al Toscana-style. Senza quelle costruzioni “turista-americano-prego-si accomodi” che ogni tanto sporcano la sincerità.
Mi accoglie un cartello in ferro battuto che recita queste parole: “Vendita formaggi e ricotta”. Mi stranisco. Continue reading Un’enclave apolide nell’Umbria che non ti aspetti… Fattoria Ma’Falda

L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti

Sempre Randazzo, ma un po’ fuori. Su quella strada che guarda Bronte e che non invita i turisti. La gente arriva qui per un motivo: l’Etna. Il suo fascino, le sue nuvole, la sua piana ritratta nei dipinti di inizio ‘900, così diversa dalla natura isolana, brulla, cosparsa di resistenza e volti assolati. Qui i crateri si spargono, la lava ha reso fertile e i boschi hanno messo radici. Ma non quelli radi con il sottobosco bruciato, ma quelli caducifogli di betulle, con colori che, addirittura, si possono spingere fino al rosso. Continue reading L’espressione volitiva di una trojka di allevatori… Piero Valenti

Profumo di aristocrazia… Melchiorre Mangiaracina

Sambuca di Sicilia è un posto sonnolento. Ma molto diverso dal solito. È stranamente bello, ha il fascino della lontananza, di quello sguardo che non impone ma allarga, che regala uno stralunato paesaggio di vigneti, laghi improvvisati, roccia viva con declivi brulli e bruciati, ma soprattutto uno di quei paesi arrampicati. Straordinari nei profumi, nei colori, in quelle vie che si attorcigliano su se stesse, regalando portoni moreschi e sedie impagliate con anziani ritirati nella propria saggezza. Sambuca è un dono ancora incartato. Continue reading Profumo di aristocrazia… Melchiorre Mangiaracina

Il Cilento tagliato a metà… Gino Fedullo

Casal Velino. Tetti spioventi. Case rifinite. Porte integrate nel paesaggio. La natura cresce e rigoglia senza limiti. La bellezza l’accompagna. Vengono cancellati, in un solo colpo, quegli abusi edilizi, tanto cari al Sud Italia, che deturpano, nel proprio incedere alla fine della valigetta piena di soldi. Qui i fili vengono ricoperti, le pareti intonacate, finanche colorate, e ti viene voglia di restare. C’è rispetto per le cose, con tracce piemontesi di superbia e di rigetto verso il turismo smaccato. Continue reading Il Cilento tagliato a metà… Gino Fedullo